Sam Maghett (Magic Sam), nato nel 1937, era destinato a diventare una delle figure più importanti del blues ma è purtroppo scomparso pochi mesi dopo l’uscita di questo Black Magic suo secondo album ufficiale di una discografia purtroppo scarsa data la statura del personaggio.
La sua musica così profonda ed evocativa rimane ancora oggi inconfondibile a distanza di ventisei anni dalla pubblicazione. Chitarrista sopraffino e splendido cantante dalla profonda impostazione ‘soul’, aveva stupito l’ambiente del Chicago blues con l’esordio West Side Soul (Delmark DS 615) nel 1968, subito recensito dalla rivista Down Beat (una delle più importanti negli USA) con un bel cinque stelle.
Black Magic è la logica continuazione del precedente e presenta dieci brani che possiamo considerare ormai classici del blues urbano americano.
Splendida l’iniziale I Just Want A Little Bit che ci proietta immediatamente nel microcosmo di Magic Sam, un mondo così ricco di sfumature ed eventi. Anche I Have The Same Old Blues e lo strumentale San-Ho-Zay (letteralmente saccheggiato e riproposto dai chitarristi bianchi dell’epoca!) rientrano nel top dell’audizione.
Il povero Sam inoltre si era circondato di una blues band eccellente con Lafayette Leake (piano), Mighty Joe Young (chitarra), Eddie Shaw (sax tenore), Oddie Payne Jr. e Mack Thompson alla ritmica.
Il catalogo Delmark, oltre a West Side Soul e Black Magic, presenta anche gli album postumi dell’artista (Live DD-645, Legacy DD-651, Give Me Time DD-654), tutti consigliatissimi per conoscere un personaggio fondamentale nello sviluppo del blues di Chicago e diventato un punto di riferimento obbligato per più generazioni di chitarristi.
Delmark DD-620 (Blues, 1994)
Franco Bigi, fonte Out Of Time n. 6, 1994