Vedendo questo After The Rain molti avranno pensato all’ennesimo lavoro dell’ennesimo signor nessuno, ma scorrendo i dischi dei più celebrati interpreti del soft rock californiano anni 70, potremmo stupirci nel vedere quanti e quali veri e propri capolavori portano la firma di questo signor nessuno.
Jack Tempchin potrebbe a buon titolo essere considerato una eminenza grigia della migliore produzione rock che la California ha sfornato negli ultimi 20 anni: Joni Mitchell, David Crosby, J.D. Souther, Glenn Frey e gli indimenticabili Eagles hanno un grosso debito di riconoscenza nei suoi confronti.
Eppure i suoi precedenti tentativi per una carriera in prima persona, nel 1976 con i Funky Kings, poi nell’anno successivo con il magnifico Jack Tempchin, hanno dato risultati purtroppo deludenti che lo hanno convinto a ritornare all’ombra dei suoi grandi amici.
Ora, a distanza di quasi 20 anni, Jack ci riprova richiamando i suoi vecchi Funky Kings (mancano solamente Jules Shear e Bill Codine), ma che riportano in prima linea Richard Stekol e Greg Leisz alle chitarre e Frank Cotinola alla batteria, affiancati dai nuovi Alan Deremo al basso e Dave Whitam alle tastiere.
Anche la lista degli ospiti di After The Rain è adeguata: Glenn Frey — amico e produttore —, Mike Finnegan, J.D. Souther, Timothy Schmit, David Crosby contribuiscono alla riuscita.
Ritroviamo tutti quegli ingredienti che hanno fatto, ad esempio, degli Eagles uno dei gruppi più amati e celebrati dal 70 in poi: piacevoli armonie, cori elegantissimi supportati da strumentisti di classe sopraffina, atmosfere coinvolgenti e brani di sicuro ed immediato impatto che ci ritroviamo immediatamente a canticchiare.
Jack Tempchin non è uno che ci prova, è un musicista maturo che sa scrivere solo belle canzoni ma che ha sempre preferito farle cantare dagli altri: ora è venuto il suo momento.
Taxim TCX 2009-2 TA (Roots Rock, 1992)
Claudio Garbari, fonte Out Of Time n. 2, 1994
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