Black Rock Coalition, ovvero una associazione di musicisti di colore, uniti dall’intenzione comune di diffondere la black music non commerciale. Il rock non è solo prerogativa dei bianchi, ne i neri fanno solo pop-soul da classifica. Qualche tempo fa si parlò ripetutamente della BRC, guidata da Vernon Reid dei Living Colour.
Michael Hill’s Blues Mob rappresenta il versante blues della BRC. E’ difficile comunque definire un disco come Bloodlines semplicemente blues. Hill è cresciuto ascoltando Hendrix, oltre che Buddy Guy o Willie Dixon. I suoi riff potrebbero infastidire un purista del blues: sentite l’inizio di Soul Emergency, o Soldier’s Blues scritta, e suonata, da Vernon Reid.
Per di più Hill arriva dal South Bronx, e non dal Delta. La sua musica deve molto al rock, è chiaro. Guitar Player lo ha definito “l’anello mancante tra Howlin’ Wolf e i Living Colour”, ma forse la definizione più giusta arriva dal titolo di una sua canzone: Hard Blues For Hard Times. Hill conserva infatti molte caratteristiche proprie del blues, come l’orgoglio di suonare questa musica (e infatti la parola “blues” compare nel titolo di quasi la metà delle canzoni); ma il suo è un tentativo che va oltre i confini di questa musica, anche nei termini di un impegno sociale evidente: il disegno che compare in copertina, sullo stile dei graffiti metropolitani, è molto esplicito al proposito.
Hill ha dalla sua parte non solo una grande padronanza della chitarra (che comunque non lo porta mai a strafare, come certi virtuosi); le sue canzoni sono ben scritte e ben cantate, oltre che ben suonate, e questo è un particolare non trascurabile.
Bloodlines è un disco che può piacere sia ai tradizionali ascoltatori di rock, che a quelli di blues, a patto di non limitare i propri orizzonti.
Alligator ALCD 4821 (Blues Rock, 1994)
Gianni Sibilla, fonte Out Of Time n. 5, 1994
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