Don Rigsby & Midnight Call- Hillbilly Heartache cover album

Una cosa che in Don Rigsby è sempre stata apprezzata (dai tempi della Lonesome River Band, dei Rock County, dei Longview, dell’intesa con Dudley Connell e prima ancora) è la sua voce. E qui gli aggettivi si sprecano: vigorosa, densa, penetrante, carica di sfumature, la voce tenor giusta del bluegrass.
Il giovane (neanche quarantenne) ma navigato ed esperto mandolinista del Kentucky si presenta qui in splendida condizione, ad offrirci un nuovo disco (il quarto a proprio nome) dal suono pieno, rotondo, gustoso, un disco di bluegrass moderno ma al tempo stesso vintage, focalizzato (ovviamente, ma questo è un pregio come dicevamo poc’anzi) sulla sua bella voce.

Variegata e intelligente la scelta dei pezzi, quasi tutti di autori contemporanei: particolarmente coinvolgenti sono These Golden Fields, forte intensa e profonda, e per altri motivi la più orecchiabile He Loves To Hear You Shout della solita, infallibile coppia Dixie e Tom T. Hall, mentre particolare e ispirato è l’omaggio a Bill Monroe con Kentucky Waltz, eseguito con voce aperta e sincera. Non poteva mancare un veloce strumentale, qui espresso nel tradizionale Forked Deer, nel quale tutti hanno la possibilità di farsi notare, come non manca un inno a voce sola (il cugino Ricky Skaggs gli ha ben insegnato), il finale I Am The Man, Thomas, con l’accompagnamento di un lieve banjo clawhammer.
Convinti e convincenti i membri della band Midnight Call, così chiamata dal titolo del disco precedente di Don, musicisti che merita citare per la loro bravura: Dale Vanderpool (banjo), Shayne Bartley (guitar), Jesse Wells (fiddle) e Robert Maynard (bass).
Don non tradisce la fiducia di chi lo ha sempre seguito in questi anni: Hillbilly Heartache è senz’altro la sua prova migliore, ed uno dei dischi più apprezzati nella seconda metà del 2006.

Rebel 1818 (Bluegrass Tradizionale, Bluegrass Moderno, 2006)

Claudio Pella, fonte TLJ, 2007

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