Sulla scia di una ritrovata vena ispiratrice che ha contraddistinto l’inizio di millennio per Jorma Kaukonen, ecco un pò a sorpresa un nuovo disco degli Hot Tuna, creatura molto amata e mai dimenticata dal leggendario chitarrista. Sono passati circa ventanni dall’ultima uscita discografica a loro nome, anche se dal vivo la coppia Jorma Kaukonen e Jack Casady ne ha riportato in auge i suoni alcuni anni fa, e sorprendente è quanta freschezza e voglia di suonare appaiano tra i ‘solchi’ di Steady As She Goes, prodotto dal polistrumentista Larry Campbell e inciso negli studi di registrazione di Levon Helm in quel di Woodstock, NY.
Gli Hot Tuna targati 2000 sono in effetti una band che ben si adegua alla nuova scena alternative country e americana pur mantenendo forti i legami con il classico suono del passato, con il Reverendo Gary Davis a fare da guida spirituale. Children Of Zion e Mama Let Me Lay It On You fanno infatti parte dell’ampio songbook del bluesman che ha fortemente influenzato il fingepicking di Jorma Kaukonen e il suo approccio alla materia, garantendo una continuità generazionale di eccellente valore artistico.
La maggioranza del materiale di Steady As She Goes è comunque firmato dallo stesso Kaukonen che conferma questo suo stato di grazia che dal 2002 al 2009 gli ha permesso di firmare tre ottimi lavori come Blue Country Heart, Stars In My Crown e River Of Time, gli ultimi due per l’etichetta Red House Records. Angel Of Darkness è un po’ il manifesto sonoro di questo nuovo corso, scritto a quattro mani da Kaukonen e Larry Campbell. Smokerise Journey è la classica ballata melodica e sognante che rimanda a certe sonorità del vecchio Quah, A Little Easter invece ha forza espressiva e passione dei vecchi Airplane e la voce di Teresa Williams si ricollega a quella di Grace Slick.
Blues, ballate e roots rock si alternano con grande gradevolezza e formano un insieme che a mio parere è tra le cose migliori incise dagli Hot Tuna e che va ad affiancarsi a classici come Burgers o The Phosphorescent Rat per citarne alcuni. Speriamo non passino altri ventanni prima di assaporare ancora questi suoni.
Red House RHR-CD-241 (Country Blues, Blues, Blues Rock, Roots Rock, 2011)
Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2011
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