Doo Wop Corner – The Mills Brothers.
Il termine doo-wop fu usato per la prima volta nel 1969 da una coppia di dj, Gus Gossert e Wayne Stierle.
Nonostante questa data (forse neanche tanto certa, anno più anno meno), appare ovviamente chiaro ciò cui ci si riferisce quando si utilizza questo logo, e cioè certa musica prettamente vocale in auge soprattutto negli anni cinquanta e sessanta, al punto da diventare un’autentica mania.
“Oggi lo chiamiamo doo-wop; allora era solo r&b”; una tesi ormai accreditata.
Altrettanto definite sono le fonti alle quali si è dissetato questo genere; blues, gospel, la musica dei ‘barbershop quartets’ e di certe altre formazioni appartenenti all’universo pop, in attività negli anni trenta e quaranta. Gruppi maschili e femminili, bianchi e di colore. Ink Spots, Four Knights, Ames Brothers, le bravissime Andrews Sisters, Five Red Caps; tutti contribuirono a rendere d’oro l’epopea della radio.
I Mills Brothers erano tra i migliori; storici e commentatori postumi sono assolutamente d’accordo su questo.
La loro è un’attività che si spande sopra quattro decadi. I Mills, cantavano, imitavano le voci degli strumenti meglio degli strumenti stessi (la leggenda vuole che durante uno dei primi spettacoli, anni venti, si fossero scordati i kazoos a casa).
Cantarono insieme a Louis Armstrong (una quantità di canzoni, tra cui Flat Foot Floogie di Slim & Slam), Ella Fitzgerald (tra le tante cose, la preziosa Dedicated To You del 1937- notare i ‘fiati’), Al Johnson e Peggy Lee. Furono il primo gruppo di colore ad essere adorato dal pubblico bianco. Erano le star della radio e degli spettacoli nei teatri già negli anni trenta e finirono in classifica pure nel 1968 con Cab Driver.
Saccheggiarono il repertorio più sacro della canzone americana, ripresero Rockin’ Chair e Lazy River di Hoagy Carmichel e la meravigliosa I’ve Got My Love To Keep Me Warm di Irvin Berlin, insegnando un mucchio di cose ai Ravens, che rielaborarono la loro Loveless Love (che divenne Careless Love) e ai Cadillacs, i quali ridipinsero Gloria (in origine un pezzo di Leon Rene).
Herbert, Harry, Donald e John Jr. Mills sono fratelli, tutti originari di Piqua Ohio. Il padre, John Sr., è un discreto cantante di barbershop. Donald, dal canto suo, è un ottimo chitarrista. Familiarizzano con la musica tramite il consueto apprendistato nel coro della chiesa, già dall’inizio degli anni venti. L’opportunità di realizzare un disco capita nel 1931 con la straordinaria Tiger Rag, incisa per la Brunswick.
I Mills Brothers, come dicevamo all’inizio, sono i migliori; le loro voci sono pacate, la dizione perfetta; il tutto si traduce in una forza ritmica notevole, cui si aggiunge il fascino del contrabbasso e dei fiati imitati a dovere.
Seguono George White’s Scandals, con Bing Crosby e altri dischi, fino a Rockin’ Chair, che nel 1932 raggiunge il quarto posto delle classifiche; parallelamente cresce la loro attività live che li porta a dividere la scena con Bing Crosby, Cab Calloway e Duke Ellington.
Durante il 1934 e 1935 il gruppo si esibisce in Inghilterra, arrivando al London Palladium ed ottenendo unanimi consensi (nonostante l’unica apparizione in classifica sia del 1952 con Glow Warm). Inoltre, successi come Chinatown, My Chinatown (n.10, 1932), It Don’t Mean A Thing If It Don’t Have That Swing (n.6, 1932), Sleepyhead (n.2, 1934), ne rafforzano la celebrità in Europa e Australia.
Nel 1936 muore improvvisamente John Jr. e viene sostituito da John Sr..
Il grande successo arriva nel 1943 con la tenerissima Paper Doll registrata l’anno precedente. La canzone rimane al primo posto delle charts per più di tre mesi. Ormai lo stile della formazione, quell’inimitabile miscela di ‘vocalease’, jazz e blues, è imitato ovunque. I Mills centrano ancora clamorosamente il bersaglio nel 1944 con You Always Hurt The One You Love, soprattutto con il retro, Till Then, dall’interessante struttura armonica (sarà un hit per i Classics nel 1963).
Decine sono i brani incisi tra i quaranta e i cinquanta, molti dei quali memorabili. Don’ Let Me Dream, The Jones Boy, Beware, How Blue.
A partire dalla fine dei quaranta, il gruppo cessa con l’imitazione degli strumenti e, in seguito, si produce a sua volta in cover di brani di altre formazioni, come Get A Job (Shilouettes) o Smack Dab In The Middle (Clovers). Ma gli anni cinquanta e il ciclone rock’n’roll travolgono pure gli antichi eroi, che comunque non mollano dal vivo e continuano a produrre dischi che rimpolpano il loro sterminato catalogo.
La loro ultima apparizione in classifica, come già ricordato, è del 1968 con Cab Driver, l’anno seguente la morte di John Sr.. La storia su vinile continua anche per buona parte dei settanta.
Harry muore nel 1982 e nel 1989 si registra la dipartita di Herbert, mentre Donald continua in duo con il figlio John III fino agli anni novanta.
The Mills Brothers “TOP 100 di BILLBOARD”
Suddenly There’s A Valley , 11/12/55 – 9 settimane – 45^ posizione
All The Way ‘Round The World, 1/28/56 – 2 settimane – 63^ posizione
Standing On The Corner, 5/26/56 – 10 settimane – 57^ posizione
Queen Of The Senior Prom, 5/27/57 – 8 settimane – 39^ posizione
Get A Job, 3/3/58 – 2 settimane – 21^ posizione
Yellow Bird, 1/5/59 – 5 settimane – 70^ posizione
Cab Driver, 1/27/68 – 15 settimane – 23^ posizione
My Shy Violet, 5/18/68 – 7 settimane – 73^ posizione
The Ol’ Race Track, 11/23/68 – 2 settimane – 83^ posizione
DISCOGRAFIA ITALIANA
45 giri
Get a joblI found a million dollar baby – London HL 8553 (5.1958)
The knocked out nightingale/Gloria – Fonit SP.50024 (6.1958)
You only told me half the story/The barbershop quartet – Fonit SP.50040 (8.1958)
Don’t blame me/lt hurts me more than it hurts you – London HL 1526 (4.1964)
Cab driver/Fortuosity – Dot/Ricordi D 004 (6.1968)
Extended Play
The Mills Brothers – Fonit ED 2010 (1956)
The Mills Brothers – Fonit ED 2046 (1957)
The Mills Brothers (con L. Armstrong) – Fonit ED 2113 (6.1958)
The Mills Brothers (con L. Armstrong) – Fonit ED 2114 (6.1958)
The Mills Brothers – Fonit ED 2514 (12.1958)
The Mills Brothers – Fonit ED 91675 (2.1959)
The Mills Brothers – Fonit ED 91676 (6.1958)
London Cocktail n.3 (A.V., I p.) – London RED 7017 (9.1958)
The Mills Brothers – London RED 1215 (11.1959)
Long Play
Famous Barber Shop Ballads, Vol. 1 – (25 cm) Fonit DPL 5050 1955
Top Tune by Top Artists Vol. 1 (A.V., 1 p.) – (25 cm) Fonit DL 5421 (1956)
The Mills Brothers (25 cm) – Fonit DL 5506 (10.1956)
Louis Armstrong & The Mills Brothers – (25 cm) Fonit DL 5509 (10.1956)
Four Boys and a Guitar – (25 cm) Fonit DL 5516 (10.1956)
The Mills Brothers – Fonit DL 8148 (1957)
Memory Lane – Fonit DL 8219 (8.1957)
Una Dozzina di Rose – Fonit DL 8491 (5.1958)
Great Hits – London HAD 2190 (12.1959)
Barbershop Harmony – Fonit DL 8890 (12.1959)
Glow – Fonit DL 8827 (4.1960)
Sing- London HAD 2250 (1.1962)
Great Hits – London SAH 6046 (5.1962)
Sing- London SAH 6074 (10.1960)
Great Hits Vol.2 – London HAD 2319 (4.1961)
San Antonio Rose – London SAH 6183 (12.1961)
Beer Barrel Polka – London HAD 8058 (7.1963)
The End Of The World – London HAD 8092 (11.1963)
The Early Mills Brothers – Ace of Hearts/Decca AH 98 (6.1966)
Souvenir Album – Ace of Hearts/Decca AH-I 46 (9.1967)
London Rhythm – Ace of Clubs/Decca ACL 1242 (2.1968)
Our Golden Favorites – MCA/CEMED COPS 1019 (6.1970)
The Mills Brothers – Cobra LG.LP 303 (12.1970)
The Board of Directors Annual Report (con C. Basie) – Emidisc 048-50753 (2.1973)
Our Golden Favorites – Orizzonte/Ricordi ORL 8191 (9.1978)
Mills Brothers (con L.Armstrong) – Giants of Jazz/Saar LPJT 49 (5.1986)
FORMAZIONE
Herbert Mills • Donald Mills • Harry Mills • John Mills Jr.
Nel 1936 muore John Jr. e il suo posto viene preso dal padre John Sr..
Roberto Giuli, fonte Jamboree n. 44, 2004