“Non stiamo più nella pelle: finalmente, anche quest’anno, è arrivato il momento di Telluride. E’ da oltre 10 mesi che non torniamo in Colorado ma ora siamo pronti. Arriveremo il giovedì sera e staremo lì per tutti i tre giorni. E’ l’unico festival che viviamo in questo modo, in genere arriviamo, suoniamo e ce ne andiamo. La sola volta che abbiamo fatto così a Telluride è stato quando abbiamo suonato con Leon Russell. Ma quest’anno ce lo godremo tutto: è la parte più esaltante della nostra estate”.
Con queste parole Sam Bush ci sintetizza, alla vigilia dell’apparizione all’edizione di quest’anno, lo stato d’animo con cui i New Grass Revival ‘sentono’ questa manifestazione. D’altronde è comprensibile: i NGR sono praticamente cresciuti con Telluride avendo partecipato ininterrottamente a tutte le precedenti edizioni del Festival. Ed ora, in un momento assai importante per la loro carriera, ritornano con una enorme carica di entusiasmo.
Dice Sam Bush: “Abbiamo realizzato il primo album per la nostra nuova casa discografica (la EMI) e finalmente siamo riusciti a fare un lavoro come da anni attendevamo. E con la totale indipendenza dal punto di vista artistico. Abbiamo anche realizzato un 45 giri che, sappiamo, è già stato richiesto da parecchie linee aeree. Così sarà possibile raggiungere una audience maggiore”. Come giustamente si meriterebbero, aggiungiamo noi. I NGR sono sulla cresta dell’onda dal 1971, ma è praticamente nel 1981, quando cioè 2/4 della formazione sono cambiati, che il gruppo ha fatto un incredibile salto di qualità. I pur validissimi Curtis Burch e Courtney Johnson, che stanchi di viaggiare si sono ritirati nello stato natale del Kentucky, sono stati rimpiazzati da Pat Flynn e da Bela Fleck: ecco così formato uno dei più incredibili quartetti della musica acustica contemporanea.
I New Grass hanno tutto: voci, talento strumentale, suono di gruppo, gusto negli arrangiamenti e soprattutto una enorme potenza ed un preciso senso del ritmo. La loro performance nella serata di sabato sera a Telluride è stata memorabile e ha fatto saltare per un’ora e mezza tutti i 15.000 (quindicimila!!!) presenti.
Da Bob Marley a Bill Monroe, il trattamento che i NGR riservano ai brani del loro repertorio è unico e affascinante e la loro presenza scenica è ottima. Sam Bush è un autentico mattatore, John Cowan (qui con un dissacrante look alla Simon Le Bon) la sua spalla ideale mentre Bela Fleck e Pat Flynn fanno soprattutto parlare i loro strumenti e ciò, credeteci, è sufficiente. E’ certamente uno dei gruppi che meglio può promuovere la musica acustica e che possiede più chance di attrarre nuovi appassionati. L’influenza del rock nei New Grass è la più evidente: ma insieme ad essa, in un delicato equilibrio sonoro e ritmico, coesistono bluegrass, rythm’n’ blues, reggae, musica irlandese, blues e gospel. L’impatto della band è da gruppo rock di prim’ordine grazie anche alla particolare cura che il gruppo ha da sempre dedicato ai propri sistemi di amplificazione.
I New Grass sono stati i primi del panorama acustico ad assoldare in pianta stabile un tecnico del suono. Telluride senza NGR non sarebbe così e, forse, nemmeno loro sarebbero a questi livelli senza Telluride. Ci confida infatti Sam Bush: “Amiamo sia la città che il pubblico. Pochi altri festival hanno una audience così attenta ad apprezzare tanti diversi generi musicali. Tutto qui a Telluride è così speciale: le montagne, le cascate, la gente, gli amici: beh, per noi non c’è altro posto al mondo!!”
Ezio Guaitamacchi, fonte Hi, Folks! n. 19, 1986