“Just a singer”, soltanto una cantante. Cosi si definisce Maura O’Connell, irlandese di nascita e americana d’adozione (vive a Nashville da quasi vent’anni), una delle voci più belle e ispirate del panorama acustico statunitense. Scoperta da Bela Fleck all’inizio degli anni ’80 quando Maura era in tour negli USA come vocalist dei De Danann, la O’Connell con questo magnifico Walls & Windows è ormai al settimo disco solista e il suo nome è diventato ‘oggetto di culto’ tra coloro che seguono con attenzione le evoluzioni del mondo neo folk.
Per coglierne espressività, timbrica e soprattutto il grande gusto estetico, ascoltate subito la magnifica Walls dove la O’Connell interpreta in modo elegantissimo e convincente una emozionante ballad acustica nella vena della miglior Mary Chapin Carpenter. Allo stesso modo, impreziosisce la struggente Poor Man’s House di Patty Griffin dopo aver dato una bella scossa energetica alla divertente Don’t Ask Why (Ron Sexsmith).
Sorprendenti sono le cover di due artisti quasi intoccabili: I Get Lost di Eric Clapton, qui trasformata in una folk song raffinatissima con tanto di assolo di penny whistle ‘very irish’, e una Crazy Love di Van Morrison (resa forse un po’ troppo leggerina) confermano comunque il valore interpretativo e (in questo caso) anche il coraggio di Maura. Che però si trova assai più a suo agio in ambito neo folk come dimostrano la squisita A Far Cry (di Malcolm Holcombe) o la semplicissima Sleepy Eyed Boy che conclude un album consigliatissimo a tutti i lettori di Jam. Specie a quelli che comunque mostrano attenzione per la canzone d’autore.
Ultima annotazione di cronaca: Maura O’Connell è stata adocchiata anche da Martin Scorsese che l’ha usata (in voce e in video) nel suo atteso film Gangs Of New York: sempre che all’ultimo momento non abbia cambiato idea e tagliato le scene con Maura. Vedremo.
Sugar Hill 3937 (Singer Songwriter, Bluegrass Progressivo, Folk, 2001)
Ezio Guaitamacchi, fonte JAM n. 77, 2001
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