All’inizio ho pensato che si trattasse di uno scherzo, di una ristampa fatta uscire da poco, tanto vicino sono le armonie rock-blues degli anni Settanta. Eppure gli Egypt sono una band dell’ultima ora, un trio che è riuscito pienamente a ricreare quelle atmosfere care ai Groundhogs ed ai Chicken Shack, cioè quei gruppi dai toni alquanto hard che cercavano di dare una dimensione più acida al modo di intendere il blues.
Ecco quindi Preserving The Dead un CD che onora gli elementi caratteriali del bel tempo che fu, ottima la prova di questo trio, composto dal cantante-chitarrista Eric Chipulina, dal bassista Alan Fish e dal batterista Peter Correa.
Il rischio che gli Egypt potrebbero correre consiste nella loro scarsa attitudine alle parti soliste, il tutto è infatti ridotto ai minimi termini. Fa però molto piacere riascoltare quel blues-rock che oggi pare essere tornato di moda. L’unica nota negativa è concessa dal libretto, così spartano che pochissime righe sono state predisposte per la presentazione della band.
Vecchie influenze quindi, e come potrebbe altrimenti essere se nella scaletta di Preserving The Dead spicca una divertente versione di Baby Please Don’t Go?.
Lady Luck, An Uncommon Freedom e Sassafrass fanno il resto, un CD estremamente vivace, un tuffo nel passato, anzi, in un passato neppure troppo noto.
Non sono stati in molti, infatti, a capire il fenomeno dell’acid rock-blues, una fazione forse un po’ troppo estrema che però ha visto nascere delle band con qualità compositive grandiose. C’è ancora spazio per questo tipo di musica? Sì, a patto che i nuovi combi ripercorrano la stessa strada con idee nuove. Gli Egypt si sono fermati a metà, ma vi assicuro che il loro è un prodotto alquanto accattivante.
Pinnacle – HTD 21 (Blues Rock, 1994)
Roberto Guarnieri, fonte Out Of Time n. 7, 1994