Ed Burleson - Live At The Son’s cover album

Si tratta del terzo album di Ed e segue il debutto di My Perfect World (prodotto da Doug Sahm) ed il recupero di quello che risulta essere il primissimo disco di Ed, Comin’ Around, ristampato a seguito del successo di My Perfect World.
Tanto per la cronaca anticipiamo che il quarto volume, intitolato The Cold Hard Truth, sarà disponibile a marzo del 2004.
Ed Burleson è molto giovane, ma ha tutto quello che gli serve per entrare di diritto fra i nostri honky-tonkers preferiti: è dotato di una bella voce, molto ‘texana’, tanto che qualche volta i suoi commenti compresi in questo disco dal vivo non risultano del tutto comprensibili anche per un orecchio abbastanza allenato, tanto pesante è il suo accento strascicato ed il suo ‘southern drawl’.

Ed predilige il country più classicamente texano, con tanto shuffle, pedal steel e twin-fiddles: ottimi esempi ne sono la remake della classica A-11 (di Harlan Howard, qui erroneamente attribuita a Johnny Paycheck), gli originali Come On Home, Is The Grass Really Greener, Sorry For Nothin’ But You e I Can Be Lonely By Myself (molto reminiscenti dello stile di Johnny Bush), Girl On The Bay, la velocissima The Way You’re Treatin’ Me, la trascinante No Closin’ Time e la conclusiva Rodeo Song.
Sempre in tema di remakes, come non indicare There Stands The Glass dal repertorio del già citato Johnny Bush, detto ‘The Country Caruso’ per la sua estenione vocale, il blues di 11 Months & 29 Days (Johnny Paycheck, stavolta davvero), il cajun scatenato di Big Mamou e l’emozionante Rainy Day Woman del compianto Waylon Jennings.
Il disco è registrato ovviamente dal vivo alla Son’s of Herman Hall di Dallas, TX, e dura oltre un’ora. Una ghiotta occasione per conoscere la produzione di Ed in attesa del nuovo album.

Palo Duro ED 2909 (Alternative Country, Honky Tonk, Cowboy Music, 2003)

Dino Della Casa, fonte TLJ, 2005

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