Eddie Boyd – 7936 South Rhodes cover album

La BGO mette a segno un altro bel colpo con la ristampa di 7936 South Rhodes, un disco ormai oggetto di culto da parte dei collezionisti. Oggi questo CD mantiene intatto il fascino e la bellezza anche a 25 anni di distanza dalla sua pubblicazione da parte della Blue Horizon Records.
Le registrazioni che risalgono al 25 gennaio del 1968, non hanno colto sprovveduto il colored Eddie Boyd in quanto il pianista statunitense aveva all’attivo vari concerti in club e college con i Fleetwood Mac ed i dodici brani della raccolta furono registrati in diretta senza sovraincisioni. Il risultato finale è sorprendente, ci troviamo di fronte ad una delle più riuscite collaborazioni tra bluesmen americani ed inglesi, tanto diffuse in quel periodo.

Il pianismo sofisticato e rilassato di Boyd bene si sposa con la sezione ritmica dei Fleetowood, una delle migliori in giro in quel periodo, inoltre l’intelligente chitarrista Peter Green mette al servizio del leader il suo solismo nitido e preciso senza una nota fuori posto in un continuo lavoro di cesello e coloritura del suono anche in brani un attimo più veloci come Thank You Baby, mentre una delle più belle interpretazioni vocali di Boyd è rappresentata da Third Degree, una composizione dello stesso come tutto il resto del disco è frutto della sua penna.
Durante le registrazioni dell’originale 7936 South Rhodes, sono stati incisi due brani in più che sono stati omessi per problemi di spazio e realizzati come singolo; purtroppo non li troviamo inclusi nella ristampa in CD e questo risulta essere l’unico neo di un prodotto altamente consigliato, anzi indispensabile per ogni appassionato di blues.

Ora speriamo che la BGO ristampi le altre collaborazioni dei Fleetwood con i bluesmen americani ad iniziare dall’altra session con Eddie Boyd I’ll Dust My Broom (London, 1969, USA) ed a The Biggest Thing Since Colossus (Blue Horizon, 1969, USA) con il grande pianista Otis Spann.

Beat Goes On Rec. BGO 195 (Blues, 1993)

Franco Bigi, fonte Out Of Time n. 2, 1994

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