Sono passati ben quarantacinque anni da quando il Kingston Trio ha cambiato per sempre la musica popolare con la pubblicazione di un singolo che non si può fare a meno di definire storico: Tom Dooley. Arrivare a vendere sei milioni di copie di un singolo alla fine degli anni ’50 (il disco a 45 giri uscì l’8 Settembre 1958) considerando che la promozione dello stesso era avvenuta tramite alcune copie che il proprietario di un negozio di dischi di Salt Lake City aveva acquistato dopo aver visto il Kingston Trio suonare in un locale di San Francisco, significa davvero assistere ad un evento epocale.
Dave Guard, Bob Shane e Nick Reynolds avevano sentito la canzone per la prima volta nell’Agosto del 1957 e l’arrangiamento che Frank Warner, Alan e John Lomax ne avevano proposto li aveva colpiti in modo particolare, tanto da voler includere il brano nel loro album di esordio, The Kingston Trio, uscito il 2 Giugno 1958 su Capitol Records.
Dal 1958 al 1969 la Capitol pubblicò qualcosa come 29 albums diversi, uno dei quali doppio ed uno triplo, per una media di circa un disco ogni quattro mesi per dodici anni.
Utilizzando semplicemente strumenti acustici (chitarre, banjo e percussioni), i nostri hanno lasciato un marchio indelebile nella musica popolare o folk, che dir si voglia, anche in funzione del fatto che fu proprio il brano Tom Dooley a far emergere un interesse crescente per la musica popolare da parte dei ragazzi nel circuito dei colleges, fenomeno che porterà in seguito al cosiddetto ‘folk-revival’, esponenti di rilievo del quali risulteranno solisti del calibro di Pete Seeger, il primo Bob Dylan, Joan Baez, Arlo Guthrie, Eric Andersen, Tom Paxton e gruppi quali New Christy Minstrels di Barry McGuire, Randy Sparks e Gene Clark, Les Baxter’s Balladeers, i Brothers Four e Peter, Paul & Mary.
Fino alla metà del 1961 Dave Guard rimane nel gruppo, che abbandonerà per intraprendere una sorta di carriera solista, accompagnato da un suo gruppo, gli Whiskeyhill Singers, con i quali inciderà, sempre per la Capitol, un solo omonimo album a metà dell’anno successivo. Il suo posto verrà ricoperto da “un banjoista frustrato”, come lo stesso John Stewart scherzosamente si definì una volta e già dal disco seguente, Close-Up, il trio vede ufficialmente John Stewart al banjo, chitarra acustica e voci, in sostituzione di Dave Guard.
John resterà nel Kingston Trio fino alla fine degli anni ’60, per proseguire la sua carriera artistica come apprezzatissimo solista e tale è rimasto fino ai giorni nostri, con una discografia a proprio nome che supera i 38 titoli, comprendendo addirittura un disco, The Revenge Of The Budgie (TAK-7106 – Takoma 1983) che ospita il vecchio compagno Nick Reynolds.
Il Kingston Trio, pur attraversando varie vicissitudini in termini di cambi di formazione, è ancora attivo ai giorni nostri ed il suo ultimo album è un CD dal vivo intitolato Kingston Trio & Friends – Live.
1956 – 1967
Folk Revival
Dino Della Casa, fonte TLJ, 2003