‘The human jukebox’ (così chiamato perché conosce i testi di oltre 1.000 canzoni country) è tornato con un grandissimo album, ricco di quel feeling che ha consacrato Mark Chesnutt come uno dei big della country-music.
Attingendo a piene mani dalla tradizione musicale del Texas, – non potrebbe essere altrimenti essendo Mark texano purosangue – Thank God For Believers si apre con uno western-swing (Goodbye Heartache) a-la Bob Wills, che porta la firma dello stesso Chesnutt.
Mark è uno dei pochi artisti new-country che ha uno stile personalissimo, facilmente riconoscibile fin dal primo ascolto, una specie di marchio di garanzia che lo ha reso uno dei miei preferiti. Brani come Numbers On The Jukebox, magistralmente condotto dalla steel di Buddy Emmons, o That Side Of You colgono sicuramente nel segno facendosi amare per la loro brillantezza.
Costruito su un sagace mix di brani lenti e veloci, Thank God For Believers si avvale della collaborazione di Vince Gill e Alison Krauss che prestano la loro voce nel brano It’s Not Over.
I Might Even Quit Loving You e Useless sono gli episodi country-rock dell’album, mentre Hello Honky Tonk ha un titolo che non lascia dubbi sul genere della canzone.
Unico neo è proprio la title-track, sicuramente bellissima ma che assomiglia troppo come arrangiamenti ad Almost Goodbye brano che qualche anno fa portò Mark in testa a tutte le classifiche americane.
A parte questa considerazione, il compact si ascolta con piacere dall’inizio alla fine, tutto è perfetto, curato nei minimi dettagli e la voce di Chesnutt, come un buon vino, con gli anni addirittura migliora.
Pur non avendo la sfera di cristallo, si può facilmente prevedere che Thank God For Believers andrà benissimo e conquisterà la testa delle country-charts. Le premesse ci sono tutte.
Decca/Nashville 7OOO6 (New Country, 1997)
Gianluca Sitta, fonte Country Store n. 45, 1998
Ascolta l’album ora