Hazel Dickens, Carol Elizabeth Jones & Ginny Hawker - Heart Of A Singer cover album

Una chitarra che ‘gratta’ gli accordi; e poi subito una voce. E basta. Potrebbe essere la descrizione di una serata estiva in spiaggia. Se non fosse che la voce è quella di Hazel Dickens, cui si uniscono sulla seconda strofa quelle di Carol Elizabeth Jones e di Ginny Hawker.
E poi arriva il basso di Marshall Wilborn, ed il fiddle di Ron Stewart.

“I will tell you a sad, sad story…” e sono giá attentissimo. “Vi voglio raccontare una storia triste, vi racconteró una storia vera…”: non ho mai sentito niente di cosí high & lonesome, viene voglia di piangere prima ancora di capire le parole. “Era un giorno cosí sereno, quando lui partí per navigare sull’oceano…”: ho giá premuto il tasto di repeat all.
“…how I miss you, how I miss you…”: premo il tasto repeat one, non riesco ad ascoltare il resto del CD prima di aver ripetuto sei o sette o dieci volte questa Forsaken Lover, un pezzo oscuro di Woodie Guthrie, come dicono le note di copertina; non riesco a staccarmene, voglio capire cosa dice, me la ascolto in cuffia, voglio impararne le parole, voglio impararne gli accordi, e poi voglio cantarla (facendo rivoltare Woody nella tomba, presumo).
E non smetto fino a quando la storia di questa ragazzina che diventa bianca aspettando il suo ragazzo che non torna piú dal mare diventa mia. Mi pare superfluo, a questo punto, dire che questa canzone da sola vale il prezzo del disco: anche perchè non è vero, ce ne sono altre dodici, di canzoni, una piú bella dell’altra.
E ci sono, ad accompagnarle, oltre ai giá citati Wilborn (marito e bassista di Lynn Morris) e Stewart (fiddler, chitarrista, cantante, attualmente banjoista nella Lynn Morris Band), personaggi come Dudley Connel (Johnson Mountain Boys, Seldon Scene, Longview), Bruce Molsky (chi se lo ricorda, al Teatro Tenda della mia Brescia? Io, quando lo ascoltavo tanti anni fa, non capivo niente, e peró sentivo qualcosa che si muoveva nel profondo, e in qualche modo cambiava la mia vita).

C’è anche una strepitosa Lynn Morris, che fa sentire il suo banjo old time solo alla fine, su Comin’ Down From God, inciso 50 anni fa da Molly O’Day, quando, dicono le note di copertina, country music significava ancora e semplicemente musica di campagna, e non “cappelli da cowboy e fragorose batterie” (mi limito a tradurre).
Nessuno di questi pezzi mi era familiare, a parte Old Memories Mean Nothing To Me, giá sentita nella versione di Del McCoury, e che qui viene cantata a due voci, lead (Jones) e, inusuale ma efficacissimo, baritone (Hawker).
Infatti molti di essi sono descritti da Jody Stecher, estensore delle note di copertina, come ‘oscuri’, o ‘poco noti’, o ‘dimenticati’. E questo, mi pare, rende ancora piú significativo il livello di attenzione e di emozione cui questa musica mi ha subito portato.
Parliamo delle cantanti. Hazel Dickens è semplicemente una leggenda vivente. Prima donna a guidare una band bluegrass, insieme as Alice Gerrard, femminista negli anni cinquanta, quando ancora non era una moda, impegnata, ‘allora’, per i ‘suoi’ minatori dei ‘suoi’ monti Appalachi, West Virginia, di cui è figlia autentica e devotissima.
Qualcuno mi ha detto, una volta, che Hazel Dickens è un pó stonata. Ci ho pensato su, ed ho riascoltato con attenzione alcune sue vecchie cose: sicuramente, la sua voce non è ben temperata, come non lo era quella di carter Stanley, del resto.
Probabilmente quando cantava come Hazel & Alice, i sovratoni del suo tenor richiedevano una certa assuefazione, come certe vecchie incisioni della Carter Family, del resto.

Ma, oggi come oggi, sará l’etá, sará la consuetudine all’accompagnamento di strumenti temperati (lei, come tanti grandi del Sud, è cresciuta cantando a cappella nella locale chiesa Battista Primitiva), il timbro è diventato piú profondo, e l’intonazione piú vicina ai gusti dell’uomo moderno.
La grinta dei primi giorni, peró, quella è rimasta. Per valutare il suo valore come autrice, penso basti citare Mama’s Hand, e Beyond The River Bend, attualmente in circolazione nella versione di Laurie Lewis. E scusate se è poco.
Ginny Hawker viene dal sud della Virginia, piú o meno le zone degli Stanley, ed era ottava di undici fratelli. Anche lei Battista Primitiva, anche lei cantava in chiesa ed in famiglia, e ricorda il padre, i fratelli, gli zii, diventare fanatici per quella nuova musica che veniva dal Kentucky, e trasfigurarsi quando cantavano insieme, per ore, cercando la giusta armonia, dopo giornate di lavoro durissimo (erano boscaioli, minatori, cose del genere).
Quando è cresciuta ha poi girato tutti gli USA, è stata hippy, è diventata moglie e madre, ed ha infine ritrovato se stessa ed ha ricominciato a respirare quando è tornata in Virginia.
Qui ha incontrato Hazel Dickens, che solo nel 1984 l’ha convinta a cantare in pubblico.
Delle tre, è sicuramente la piú ritmica, una di quelle cantanti che riescono a dare il tempo con la sola voce: il suo stile vocale è stato descritto come del tipo ‘lodate il Signore e passate le munizioni’.

Carol Elizabeth Jones, la piú giovane delle tre, gode di una certa notorietá come metá del duo Jones & Leva (il fiddler James Leva è suo marito). Viene da Berea, Kentucky, non lontano da Renfro Valley. Anche lei è cresciuta in mezzo alla musica country, essendo suo padre appassionato al punto da fondare, a Berea, un Appalachian center, che mi risulta esista tutt’ora.
La sua voce delicata, elegantissima ed assolutamente inconfondibile, dá un autentico tocco di classe al suono di questo trio. Inoltre, è una chitarrista ritmica di primo livello.
Vediamo di riassumere. Bluegrass? Si, forse non molto, ma un pó ce n’è. Country, folk? Sicuramente si, se traduciamo country come ‘rurale’ (e non come ‘stratocaster’) e folk come ‘gente comune’ (e non come ‘voci sgraziate e strumenti scordati’). Old time, anche, si, in un certo senso.
Grande musica, questa ce n’è tanta, senza dubbio e senza bisogno di etichette. Grandissima musica, grandissime canzoni, e grandissime emozioni.
Un atto d’amore, la gioia di cantare, senza altri fini, con amici, fra amici e per amici, con i conoscenti ed i vicini di tutti i giorni (andare a fare la spesa a Winchester, Virginia, deve essere ben strano: le comari del vicinato si chiamano Hazel Dickens, Murphy Henry, Lynn Morris, magari con un marito che si chiama Marshall Wilborn che aspetta fuori, al parcheggio…).
Qualcosa che resterá nel tempo.

Rounder CD 0443 (Traditional Country, Country Acustico, Old Time Music, Bluegrass Tradizionale, 1998)

Aldo Marchioni, fonte Country Store n. 50, 1999

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