Anche questa volta sono riusciti a prenderci per la gola! 3 nuovi pezzi che costringeranno le molte migliaia di fans del gruppo ad acquistare Live At The Birchmere, ristampa del vecchio LP uscito nel 1983: Big Rufus, uno strumentale firmato dal banjoista Richard Underwood, I’m Dying A Sinner’s Death un brano country dal repertorio di Roy Acuff e il lento I’ll Never See You Anymore di Bill Harrell.
L’enorme popolarità della band sostenuta dalle loro occasionali performances, una ventina all’anno circa, e il gran successo del loro ultimo bellissimo Blue Diamond, garantiscono alla gang Rounder un sicuro investimento in questa ristampa. E’ il loro quarto disco, il primo live, registrato nella mecca bluegrass dell’East Coast, il Birchmere, un locale nella zona di Washington D.C. dove solitamente si esibiscono i Seldom Scene. Erano al quinto anno di attività e la voce riguardante le loro indiavolate esibizioni live era corsa fino ad ogni angolo degli States, cosa che le precedenti prove discografiche lasciavano intendere: un ‘hard drivin” bluegrass al fulmicotone, grintoso quanto quello dei Colonels e come non lo si sentiva da parecchi anni.
I JMB con la loro comparsa rimisero prepotentemente le cose a posto aiutando a chiudere la parentesi di quella lunga new wave che vide molti musicisti bluegrass lasciare i campi d’erba blu per sperimentare nuove forme di musica acustica. Fervidi seguaci del suono Stanley, i cinque, coscienti di non aver inventato nulla, rinvigorirono il bluegrass più tradizionale, così come lo si suonava 25 anni addietro, non tenendo apparentemente conto nemmeno di quella cura e ricercatezza negli arrangiamenti come, sempre in campo tradizionale, viene proposta da gruppi quali la Bluegrass Album Band… Welcome to the Birchmere!
Rounder CD 0191 (Bluegrass Tradizionale, 1994)
Maurizio Faulisi, fonte Out Of Time n. 6, 1994
Ascolta l’album ora