Ad un anno di distanza dal primo volume, ecco puntuale la seconda parte del celebre concerto allo Sweetwater degli Hot Tuna. Lo spirito e la musica sono naturalmente gli stessi e, come tutte le cose belle non finiscono mai di affascinare e stupire.
Questa band west-coastiana guidata dal chitarrista Jorma Kaukonen supportata dal bassista Jack Casady trova nuovi stimoli ed equilibri proprio nella musica delle origini. Assenti dalle scene da otto anni come band e da più di venti in versione acustica, gli Hot Tuna si riscoprono grandi proprio grazie al repertorio roots di matrice folk-blues delle origini.
Rifacendosi alle formule espressive acustiche dei tardi anni cinquanta e dei primi sixties, Jorma, Jack e l’ottimo multistrumentista Jack Falzarano, fanno di questi due ‘live’ allo Sweetwater due punti di riferimento per gli appassionati di musica acustica e del west-coast-sound.
Rifacendosi ad un repertorio che va dal blues del Delta, al folk, sino al ragtime ed al bluegrass, gli Hot Tuna si esprimono ancora una volta al limite del raffinato virtuosismo tipico dei musicisti californiani. Ma la voce di Kaukonen, così come il caratteristico stile chitarristico, vi iniettano un soffio di vitalità, di sentita partecipazione che va ben al di là del mero esercizio retorico sui sacri testi.
Nel secondo volume vi sono meno brani originali che nel primo e gli ospiti sono ancora gli stessi vecchi compagni di avventura: Bob Weir, Pete Sears, Maria Muldaur ed Happy Traum. Una line-up che sembra aver fermato il tempo per la quale il repertorio qui interpretato non sembra avere segreti. Passando da Jesse Fuller a Bill Monroe, da Jelly Roll Morton a Guthrie, sino ad arrivare ad una lunghissima Parchman Farm, dove Jorma con l’ausilio di Sears al piano sembra aver fermato il tempo all’insegna del più leggendario San Francisco-sound, gli Hot Tuna chiudono con un brano elettrico. Speriamo sia l’inizio di un nuovo ‘eletrizzante’ capitolo, lo spirito del west-coast sound è con loro.
Relix RRCD 2062 (Blues, 1993)
Tommaso Demuro, fonte Out Of Time n. 1, 1993
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