Molti sono i musicisti americani che hanno trovato nel vecchio continente gli stimoli giusti per proporre la loro musica, ambiente ed appassionati che hanno dato loro soddisfazioni e che hanno contribuito ad ispirarli come forse non era più possibile nella loro terra. Kreg Viesselman, cantante ed autore nativo di Wells, Minnesota, salito alla ribalta grazie all’ottimo The Pull pubblicato verso la fine della prima decade del millennio, ha fatto questo percorso che lo ha portato in Norvegia, incidendo prima l’album If You Lose Your Light nel 2012 ed ora questo interessante e brillante To The Mountain.
Le radici e le ispirazioni di Kreg Viesselman sono da ricercarsi in quei territori tra il folk e il soul, tra Van Morrison e Tim Buckley, il Ray LaMontagne degli esordi e talvolta anche John Martyn e Shawn Phillips. Grande ricerca melodica, una voce che sperimenta percorsi originali come i suoi ‘mentori’, arrangiamenti in cui non una nota viene sprecata, queste sono le prerogative di un artista poliedrico ed affascinante che ha trovato una sua via confermando quanto di buono i dischi precedenti avevano tracciato.
Inciso ad Oslo con musicisti locali, assolutamente sconosciuti ma tutti dotati di grande gusto e tecnica, il disco si snoda attraverso una serie di composizioni che si amalgamano con naturalezza e formano un insieme pregevole, con l’inserimento in fase di missaggio del bouzouki di Peter O’Toole degli Hothouse Flowers a rimarcare inflessioni folk comunque presenti nella gran parte delle canzoni.
Citando i momenti migliori si fa fatica a tralasciare qualcosa, tale è la bontà del livello qualitativo medio. Il gusto personale mi fa propendere per l’iniziale Garland, per la pianistica I Speak Loud (You Speak Louder), per le fascinazioni folk di David, per l’amore per la sua terra adottiva di In The Summer, In Oslo dove emergono elementi ‘beatlesiani’ e per la accorata The Inefficiency Waltz, ma come detto ognuno potrà propendere per una delle undici canzoni presenti, tutte con qualcosa di significativo.
Disco dalle tinte pastello che affascinerà gli appassionati della canzone d’autore folk.
Appaloosa AP 189-2 (Singer Songwriter, 2015)
Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2016
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