Dick Dale – Unknown Territory cover album

Pochi secondi di ‘canto tribale’ indiano dopo di che Unknown Territory parte con una introduzione al fulmicotone delle chitarre che creano quella musica che sta tra il surf, il western sound filmico e il rock intenso dei nostri giorni. Chi l’avrebbe mai detto che questo ormai quasi sessantenne musicista sarebbe stato in grado di farci sobbalzare e dondolare al suono di un brano simile: Scalped!!!
Mexico è un pezzo di Bryant in cui le percussioni ritmano come fossero una mandria di cavalli in corsa mentre Dick Dale ci dà dentro con il suo surf style in un miscuglio inimmaginabile.
L’armonica bluesy del blasonato Huey Lewis è la protagonista in ‘F-Groove’ mentre Dick continua a rivelarsi per il mostro di bravura qual è in un sano rock-blues.

Unknown Territory offre anche la classica Ghostriders In The Sky e, anche se la conosciamo a menadito, la sua bravura viene sottolineata a 1:36, quando egli inizia man mano a variare con la sua lead guitar.
Bisogna ricordare che questo artista nato a Boston ma trasferitosi in California nel 1954, due anni dopo prendeva parte agli shows country & western di Tex Ritter, The Town Hall Party, per cui è evidente che l’amore per il suono della frontiera è rimasto inalterato.

Ma il clou è nella simbiosi che una chitarra come Dick Dale sa creare inoltrandosi, come in una giungla, in ‘territori sconosciuti’ – la title track – ove, in quasi otto minuti, ci fa fare il giro del mondo attraversando l’India, le coste dell’Australia, l’Amazzonia, il West e l’acida California.
Le tecnologie dei nostri giorni non fanno che avvalorare l’abilità di questo ‘santone’ della chitarra che, come afferma lui stesso, ha inventato un certo sound e ne esplora tutte le possibilità… mantenendo una freschezza sempre al passo con i tempi.

Hightone HCD 8055 (Blues, Rock & Roll, 1994)

Gianfranco Giudici, fonte Out Of Time n. 5, 1994

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