Che chi scrive non sappia assolutamente niente di questo cantante, potrebbe anche non fare meraviglia (nonostante le ricerche sulla rete), purtroppo anche l’autorevolissimo Craig Baguley, della blasonata rivista inglese Country Music People ammette di non avere informazioni e di non averne mai sentito parlare. Allora mi consolo e mi limito a dividere con i lettori le mie impressioni.
Nella copertina abbiamo il mezzo busto di un signore di mezza età con Stetson bianco e baffi che scruta la pianura appoggiato ad una staccionata. La title track è quella di un vecchio successo di Dean Martin che imperversò sulle radio pop anni fa e godette pure di una versione italiana.
Il pezzo qui ci viene riproposto in versione country e con un piccolo aiuto di sezione d’archi sintetizzata (che forse si poteva evitare).
Ma non fatevi trarre in inganno, per il resto siamo di fronte a sincero ed autentico honky honk con tanto di steel e fiddle. Niente di particolarmente nuovo né originale ma, fra il nuovo ed originale che propone Nashville e il vecchio e tradizionale proposto qui io scelgo il secondo.
I musicisti devono essere gente locale di Macks Creek, Missouri, dove il dischetto è stato registrato, e lo stesso Dave Owens, che canta apertamente influenzato da Ray Price, suona il contrabbasso. I Can’t Get Over You To Save My Life di Lefty Frizzel, apre le danze. Seguono pezzi di Tony Joe White, George Jones, Ernest Tubb e dello Stesso Owens.
Tutto onestamente ben eseguito nella consueta miscela di lenti, shuffle e mid-tempo. Sconsigliato a chi dice che il country è tutto uguale, consigliato a chi proprio nella fedeltà a certi canoni trova soddisfazione. Dave Owens, mi piacerebbe vederlo dal vivo se capitasse l’occasione.
TCR Productions (Honky Tonk, 2001)
Fabio Ragghianti, fonte Country Store n. 60, 2001