Vi siete mai chiesti come è possibile formare un jumping blues combo? Niente di più semplice. Prendete un’armonica che conosca a memoria le sonorità della Chicago anni Cinquanta, combinatela con il tipico swing chitarristico della West Coast e presto vi troverete al fianco una delle band più eccitanti che animano i quartieri blues di Los Angeles e dintorni.
L’avventura musicale di Johnny Dyer iniziata nel nativo Mississippi, si sviluppa compiutamente dopo il suo arrivo nella bassa California. L’intensa attività concertistica, non è mai stata supportata da una decente produzione discografica. Ad alcuni 45 giri incisi per la Good Times, seguono due lavori incolori, pubblicati sul finire degli anni Ottanta dalla Murray Brothers e dalla giapponese Mina.
Nel 1994 Dyer ha l’occasione di ripresentarsi al pubblico grazie all’interessamento di Hammond Scott. Sovvertendo la regola, al terzo tentativo l’armonicista di Rolling Fork centra l’obiettivo con Listen Up.
I meriti del lavoro vanno equamente divisi con il chitarrista Rick Holmstrom cresciuto stilisticamente alla scuola di Pee Wee Crayton, Hollywood Fats e Junior Watson. La collaborazione funziona a meraviglia.
Il timbro strumentale deciso, la voce bassa e ben impostata di Dyer legano in modo perfetto con la fantasia ritmica (ascoltate 24 Hours) e il pungente solismo di Holmstrom. Fra boogie Listen Up, BBQ At J.D.’s, – shuffle – Hand Off – e slow – Drifting Blues, Stranded In St. Louis, Blue Midnight -, il dischetto fila via tutto d’un fiato.
Notevoli Lend Me My Train Fare e Pretty Thing eseguiti con l’ausilio di sola armonica e chitarra.
Medaglia al valore all’insostituibile Jimi Bott per il suo beat energico.
Uno dei dischi più belli del catalogo Black Top.
Caldamente consigliato agli amanti del sound californiano.
Black Top CD BT 1101 (Blues, 1994)
Fabrizio Berti, fonte Out Of Time n. 5, 1994