E’ con immenso piacere che mi trovo a recensire la ristampa di Barefoot Boy With Boots, disco di John McCutcheon del 1980. Devo infatti confessare l’imbarazzo ed il senso di insoddisfazione che hanno accompagnato l’ascolto dei lavori più recenti di John, incanalati su quel filone ‘pop’ che lo ha portato ad incidere della ‘family music’.
Si é trattato di una scelta, che si può non condividere ma che va rispettata. Ma, nonostante gli esperimenti degli anni Novanta, apprezzabili soprattutto per i contenuti, una reimmersione nel McCutcheon ‘menestrello appalachiano’ provoca più di un brivido.
Polistrumentista, John é spesso associato all’hammer dulcimer, ma suona anche fiddle, banjo, chitarra, autoharp, mountaìn dulcimer, oltre a cantare.
In questo lavoro fa quasi tutto da solo: gli interventi ‘esterni’ sono limitati a Paul Van Arsdale, che suona lo hammer dulcimer in un paio di brani; Ruth Rappaport al piano in tre tracks; Bob McQuillen sempre al piano in un solo brano; mentre George Wilson é presente qua e là con basso e chitarra.
Le interpretazioni sono tutte di altissimo livello, non solo sotto l’aspetto tecnico, pure importante, quanto per le emozioni che McCutcheon riesce, traccia dopo traccia, a comunicare.
Volendo a tutti i costi estrarre le cose migliori, citerei il medley Log-german’s Breakdown/ Dulcimer Reel (con l’hammer dulcimer ed il sostegno del piano di Ruth); le intense Little Pink (voce e dulcimer) e Little Moses (voce e autoharp); la Barefoot Boy With Boots On che da il titolo al disco; il medley-tributo ai minatori del West Virginia West Virginia Mining Disaster/ Which Side Are You On?.
Un disco da consigliare vivamente a chi volesse accostarsi alla musica old-time con la mediazione di un interprete urbano, ad un tempo tradizionale e raffinato.
Rounder CD O419 (Old Time Music, Country Acustico, 1998)
Mariano De Simone, fonte Country Store n. 46, 1999
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