I Floodwood sono un quintetto che proviene dallo Stato di New York, più precisamente dalla zona delle Adirondack Mountains. Al Schnier e Vinnie Amico fanno anche parte dei ‘moe.’, band indie rock che negli ultimi anni ha fatto parlare di se per vitalità ed originalità, Jason Barady si è fatto le ossa nel circuito bluegrass, così come il fiddler Nick Piccininni, mentre il bassista Zachary Fleitz ha una solida base tecnica e si è diplomato al rinomato Berklee College Of Music di Boston.
This Is Life presenta il loro suono decisamente libero ed ispirato che prende spunto dalla tradizione bluegrass e che ne amplia continuamente i confini, che pone la band nella stessa schiera di musicisti che comprende nomi come Railroad Earth, Yonder Mountain String Band, Infamous Stringdusters e, come molti altri, traendo ispirazione dagli storici New Grass Revival di Sam Bush e Bela Fleck.
This Is Life è un lavoro fresco, pimpante e indiscutibilmente piacevole, interpretato con un entusiasmo contagioso e con una perizia non facilissima da trovare. Più della metà del materiale è originale mentre le cover sono state scelte dal repertorio di autori poco noti ma in piena sintonia con la musicalità dei Floodwood. Ne esce di conseguenza un lavoro pregnante e coeso, con un’attitudine alla jam che emerge dagli strumentali (Stomp It, Spoon Kicks, Whiskey After Breakfast e Caught) ben equilibrata dal gusto melodico di brani come l’iniziale North Country Winds, Long Way To Virginia e Anyone But Me. I profumi sudisti di Magnolia Row, la forza espressiva di In The Gravel Yard, una delle più vicine alla tradizione, e la brillante Roll On danno poi un ulteriore contributo alla piena riuscita di un debutto veramente rimarchevole.
Autoprodotto (Bluegrass Progressivo, 2013)
Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2014
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