Cresciuta da una famiglia musicale sulle polverose pianure dell’Oklahoma, Nancy K. Dillon sa racchiudere nella sua musica lo spirito nostalgico, un po’ irrequieto e sognatore dell’America di provincia e questo disco sta a testimoniare qualità veramente interessanti, unite ad una visione musicale lucida e poeticamente rilevante. Nel corso della sua carriera (questo Roses Guide To Time Travel segue di ben sei anni l’esordio con il disco Just Let Me Dream) Nancy K. Dillon ha condiviso il palco con eccellenti nomi come i suoi conterranei Kevin Welch e Jimmy LaFave e poi Guy Clark, Ray Wylie Hubbard, gli Everly Brothers, la brava autrice Gretchen Peters e il britannico Clive Gregson, musicisti che in una maniera o nell’altra hanno lasciato un segno nel suo songwriting.
Le storie raccontate hanno tutte un appeal intrigante che contribuisce alla riuscita di un album sostanzioso e ispirato. Last Town On The Line e New Train celebrano il mito della ferrovia, Portland omaggia l’omonima città dell’Oregon, Looks Like Rain con il suo gustoso sound bluegrass tratta con grazia una storia di ‘tornado chasing’ in una terra come l’Oklahoma abituata a convivere con questi fenomeni naturali, The Ground She Walks On è una notevole ‘murder ballad’, No Goodbyes è un ennesimo (ma sempre valido) viaggio per l’America sulle orme di Woody Guthrie e Jack Kerouac, Glory Days è un mix di nostalgia e di speranza, così come All The Pretty America in cui la voglia di credere in una nazione più aperta e tollerante supera la paure del presente. Insomma Roses Guide To Time Travel è un disco i cui testi si segnalano per ingegno e saggezza e la cui musica si muove tra una piacevolissima vena cantautorale venata di solide radici country e folk.
Rose Rock RRR222 (Country Folk, Singer Songwirter, 2010)
Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2010
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