Contro il bluegrass ne ho sentite di tutti i colori. Musica razzista, conservatrice, sempre uguale, noiosa, becera e chi più ne ha più ne metta. E’ difficile ribattere a questi giudizi (che spesso, devo ammettere, hanno un fondo di verità) soprattutto quando chi li emette è sordo a qualsiasi tipo di replica.
A una delle solite accuse, quella di essere musica maschilista, suonata dagli uomini per gli uomini, oggi è parzialmente possibile controbattere. Ciò grazie a Good Ol’ Persons, portabandiera del bluegrass sulla West Coast, che proprio della femminilità fa il suo punto di forza. Tre quinti del gruppo sono simpatiche fanciulle perfettamente a loro agio con la ‘dannata erba blu’ e principali responsabili del sound dei ‘Persons’.
Qualcuno dei nostri lettori, ha forse avuto l’opportunità di vedere il gruppo nella sua finora unica performance in Italia, lo scorso ottobre a Milano. Per chi non è tra i fortunati, Part Of A Story è un buona alternativa per gustare un quintetto interessante e moderno che non si limita ad una riproposta (più o meno rivista) del bluegrass tradizionale ma spazia in lungo e in largo per il vasto repertorio country. Non solo; qua e là compaiono delle piacevoli composizioni (in cui c’è spesso lo zampino di Kathy Kallick, apprezzata lead vocalist della band).
Tra queste segnalo volentieri un ottimo brano ‘a cappella’, Center Of The World. in cui una delle migliori caratteristiche del gruppo, la dolce e preziosa vocalità, emerge splendidamente.
Dal punto di vista strumentale, il gruppo ha in John Reischman (già mandolinista di Tony Rice) un importante riferimento. John è musicista sensibile, raffinato e particolarmente attento all’immagine e al suono del gruppo. Tecnicamente poi è un eccellente strumentista come questo disco, in diverse tracce, conferma.
Sempre parlando dei musicisti, stupisce al dobro Sally Van Meter che sfoggia senza difficoltà ‘licks’ calde e sempre puntuali. Ottimo l’apporto di Paul Shelasky e del suo fiddle che trova momenti di gloria in Grey Eagle, autentica chicca per gli appassionati di sonorità old-timey. Note di merito, infine, anche per la bassista Bethany Raine che, oltre a fornire un ottimo apporto strumentale e vocale, si evidenzia per la sua vitalità ‘on stage’.
Part Of A Story, proprio dal raffronto con le esibizioni ‘live’ del gruppo risulta maggiormente sofisticato e curato nelle singole parti anche se, per giungere a tanto, deve rinunciare a un po’ del dinamismo mostrato in concerto.
Tra i brani migliori non ancora segnalati, vanno ricordati l’ottimo It’s Gonna Rain, velocissimo pezzo di bluegrass classico, scritto da Kallick e Reischman e, sempre grazie alla prolifica penna di Kathy, la swingata This Young Boy.
L’album è senz’altro gradevole, vario e promuove la band a un livello superiore. Certamente si rivolge in modo particolare all’appassionato di bluegrass ma, grazie ai diversi ammiccamenti verso altri generi, ha un respiro più ampio del classico prodotto specialistico.
Nonostante il nome, la band è vitale e ricca di entusiasmo giovanile. Part Of A Story è già un successo: sentiremo presto parlare di ‘Good Ol’ Persons’.
Kaleidoscope F-26 (Bluegrass Moderno, 1986)
Ezio Guaitamacchi, Hi, Folks! n. 24, 1987
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