Nick Becattini è un ottimo chitarrista, a nostro parere il migliore in Italia assieme a Marco Limido: ma la colpa di questo disco, non brutto ma nemmeno esaltante, è soprattutto quello di sacrificarlo troppo.
La collaborazione con l’armonicista nero Keith Dunn non ha infatti sortito gli effetti sperati; i pezzi presenti, ben tredici più il brevissimo divertissement di He Goes Techno, sono molto diversi per valore e riuscita. Si parte da un funkettino troppo lungo (ben 5′ per canzone che ne poteva durare la metà) e senz’anima, per passare attraverso a pezzi discreti, altri buoni e qualcuno decisamente valido.
Senza dilungarci troppo sui singoli brani, sottolineiamo in positivo lo slow corposo e convincente di I Can’t Sleep At Night, il blues pieno di How Many More Years, di Driving Wheel e di Change My Way Of Living (in tutti fa mostra di sé una buona armonica) e il funky di Carugi Beat, dove finalmente Becattini si mette in mostra come merita.
In sintesi. siamo di fronte ad un lavoro discreto (ascoltarlo fa comunque piacere), che ci fa rimanere delusi solo perché avremmo voluto ascoltare il grande Nick Becattini in evidenza come merita. Caro Becattini, perché non ci regali un disco pieno di bei blues corposi e di qualche slow, che li suoni divinamente…?!?
Restiamo in attesa! A presto!
What My Baby Says – l’m On The Road Again – Driving Wheel – I Can’t Sleep At Night – Change My Way Of Living – Evil Blue – Tip On ln – He Goes Techno – Everything I Do Gonna Be Funky – Two Step – I Maybe Wrong – How Many More Years – Go To Work! – Carugi beat (A Buddy Scott Tribute)
Saar CD 17504 (Blues, 1995)
Paolo Cagnoni, fonte Jamboree n. 3, 1996