Johnny Cash

“Nel 1969, al Ryman Auditorium di Nashville, la musica americana cambiò per sempre. Bob Dylan, il personaggio più sfrontato dell’epoca rok, salì per la prima volta su quel palcoscenico, insieme alla superstar della musica country Johnny Cash. Quello show, nel tempio della country music, il Grand Ole Opry, fu il momento pubblico più evidente di una collisione di stili musicali (…): il country rock sarebbe diventato lo stile dominante nella musica americana per tutti gli anni ’70” (Peter Doggett, da Bob Dylan 1962-2002: 40 Anni Di Canzoni, di Paolo Vites, Editori Riuniti).

Bob Dylan e Johnny Cash si conoscevano già da anni: era stato Cash a chiedere ai dirigenti della Columbia di non ‘licenziarlo’ dopo il flop del suo disco d’esordio. Da subito suo fan, nella sua biografia pubblicata nel 1996, Cash scriverà che “The Freeweelin’ Bob Dylan è ancora oggi uno dei miei dischi preferiti. Se dovessi rispondere alla vecchia domanda, quale disco ti porteresti su un’isola deserta, Freewheelin’ sarebbe sicuramente sulla lista. Ero profondamente attento alla musica folk, nei primi ’60 (…), avevo un giradischi portatile quando ero in tour e, prima di fare un concerto, ascoltavo Freewheelin’. Quando scendevo dal palco lo ascoltavo di nuovo. Un giorno scrissi una lettera a Bob, per digli che ero un suo fan. Gli dissi che nella sua musica si potevano sentire Jimmie Rodgers e Vernon Dalahrt, quelle cose degli anni ’20. Gli dissi: ‘Sei il miglior cantante country che ho ascoltato da anni’. Mi rispose praticamente subito, dicendo che ascoltava la mia musica sin da quando uscì I Walk The Line. Da allora ci scrivemmo spesso”.

Nel ’65, quando Dylan si presenta in veste di rocker al Festival di Newport e viene apertamente contestato dai puristi folk, Cash scrive una lettera indignata a Broadside: “Shut up and let him sing!”.

Nel filmato, mai pubblicato ufficialmente, Eat The Document, girato nel corso del tour inglese del ’66, si vedono Dylan e Cash duettare insieme al pianoforte. Poi venne Nashville Skyline. Bob Dylan stava per compiere una svolta, musicale, altrettanto drammatica di quella del ’65: in piena era lisergica, stava andando a Nashville a registrare un disco country. Durante le session, Johnny Cash si presentò in studio. Per divertimento i due si misero a improvvisare alcuni duetti: One Too Many Mornings e Don’t Think Twice di Dylan e I Stili Miss Someone di Cash. Il giorno dopo registrano ancora: oltre una dozzina di brani, con addirittura Carl Perkins alla chitarra. A un certo punto si arrivò persino a ipotizzare la pubblicazione di un album Dylan/Cash, che però è rimasto per sempre nei cassetti, con l’eccezione di One Too Many Mornings pubblicata sul video The Man And His Music di Cash, decenni dopo, in cui si vedono i due scoppiare a ridere mentre ascoltano il risultato…

Ma un altro duetto avrebbe visto la luce, all’interno di Nashville Skyline (per quel disco Cash scriverà anche le liner notes che vinceranno un Grammy come migliori liner notes dell’anno): quello che ì due registrano in Girl From The North Country, diventato un classico del country-rock.

Poche settimane dopo l’uscita dell’album, Cash invita Dylan a partecipare al suo programma televisivo, evento che avrà l’impatto di cui si diceva in apertura.

Nel ’96 Dylan inciderà per la prima volta ufficialmente un pezzo di Cash (dopo aver proposto dal vivo numerose volte Folsom Prison Blues), Ring Of Fire, per la colonna sonora di Feeling Minnesota. Nel ’99, infine, il cantautore prenderà parte a un tributo televisivo per Cash (An All-Star Tribute To Johnny Cash), in cui esegue Train Of Love.

Al momento della sua scomparsa, Dylan ha scritto appositamente un toccante addio al vecchio amico, pubblicato su Rolling Stone che si conclude così: “Johnny svetta al di sopra di tutto: non morirà, né sarà mai dimenticato, persino dalle future generazioni, e questo nei secoli dei secoli”.

Paolo Vites, fonte JAM n. 99, 2003

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