NERFA

Un’idea semplice, quasi un ‘uovo di Colombo’, che pero’ non da tutti e soprattutto non dovunque é possibile mettere in pratica; affitti un albergo enorme completo di ogni comfort (piscina riscaldata inclusa), non lontano da dove si tenne il mitico raduno di Woodstock (che, come forse non tutti sanno non avvenne propriamente a Woostock ma a Behtel, sempre nello stato di New York, ma circa 150 km. a est di Woodstock), e fai una selezione di vari musicisti folk di diversi generi, nonché di vari addetti ai lavori, come promoter di festival, discografici, liutai e importanti ditte di chitarre (Martin, tanto per fare un nome), per una durata di tre giorni e tre notti. Risultato: una ‘full immersion’ nella musica tradizionale e contemporanea americana, con particolare riferimento ai generi country folk, bluegrass, new country e derivazioni varie. Impossibile citare l’elenco completo di tutti i partecipanti, mi limiterò a quelli che, nella mia ottica personale, ho ritenuto tra i più significativi:
Comincio con le Red Molly, tre splendide e talentuose ragazze (Laurie Mac Allister, Abbie Gardner e Carolan Solebello) il cui repertorio composto in prevalenza di original, ma anche di cover country e bluegrass mi ha colpito per la raffinatezza delle parti vocali; sobrio ma di gusto il lavoro strumentale con Abbie Gardner in risalto al dobro.
The Laws, (John e Michele) sono un duo vocale-strumentale proveniente dal Canada, che in qualche modo mi ha ricordato, almeno in certi momenti, i duetti vocali tra Emmylou Harris e Gram Parson; la musicalità decisamente moderna e la grinta dimostrate dal vivo proiettano però la coppia (di nome e di fatto, visto che sono anche marito e moglie) in un’ottica più contemporanea: val la pena di ascoltarli dal vivo e se qualcuno si fa un viaggetto negli States magari avrà la fortuna di incrociarli in qualche festival, visto che girano in tour praticamente 360 giorni l’anno.

Jeff Warner è un figlio d’arte, visto che il padre tiene una posizione di importanza storica come musicologo, nell’ambito della musica folk nord-americana, è stato detto di Jeff che le sue performance connettono il pubblico di oggi con la musica e la vita del secolo scorso. Con uno scarno set acustico e armato di chitarra, banjo e concertina riesce a coinvolgere il pubblico con musiche ed aneddoti interessanti e divertenti al tempo stesso.
Non posso non citare Michael Smith, raffinato storyteller, cantante, chitarrista, con un raffinato e cinico senso dell’humor; non mi risulta che da noi sia molto conosciuto, alcune delle sue canzoni sono state incise dal compianto Steve Goodman e in particolare una, The Dutchman, ha riscosso un certo successo. Durante la sua esibizione ha alternato momenti seri a canzoni esilaranti, in particolare voglio citarne una, dove ad un accompagnamento di chitarra country, faceva da contraltare una storia di una mummia che si risveglia nei giorni nostri dopo un riposo di tremila anni! Ipnotico e carismatico.
Tra gli emergenti voglio citare Liz Carlisle, giovanissima, originaria del Montana ma residente a Boston mi ha colpito per la freschezza della propria voce, tra l’altro la rivista ‘Sing Out!’ si è recentemente occupata di lei nell’ultimo numero. Per darvi un’idea, seppur approssimativa, del suo genere, provate ad immaginare un improponibile ibrido tra Tracy Chapman e Joan Baez, talento e originalità sono un’ottimo biglietto da visita per Liz Carlisle.
Unica presenza non nord-americana e a sorpresa selezionati per questa apparizione al ‘NERFA’ quella del duo italo-americano Wilson Montuori e Livio Guardi, featuring Dean Marchi al basso; che dire, è stato un onore e un piacere aver partecipato in prima persona all’evento. L’idea di proporre musica originale, con testi in italiano, ma con background old-time si è rivelata vincente; molto apprezzato dal pubblico un mio arrangiamento per banjo suonato in stile clawhammer di una tarantella del salento. Il prossimo appuntamento l’anno prossimo per il ‘National Folk Alliance’ nello stato del Tennessee.

Livio Guardi, fonte TLJ, 2005

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