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Cosa si ottiene se si mescola un accento della Louisiana meridionale ad uno stile compositivo prettamente texano, si aggiungono poi ritmiche funky e quant’altro, dalla chitarra swingata al fiddle, dal mandolino all’arpa classica ed al violoncello?. Si ottiene lo SWAMP-SWING, dannazione!
Ammetto che la ricetta puó suscitare qualche perplessitá, ma il risultato è garantito. Delle sue influenze musicali Will LeBlanc riporta quanto segue: “Il mio stile compositivo si rifá ai cantautori tipo John Prine, Lyle Lovett e Jerry Jeff Walker, mentre la musica si ispira agli Asleep At The Wheel, Randy Newman e Dio sa a chi altro.”
Scherzi a parte, è un vero peccato che gente del calibro di questo illustre sconosciuto riceva fiducia sempre e solo dalle benedette indies!
Il suo primo sforzo discografico appare in forma di cassetta autoprodotta ed incisa su Sheister Records, Houston, TX nel 1989. I Ain’t Lost (nessun riferimento di catalogo) vede Will accompagnato dalla sua fedele band dei Bayou Boys (denominazione che non pecca di eccessiva fantasia), composta dal bassista Karl Caillouett, Louisiana, dal chitarrista Paul Burnett, Louisiana e dal batterista-voce corista (e fratello) Marc LeBlanc di New Orleans.
La musica spazia dal southern-rock/boogie di La Louisian che ricorda The South’s Gonna Do It Again di Charlie Danielsiana memoria, al cantautorato colto di Full Circle, All Night Cafè, Tag, You’re It e She’s A Lady, dove l’ombra sorniona del compianto Jim Croce è fortemente e frequentemente presente; ancora la piccola satira funky circa l’andare d’accordo con gli appartenenti allo stesso gruppo etnico di White Folks, il boogie pianistico di Running Scared, il mambo di Mardi Gras Mambo, il talking blues di Struck Again ed il finale del title-track, un omaggio in chiave two-step texano al paese che gli ha dato fiducia a livello professionale.

Il prodotto piace quanto puó piacere una cassetta venduta durante i concerti, ma la Sheister gli conferma i suoi favori a distanza di un anno, pubblicando il seguito di I Ain’t Lost, su CD questa volta: Solo-Reunion (Sheister 90-01).
Dal punto di vista dei testi, siamo di fronte ad un album ‘dark’, ma la musica che lo supporta gode della stessa diversitá che caratterizzava il suo primo disco.
Ain’t Nobody Gonna Tell Me Where I’ve Been è stata scritta in risposta al brano di Mary Chapin-Carpenter Down At The Twist And Shout e trasmesso durante la serie Austin City Limits. Will ha assistito alla performance pensando: “Proprio quello che ci voleva: un altro ‘autentico’ pezzo della Louisiana proposto da qualcuno che non c’è mai stato!”.
Shot With An Unloaded Gun è un lento rock-blues, mentre Missing You si avvale di una meditativa introduzione pianistica.
Yours And My Friend Jim è esplicitamente dedicata a Jim Croce: le influenze compositive e vocali si sprecano in questo brano, ma non ci erano sfuggite neppure nel primo lavoro.
L’western swing è componente fondamentale del patrimonio musicale texano e Will paga il suo tributo con Sometimes Chicken che vede una pregevole steel guitar in mano a Jim Alcorn. La ritmica spezzata di Black, White And Blue ci avvicina a sonoritá coloured, ma Snack Bit Blues è un tre quarti con tanto di accordion.
I’ll Still Love Her ha una partenza che mai lascerebbe prevedere uno sviluppo preziosamente bluegrass, mentre Wedding Vows, con la sua arpa classica ci conduce verso atmosfere care al primo Elton John.
E’ molto chiaro che a Will LeBlanc riesce difficile fondere in un unico sound le molteplici forme musicali che lo hanno influenzato e potremmo arrivare a dire che il suo stile personalissimo va ricercato proprio nella variegatura di influenze che contraddistingue i suoi albums.
1992 ed ancora per la Sheister Records vede la luce il nuovo CD Relentless Pursuit (Sheister 92-01).

Il prodotto, almeno in apertura, appare un poco piú coerente ed omogeneo, con i pur tanti umori della caliente terra texana. Let It Swing non lascia molto spazio alla fantasia e Deaux-de-deaux non si sposta di molto.
I Don’t Drink ha tutte le caratteristiche della drinkin’ song piú tipica.
Memory Lane riporta alla mente un’altra song di Jim Croce, quella Photographs & Memories che ancora oggi piú di ieri ci commuove nel riascoltare un vecchio amico prematuramente scomparso in un assurdo incidente aereo.
Bruscamente scanzonata risulta quindi I’ve Been Down This Road che prosegue nell’indirizzo piú tipicamente country di questo terzo album, mentre I’ve Got A Job ci riporta verso i territori dell’easy-boogie.
Ancora degno di nota il title-track che ci offre una ritmica molto spezzata in un contesto anomalo pur nella poliedricitá di un personaggio del tipo di Will LeBlanc.
Questo artista merita di essere scoperto, conosciuto ed apprezzato. E’ per questo che abbiamo voluto segnalarlo alla vostra sempre attenta voglia di nuovi talenti. Datevi da fare a procurarvi i suoi albums e non ve ne pentirete.

Dino Della Casa, fonte Country Store n. 30, 1995

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