Treehouse è il disco numero nove nella discografia di Kevin Dooley, musicista che proviene dal Colorado e che ha confezionato, artigianalmente, un piccolo gioiellino di equilibrio tra folk, country e canzone d’autore. Kevin Dooley ha scritto le dieci canzoni, le ha prodotte, le ha registrate e ha disegnato anche la bella copertina: insomma un lavoro in cui spicca una notevole personalità, il gusto e la gioia di condividere la passione per le radici e il profondo rispetto per gli amici e i conoscenti con lui nel suo percorso.
Il ‘fil rouge’ dell’album è, inevitabilmente, il viaggio, icona della letteratura, della musica e del cinema americano in una serie di quadretti concepiti tra gli States e la Gran Bretagna in un alternarsi di melodie tutte degne di essere segnalate per purezza e gradevolezza. Compagni di viaggio sono due reduci dall’avventura Subdudes, il fisarmonicista John Magnie e il percussionista Steve Amedee che contribuiscono a colorare queste canzoni in maniera sapiente, il fiddler (e mandolinista) Alex Johnstone vero mattatore delle sessions e Steve Mullins e Bret Billings alle chitarre acustiche che formano un soffice ed ispirato tappeto sonoro. Kevin Dooley poi ci prende per mano con la sua voce personale e il suo lavoro a chitarra acustica e bouzouki, mostrando sempre un caldo feeling rurale dal taglio semplice ma tremendamente efficace.
Happy By This Roadside apre il percorso con un attacco che mi ricorda il John Mellencamp di Lonesome Jubilee e un divertito approccio in cui il fiddle fa la parte del leone. Feel The Wheel, Drive, Kerouac Tree e The Road Home già dai titoli appaiono come capitoli di un quaderno di viaggio che coinvolgono anche dal punto di vista strumentale con ottimi incroci di strumenti acustici che devono molto alla tradizione ‘grassy’ del Colorado (e non a caso il disco è dedicato ad una figura seminale come Charles Sawtelle). Da segnalare ancora la ballata di impronta britannica Willoughby, l’ode alle montagne di Billy The Mountain e la nitida Home By Feel, ulteriori spunti di interesse di un disco per molti versi sorprendente e suonato in maniera eccellente.
Autoprodotto (Folk, Singer Songwriter, 2015)
Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2015
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