L’ Old Time Music è un genere di origini antichissime, è un tipo di musica folk suggestivo, dotato di una vivacissima ed ammaliante carica musicale che sprigiona un senso di allegria e di gioia a tratti veramente irresistibile. Ma nonostante queste innegabili peculiarità, viene sovente e ingiustamente (ahimè) bistrattato, deriso, ignorato ed accusato di essere tedioso e peggio considerato una mera curiosità archeologica, un oggetto da museo e quindi interessante solo per il suo fascino arcaico-leggendario che per la sua effettiva bellezza musicale.
E’ un vero peccato perché le radici del bluegrass e di tutta la moderna country music affondano proprio nella mountain music appalachiana, per questo motivo la sua importanza è stata ed è enorme. E’ doveroso aggiungere (perché non voglio essere accusato di faziosità musicale da parte dei bluegrassari e countraroli) che nel corso degli anni bluegrass e country subirono i più disparati influssi stilistici sia a livello di struttura musicale che di tecniche esecutive. Infatti, mentre nell’old time string band music il suono è omogeneo e rigido, e lo strumento principale rimane il fiddle, nel bluegrass fagocitando le concezioni che venivano dal dixieland e dallo swing ogni strumento riesce a ritagliarsi il suo ruolo solista, con sequenze di assoli che si susseguono costantemente.
La stessa old time music non fu esente da questo rapporto e processo di osmosi culturale con la musica tradizionale nera, soprattutto nella zona del Piedmont (zona che abbraccia la parte meridionale del West Virginia, la parte occidentale del West Virginia, delle Caroline e il nord della Georgia. Il Piedmont blues (o East Coast blues) grazie all’influenza del folklore bianco, si è sempre distinto e caratterizzato per la sua dolcezza e raffinatezza, ben lontano dall’asprezza e dal furore drammatico del Mississippi blues. Nel Mississippi questo scambio reciproco di culture musicali non fu così forte e marcato (era la tradizione nera che influenzava maggiormente la musica rurale bianca), anche se non mancarono le eccezioni – come dimenticare il grande Bo Carter? che apprezzava tantissimo la musica hillbilly, i suoi Mississippi Skeys nel loro eterogeneo repertorio avevano addirittura imitazioni di Jimmy Rogers (anch’egli nativo del Mississippi), che a sua volta vantava delle bellissime interpretazioni di autentici blues -.
Probabilmente ha ragione il nostro valoroso e poliedrico presidente, quando afferma che è un nostro limite non riuscire ad apprezzare tutto il buono che la musica tradizionale nord-americana ci offre.
Come accennavo poc’anzi l’OTM è una musica di origini molto antiche, nella sua forma originaria risale alle isole britanniche, le sue radici sono contenute nelle danze, canzoni, ballate anglo-scozzesi e nelle fiddle-tunes irlandesi. L’ampia regione in cui si sviluppò era nell’area sud appalachiana, che comprende anche le zone collinose e pianeggianti limitrofe, ovviamente non si limitò solo a quest’area geografica, ma si diffuse grazie alle migrazioni anche in altri territori del sud-ovest americano.
Oggi si preferisce usare il termine old time music per definire la musica tradizionale appalachiana, a quei tempi veniva anche chiamata musica hillbilly; era un termine dispregiativo e vagamente razzista con cui venivano identificati gli abitanti di queste aree e tutto ciò che li concerneva. Agli albori le string bands (complessi di strumenti a corda) erano formati solo da duo fiddle-banjo, il fiddle era lo strumento principale e il banjo five-string forniva un notevole e robusto apporto ritmico, suonato soprattutto in stile clawhammer (ma anche la tecnica del ‘two fingers’, stile antico nato nel minstrel-show) che diventò ben presto tipico degli Appalachi.
Verso la fine del secolo con l’introduzione della chitarra le string bands diventano un trio, e la musica delle montagne subisce dei mutamenti radicali, sia per il progressivo abbandono di strutture arcaiche (che sopravvivono solo nelle zone più isolate) sia negli stili che la chitarra porta con sé. Alcune string bands introdussero successivamente anche altri strumenti, fra cui il mandolino che però non ebbe mai un ruolo ben definito, fino all’avvento del bluegrass.
La mia semplice e senza pretese analisi musicale si ferma qui, perché lo scopo di questa dissertazione non è quello di fornire una trattazione superspecialistica, ma di dare uno strumento che abbia un discreto valore propedeutico (almeno questa è la mia speranza, mi auguro grazie alla mia volontà e alla vostra indulgenza di esserci riuscito) che aiuti ad avvicinare all’OTM il maggior numero di persone possibile.
Per questa ragione abbiamo pensato che una discografia di base, a tal proposito, possa rivelarsi il miglior strumento per quanti hanno poca confidenza (o molta diffidenza) con essa.
Vorrei concludere dicendo che questa discografia non ha nessuna pretesa di completezza né di assolutismo, chiunque potrà ampliarla in base ai propri gusti musicali.
–Charlie Poole, Old Time Songs (County CD 3501) (selezione di 16 pezzi tratta dagli LP County 505-509).
Il cantante banjoista Charlie Poole (1892-1931) con i suoi North Carolina Ramblers sono una leggenda della musica rurale bianca americana; gli artisti che si alternarono nella band individualmente erano tutti eccellenti musicisti, dai chitarristi Norman Woodlieff a Roy Harvey che incise anche bellissimi duetti chitarristici con Leonard Copeland, ai fiddlers Posey Rorer, Lonnie Austin e Odell Smith, tanto che ognuno di loro meriterebbe di essere analizzato personalmente. Molte delle loro incisioni sono una sfilata di capolavori: If The River Was Whiskey dov’è ben evidenziato l’irresistibile stile banjoistico di Poole, ispirato dal classical style, reso famoso all’inizio del secolo da gente come il mitico banjoista ragtime Fred Van Eps. Lo stile di Poole ricorda in qualche modo il moderno stile ‘three fìngers’ del bluegrass, diventando poi celebre grazie a Earl Scruggs. Altre sue perle sono: Leaving Home, Baltimore Fire, My Gypsy Girl. Ma nessuna potrà mai eguagliare l’immensa dolcezza e l’esangue malinconia che pervade One Moonlight Night incisa nella sua ultima session il 9 settembre 1930 (morirà il 21 maggio 1931) con uno strepitoso Odell Smith al fiddle.
–Fiddlin’ Doc Roberts, Old Time Tunes (County 412, LP)
Doc Roberts è stato uno dei migliori e più influenti fiddler della musica old time, ancora oggi un punto di riferimento per molti violinisti. Questo disco, tutto strumentale, contiene le sue migliori incisioni dove il suono pulito e cristallino delle sue esecuzioni desta tuttora stupore e ammirazione.
–Uncle Dave Macon, Go Long Mule (County CD 3505) (selezione tratta dagli LP County 521-545)
Parlare di un personaggio incredibile e singolare come Uncle Dave Macon (1870-1952) si rischia soltanto di sprofondare nelle paludi della retorica; cosa dire di nuovo che non sia già stato detto? Dirò soltanto che questo CD nessuno potrà mai pentirsi di averlo acquistato!
-Skillet Lickers, Vol. 2 (County 526, LP) e In Texas (Old Homestead 193, LP)
Una delle più famose string band della sua epoca, secondo alcuni la più celebre. Questi due dischi provengono da periodi diversi, il primo li ritrae nella formazione più classica e conosciuta con il loro stile esuberante, il secondo mostra gli ultimi Skillet Lickers nella loro session del 1934 di San Antonio, TX. La vera stella di queste registrazioni è il mandolinista Ezra ‘Ted’ Hawkins (vero e proprio Sam Bush ante litteram) che influenzò persino il grande Bill Monroe.
–James Bryan, Lookout Blues (Rounder 0175, LP)
Uno dei migliori dischi in assoluto dell’old time fiddle alla sua uscita venne salutato da molti come un capolavoro. Il disco è in effetti molto bello e non ha momenti di appannamento. James Bryan qui è accompagnato fra gli altri dai coniugi Blake, ma il protagonista indiscusso rimane solo lui.
–Eck Robertson, Master Fiddlers (Sonyatone 201, LP)
II texano Eck Robertson, insieme a un altro violinista Henry Gilliand dell’Oklahoma, incontrato in una riunione di veterani dell’esercito confederato di Richmond, Virginia, fu il primo musicista hillbilly ad incidere un disco: Arkansas Traveler, 30 giugno 1922, New York. Queste incisioni non hanno solo un valore storico, ma sono ancora piacevoli ai nostri giorni.
–High String Band, Feed Your Babies Onions: Fat City Favorites (Rounder CD 11569)
Antologia dei loro tre LP realizzati per la Rounder, da una delle più note band revival degli anni ’70.
–Clyde Davenport, Clydescope (County 789, LP)
Bellissimo e brillantassimo LP realizzato da un magnifico anziano violinista e banjoista di Monticello, KY.
–Camp Creek Boys, Camp Creek Boys (County 709, LP)
Questo disco registrato nel 1967 può essere considerato la quintessenza della string band music appalachiana. Questo gruppo comprendeva personaggi storici e indimenticabili come Fred Cockrham e Kyle Creed.
-Sam McGee, Gran Dad Of The Country Guitar Pickers (Arhoolie 5012, LP)
Un disco d’incantevole bellezza per uno dei pionieri della chitarra country, inciso fra il 1969 e il 1970. Qui sono presenti nuove versioni dei suoi vecchi classici chitarristici: Railroad Blues e la bellissima Buckdancer’s Choise, lontani mille anni luce da quell’esercito di anonimi e impersonali chitarristi moderni.
–Frank Hutchinson, The Train That Carried My Girl From Town (Rounder 1007, LP)
Incisioni d’epoca per un leggendario chitarrista finger-picking che amava follemente il blues. Come Sam McGee possedeva uno stile unico ed originalissimo che nessuno oggi potrebbe ripetere.
–Leake County Revelers, Saturday Night Breakdown (County 512, LP)
Furono la più illustre e versatile string band del Mississippi, con un repertorio estremamente vario; i loro punti di forza erano il bravissimo fiddler Will Gilmer dallo stile limpido e raffinato e il pregevole mandolinista R.O. Molsey.
–Tommy Jarrel & Fred Cockerham, Tommy Jarrel & Fred Cockerham (County CD 2702)
Impossibile compilare una discografia old time senza inserire qualcosa di Tommy Jarrel. Questo disco presenta una serie di buoni duetti fiddle-banjo con il cugino Fred Cockerham nella più pura e schietta tradizione montanara.
–Double Decker String Band, Sentimental Song, Old Melodies (Fretless 160, LP) e Evolution Girl (Marimac 9021, solo cassetta)
A mio giudizio, una delle migliori e più originali band del revival, dotati di un suono inconfondibile e di un brillante impiego dei ‘banjoidi’, molto ampio anche il loro repertorio che spazia in diversi stili.
–Doc Watson, Old Time Music At Clarence Ashley’s (Fokways 400029/30, doppio CD)
Questi lavori ci consegnano il Doc Watson più vero, in compagnia del banjoista tradizionale Clarence Ashley e di altri musicisti; sono inclusi tantissimi classici come: Little Sadie, Daniel Prayed, Willie Moore.
–Luke Smathers String Band, Mountain Swing (June Appal 024, LP)
II mountain swing è una rara miscela di old time mountain music con popolari motivi swing degli anni ’30 e primi ’40. La Luke Smathers String Band era già attiva nel 1930 e continuò fino al 1943; ricominciò di nuovo a suonare nel 1968. Questo album inciso nel 1977 ce li riconsegna in forma smagliante, accompagnati dal nipote Charles Gidney e da un entusiasta David Holt che firma anche le belle note di copertina.
Antologie:
-Traditional Fiddle Music Of Mississippi Vol. 1 (County 528) e Vol.2 (County 529)
Due bellissime raccolte dedicate a 8 string bands fra le più significative dell’epoca. Conosciuto quasi esclusivamente per il delta del blues, il Mississippi ha invece anche un’importante tradizione di musica rurale bianca. Fra le bands presentate ci sono i famosi già citati Leake Country Revelers e il meraviglioso duo Will Narmoure e S.W. Smith rispettivamente violinista e chitarrista, tutti i brani inseriti nelle antologie sono realmente splendidi.
–Old Time Fiddle Classics Vol.1 (County 507, LP) e Vol.2 (County 527, LP)
Come indica il titolo, qui sono contenute alcune grandi performance di celebri fiddlers degli anni ’20 e ’30, sono inclusi maestri del livello di Doc Roberts, Lowe Stoke e molti altri.
–Georgia Fiddle Bands Vol.1 (County 514, LP) e Vol.2 (County 524, LP)
Ottime collezioni dedicate a una regione fra le più importanti per l’OTM. Molti sono i brani notevoli, ma nel primo LP vorrei segnalare una stupenda versione di Soldier’s Joy degli Skillet Lickers, con uno stupefacente Ted Hawkins al mandolino.
–Texas Farewell (County 517, LP)
Incisioni d’epoca per storici fiddlers texani. Sono presenti inoltre Eck Robertson e i mitici East Texas Serenades autentici pionieri che suonavano una musica pre-western swing.
–Visits (Heritage 33) e The Young Fogies (Heritage 056)
Questi sono due dischi doppi realizzati e prodotti grazie all’iniziativa di Ray Alden, musicista ed entusiasta cultore di OTM. Il primo presenta in un disco i vecchi maestri e nell’altro i giovani seguaci, mentre The Young Fogies può essere considerato la bibbia dell’OTM revival, infatti sono presenti nei 41 pezzi del doppio LP le string bands e i solisti più importanti dell’attuale scena. Ciò dimostra come questa musica avrà un futuro garantito anche nell’imminente ventunesimo secolo.
–Old Time Music On The Air (Rounder CD 0331)
Questo CD è praticamente il seguito del fondamentale The Young Fogies (ristampato recentemente in CD dalla stessa Rounder, però con solo 29 pezzi), e sono inclusi artisti come David Holt, Mike Seeger, Double Decker String Bands: insomma un buon punto di partenza per chi non vuole rischiare troppo.
–Mike Seeger & Friends, Fresh Old Time String Band Music (Rounder CD 0262)
Anche questo CD può essere consigliato tranquillamente ai neofiti, infatti sono presenti le bands con lo stile più innovativo e l’approdo più moderno al genere, nomi tipo: The Horseflies e gli Agents Of Terra …il titolo, del resto, è abbastanza esplicito.
–Echoes Of The Ozark Vol.1 (County 518, LP)
Primo disco e a mio avviso il migliore di una serie di tre volumi rivolta all’area dei monti Ozarks, con string bands dell’Arkansas oggi dimenticate, ma tutte interessanti.
–Old Time Mountain Ballads (County 511, LP)
Ottima collezione di ballate montanare che comprende topiche gemme: Willie Moore e Pearl Bryan di Burnett e Rutheford, Dailing Cora di B.F. Shelton e tante altre interpretate da personaggi immortali.
–Mountain Blues (County 511, LP) e , Mr. Charlie Blues (Yazoo 1024, LP)
II blues suonato da musicisti rurali bianchi, imperdibili tutti i pezzi chitarristici di Sam McGee, L.K. Sentell, Frank Hutchinson, Dick Justice, ma anche tutto il resto non è da meno. Il risultato non è assolutamente una piatta e sterile imitazione dei modelli neri, ma acquista un sapore bianco old time e una straordinaria, originale espressività; ascoltare per credere l’incredibile Careless Love di Jimmy Tarlton con un superbo lavoro della sua slide. Per chi non riuscisse a rintracciare i succitati LP può affidarsi senza indugio al doppio CD White Country Blues (Columbia 47466) pure eccellente.
–Mountain Banjo Songs And Tunes (County 515, LP)
Dopo tante raccolte di fiddle bands, la geniale County ci offre una stupenda collezione che documenta la tradizione banjoistica, soprattutto, ma non solo clawhammer style, sono presenti anche altri stili: nella sua versione di Home Sweet Home straordinariamente simile a quella di Earl Scruggs.
Frank Jenkins usa uno stile chiaramente influenzato dal classical style popolarizzato da Vess Ossman (1868-1923) e Fred Van Eps (1878-1960) nei primi anni del secolo.
–Ridin’ In An Old Model T (County 545, LP)
Solitamente l’immagine delle old time string bands è associata alle fiddle-tunes, invece in questa collezione sono incluse string bands dal repertorio eclettico e inusuale: ragtime, early jazz, blues, Hawaii ma anche altre cose. Un altro aspetto singolare è la provenienza geografica di alcune bands: nord Alabama e sud-est Missouri, due regioni purtroppo poco rappresentate dalle incisioni dell’epoca.
Ivano Ziglioli, fonte Country Store n. 32, 1996