Kentucky Colonels

Dire Kentucky Colonels vuol dire principalmente Clarence White, il leggendario chitarrista che ha dato moltissimo in così poco tempo prima alla musica bluegrass e poi al country-rock.

Ma il talento di Clarence non è il solo motivo per apprezzare ed amare i Kentucky Colonels: tutti i componenti hanno contribuito alla breve ma straordinaria vita di questa band.

I fratelli White (Clarence, nato il 7 giugno 1944, Roland di sei anni più anziano ed Eric) vengono al mondo nel Maine da genitori canadesi (il loro cognome originario era LeBlanc, da antenati francesi) e nel 1951 si trasferiscono a Los Angeles in California.

Dopo una gavetta con la band paterna (The White Family, che si esibiva per hobby e per passione), cominciano ad esibirsi in una televisione locale come Three Little Country Boys. Nel 1958 si aggiunge il banjoista Billy Ray Lathum e Roland, che precedentemente suonava il banjo, fa cambio con il mandolino. Modificano il nome in Country Boys e l’anno successivo arriva LeRoy Mack al dobro e la giovanissima band (l’età media è di diciotto anni) incide i primi singoli.

Nel 1961 Eric si sposa, lascia il gruppo ed arriva Roger Bush come bassista (ed eventuale secondo banjoista).

Anche Roland è costretto a lasciare per svolgere il servizio militare, ed il gruppo rimane per un po’ senza mandolinista. Nel 1963, durante l’assenza di Roland, incidono il loro primo album e cambiano nuovamente il nome della band dall’ordinario Country Boys nel più incisivo Kentucky Colonels (nome curioso, perché nessuno di loro proviene dal Kentucky).

Sempre lo stesso anno arriva il fiddler mancino Bobby Sloane e con il ritorno di Roland il gruppo può finalmente cominciare al completo la piena attività musicale. Il loro è un bluegrass innovativo, solare, che si potrebbe definire ‘californiano’.

Nel 1964 incidono Appalacchian Swing (poi ristampato ampliato nel 1973 come Kentucky Colonels). Si esibiscono (senza fiddle) al Newport Folk Festival e lì registrano Long Journey Home: indimenticabili sono i duetti di Clarence con Doc Watson.

Collaborano inoltre ad un paio di dischi del dobroista Tut Taylor e all’abbandono del fiddler Bobby Sloane arriva Scotty Stoneman, già della band Stonemans, a sostituirlo. Questo cambiamento si rivela decisivo e per i Kentucky Colonels è un periodo breve ma fecondo: l’affiatamento diventa eccezionale con risultati davvero splendidi.

Già nel 1965 il gruppo si scioglie, con Clarence che inizia la sua avventura elettrica che nel 1968 sfocerà nei Byrds. Roland approda prima nei Blue Grass Boys di Bill Monroe, poi nei Country Gazette ed infine nella Nashville Bluegrass Band, Billy Ray Lathum si unisce ai Dillards, Roger Bush ai Country Gazette e Bobby Sloane ai New South di J. D. Crowe.

Negli anni seguenti escono altri dischi: importante e significativo è Livin’ In The Past che raccoglie ben 25 (anche se brevi) tracce registrate live con varie formazioni dal 1961 al 1965, e The Kentucky Colonels 1965-1967 con le incisioni fatte durante alcuni brevi incontri nel corso della seconda metà degli anni ’60.

I Byrds si smembrano nel 1973, e Clarence si unisce ai Muleskinner, con i quali incide l’omonimo mitico album, al termine del quale ritrova i vecchi compagni. Come New Kentucky Colonels si esibiscono negli USA ed in Europa (in Svezia incidono un disco live), ma tutto termina tragicamente il 14 luglio1973: Clarence sta caricando gli strumenti sul furgone quando viene investito da un camionista ubriaco e muore.

Rimangono nel cuore degli appassionati la magia della loro musica senza tempo, la potenza degli arrangiamenti canori e la vincente combinazione tra l’approccio vocale tradizionale ed un suono progressivo. E poi il vibrante, innovativo e fenomenale flat-picking di Clarence, che ha portato la chitarra acustica nel bluegrass da solo accompagnamento a superbo strumento solista.

1963 – 1965

Bluegrass Moderno

Claudio Pella, fonte TLJ, 2003

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