David Grisman ci presenta questa collezione di brani incentrati sul tema del dolore, della sofferenza e della tribolazione, che così spesso ricorre nelle canzoni della tradizione americana e nel bluegrass. Life Of Sorrow è formato da quindici pezzi, tutti o tradizionali o scritti nella prima metà del novecento, nei quali Grisman unisce il suo mandolino e talvolta la voce ad altri artisti, quali Ralph Stanley, la Del McCoury Band, la Nashville Bluegrass Band, Mac Wiseman, Herb Pedersen, un intenso Bryan Bowers all’autoharp e gli oramai scomparsi Ralph Rinzler e John Hartford. Sono pezzi nella quasi totalità stra-conosciuti, registrati in un ampio arco temporale, dal 1987 al 1998, con l’aggiunta di una sessione del 1969 con John Nagy, tutti provenienti dal suo ricco archivio.
Due sono gli approcci possibili prima dell’ascolto di Life Of Sorrow, diversi e contrapposti. Il primo, fortemente caustico per non dire velenoso, porta a pensare che il buon David (magari cercando ancora di sfruttare il traino di O Brother, Where Art Thou?), raschiando il fondo dei suoi archivi abbia trovato questa manciata di canzoni con argomento il dolore e gli sia sembrata una buona idea il pubblicarle insieme, che senz’altro le vendite ci sarebbero state. Il secondo approccio, positivo, porta ad un deciso apprezzamento al buon David che un po’ per volta ci fa conoscere tutto il materiale che ha raccolto in molti anni. Oltretutto si tratta di ben sessanta minuti di registrazioni inedite, corredati da un libretto con i testi delle canzoni e con note abbastanza esaurienti.
Ma quando finalmente si passa all’ascolto, i dubbi sono fugati, e prevale il secondo punto di vista. Tutto il disco è vario e piacevole, e nonostante l’argomento non è per nulla triste. E poi, dopo tanto dolore cantato e suonato David Grisman (insieme a Mac Wiseman) ci lascia un messaggio di speranza con la ghost track: Keep On The Sunny Side Of Life è un ardente invito a guardare il lato positivo della vita.
Acoustic Disc 53 (Bluegrass Tradizionale, 2003)
Claudio Pella, fonte TLJ, 2005
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