La nostra musica preferita è per fortuna ancora viva e suonata da un numero sempre più grande di persone che, dopo un inverno al chiuso si getta nella selvaggia estate statunitense, imbraccia il banjo o il fiddle e suona da mattina a sera ai numerosi festivals e fiddler’s conventions di cui è costallato il calendario di ogni old-timer che si rispetti.
L’Old Time Music revival, iniziato una quindicina di anni fa, e ancor prima forse, da gruppi come i New Lost City Ramblers e la Hollow Rock String Band, portò alla nascita di numerosi altri gruppi tradizionali (e meno) di cui tuttavia non intendo trattare in questo articolo.
Vorrei invece parlare dei singoli musicisti che hanno militato o militano in queste string-bands, descrivendo i loro stili, citando le loro influenze, le loro abitudini, i loro hobbies….
Scherzi a parte ci terrei che i lettori conoscessero alcuni dei musicisti che senza esagerazione saranno riferimento ed ispirazione per altri, come già lo furono i grandi old-timers del passato per loro.
Si potrebbero dividere questi ‘Revivalists’ per provenienza geografica, anche se tutti hanno vissuto a periodi nei punti diciamo focali dell’Old Time Music Revival. L’area di New York e del New Jersey è sempre stata prodiga di talenti musicali e soprattutto il Garden State sembra essere patria di grandi fiddlers.
Bruce Molsky, 28 anni, nato a N.Y. ed ora residente ad Atlanta, Geòrgia, dove al contrario di quanto si potrebbe pensare, visto il glorioso passato musicale di questa città del Sud, non vi sono più molti musicisti old-time.
Dopo aver vissuto ad Ithaca, NY, e a Lexington, Virginia, uno dei luoghi più importanti nell’oldtime music revival, Bruce si è da poco trasferito ad Atlanta per motivi di lavoro.
Ha in passato suonato con i Correctones e la Plank Road senza tuttavia apparire nei loro dischi.
Per la verità vi è pochissimo materiale inciso da questo grande musicista che gode di una stima incondizionata da parte dei suoi colleghi; Brad Leftwich, un altro grande artista, mi confidò una volta che i due musicisti che più di tutti ammirava erano Dan Gellert di Bloomington, Indiana, e Bruce Molsky.
Lo strumento di Bruce è il fiddle anche se lui si considera prima di tutto un chitarrista di blues ed è estremamente esperto anche sul banjo. Il suo stile è quanto di più trascinante e potente si possa immaginare. Pesante è l’influenza di Tommy Jarrell e Fred Cockerham, i due grandi oldtimers che più di tutti hanno influenzato i giovani musicisti di cui parlerò, ma il suo è uno stile distinguibilissimo, estremamente preciso nella scelta delle note e nel ‘bowing’ (archettata), e fortemente ritmico, senza però sacrificare la melodia; il suo repertorio sembra essere immenso, dalle fiddle-tunes dell’area di Round Peak ai classici degli Skillet Lickers e degli altri grandi del passato fino alle più oscure tunes riemerse grazie a Bruce e ad un pugno di altri appassionati, spesso sottratte agli inaccessibili archivi della Library of Congress o riscattate a caro prezzo dai più accessibili archivi del collezionista Joe Bussard.
E’ un vero peccato che di Bruce Molsky non esista granché su vinile anche se il suo amico David Winston si sta dando da fare per ovviare a questa lacuna con un futuro LP dedicato alla musica di Bruce.
David Winston, 31 anni, vive con la moglie Mary ed il cane Gradle in una bella casa di campagna a Natural Bridge, Virginia, a poche miglia da Lexington.
Se si vuole cercare un partner per il fiddle di Bruce Molsky il banjo di David è senz’altro la scelta ideale. I due hanno suonato per lungo tempo insieme ed anche se adesso vivono parecchio distanti l’uno dall’altro non perdono occasione per interminabili jam-sessions ogni volta che si incontrano; e potervi assistere è senz’altro un privilegio.
Il banjo di David si integra perfettamente col fiddle di Bruce, sottolineando ogni nuance ritmica e melodica. Il suo stile esce dalla scuola di Round Peak ed egli cita come sua principale influenza Tommy Jarrell e in misura minore Fred Cockerham.
Ha suonato anche lui con la Correctone String Band, Deadheads & Suckers e con la famigerata Plank Road Stringband e, in tempi più recenti, con Ace Weems & The Fat Meat Boys incidendo un disco (Carryon 002) David può essere ascoltato anche su Southern Clawhammer Banjo (Kicking Mule KM-213) in una serie di travolgenti duetti con il già citato Brad Leftwich.
Il baffuto fiddler che ha realizzato due dischi con la Plank Road vive ora a Bloomington, IN, insieme alla moglie Linda Higginbotham con la quale ha formato un duo che per poco non abbiamo avuto modo di ascoltare in Italia quest’inverno.
Il suo passato musicale si mescola a quello degli amici Molsky e Winston coi quali ha vissuto e suonato a Lexington. Due LPs con la Plank Road, uno dei gruppi più importanti dell’ oldtime-revival, e un gran numero di ribbons alle fiddler’s conventions del Sud, costituiscono il curriculum di quest’altro grande fiddler che Tommy Jarrell ha definito “thè best fiddler around”.
Da Tommy Brad ha imparato molto e si sente nel suo stile molto fluido, pieno di ‘rocking the bow’, una tecnica purtroppo difficile da spiegare a parole e molto usata da Tommy. Il suo stile è dolce come qualcuno l’ha definito, meno graffiante di quello di un Molsky o un James Leva, ma il ritmo non manca mai. Ascoltate i duetti con David Winston che ho citato prima per rendervi conto di come un fiddle e un banjo possano suonare bene insieme e per capire la complessità e le sottigliezze dello stile di Leftwich; paragonate poi lo stile di Tommy Jarrell a quello di Brad per afferrarne le similarietà.
James ‘Ace’ Leva, leader dei Fat Meat Boys, è anch’egli originario del New Jersey dove tuttora vive, anche se per alcuni anni ha vissuto a Parigi inseguendo la carriera di scrittore. Dotato di uno stile molto ritmico di ovvia derivazione ‘roundpeakiana’, predilige suonare molto veloce ed ama lo stile di Earl Johnson (mitico fiddler degli anni ’20) che echeggia abbondantemente nel suo repertorio.
Anche lui ha vissuto a lungo a Lexington con il folto gruppo di artisti che facevano capo al White Column Inn, il ristorante degli oldtimers gestito dalla signora Mata McGuire, punto di riferimento per i giovani musicisti del luogo. E’ a Lexington che alcuni anni fa si formano Ace Weems & The Fat Meat Boys e James Leva ne diviene il leader ideale con il suo fìddling trascinante e la voce accattivante dai toni quasi rock & roll.
Il gruppo incide un disco bellissimo che è subito un classico.
Il secondo fiddle che si ascolta nel disco è quello di Chad Crum di Boston, Mass., (sua attuale residenza), dove capeggia il gruppo dei Chicken Chokers. Chad, figlio di buona famiglia, ha un’educazione musicale classica ma abbandona il violino per il fiddle diventando uno dei migliori esperti nello strumento.
“Chad is a musical genius“, queste sono le parole di David Winston e, ascoltando il suo assolo in Limehouse Blues sul sopraccitato LP, ci si rende conto della sua versatilità ed affinità con diversi tipi di musica oltre la otm.
Non è difficile ascoltarlo durante una jam-session eseguire Ain’t Misbehavin’ di Fats Waller poi passare con naturalezza a Chinkapin Huntin’ di Norman Edmonds nello stile irriverente dei Fat Meat Boys. Nonostante componga addirittura musica classica nel tempo libero il suo amore più grande è sempre l’otm e lo stile ritmico dei suoi colleghi di cui ho parlato.
L’altra grande personalità dei Fat Meat Boys è Michael James Kott. Sue sono le incredibili svisate di violoncello usato come un basso elettrico e a volte suonato con l’archetto che mantengono unito il sound di per sé solido del gruppo. Già violoncellista classico, anch’egli ha militato per anni nella Plank Road e le sue invenzioni ritmiche sono ciò che ha fatto questo gruppo tanto diverso e originale. Ora vive con la moglie Anne a Montebello, VA, e fa ancora parte della Plank Road ultimo tipo con James Leva e Al Tharp, quest’ultimo già con lui nella storica versione del gruppo.
Michael James è il tipico ‘wild man’, selvaggio ed esuberante come la sua musica che non ha precedenti in nessun stile musicale, tanto meno nella otm. Ascoltando nastri dell’ultima Plank Road si può pensare ad un gruppo rock che interpreta fiddle-tunes o ad una stringband che suona rock, tanta e tale è la veemenza di questi musicisti.
In un futuro articolo tratterò il tema della sottile relazione tra old time music e rock & roll.
Rimango in zona Lexington, VA, per citare anche Andy Williams, l’altro fiddler della vecchia Plank Road. Andy vive a Natura! Bridge ad un centinaio di metri da David Winston.
Anch’egli è felicemente sposato con Toni, ex Green Grass Clogger, che suona spesso il banjo con lui. Lo stile di Andy non è molto differente da quello degli altri di cui ho parlato, anche se i suoi schemi ritmici sono per certi versi solo suoi. E’ dotato di un tocco molto leggero ed ama suonare in Sol e Do, lentamente e tranquillamente. Quasi tutti i musicisti di cui ho parlato finora, anche dove non l’ho detto, provengono da New York e vicinanze e sono trapiantati al Sud da diversi anni.
Chi vive ancora al Nord, e precisamente a Croton-on-Hudson, NY, è Ray Alden, alias Renato Giacomelli. Di famiglia italiana, Ray, o Renato come spesso ama farsi chiamare, appartiene alla generazione intermedia di musicisti che nella seconda metà degli anni ’60 iniziò a recarsi nel Sud ivi trascorrendo lunghi periodi a contatto con grandi come Kyle Creed, Fred Cockerham e Tommy Jarrell, Clyde Davenport ed Ernest East.
Dai primi tre Ray ha appreso moltissimo del suo stile ‘clawhammer’; come Ray mi disse, il suo sogno era di emulare lo stile del grande e compianto Fred Cockerham, ma finì per assomigliare di più a quello di Kyle Creed. Ora Ray esercita la professione di insegnante di matematica a NYC e cura la edizione di dischi; sua ultima opera in questo campo è l’album doppio Visits (Heritage 33), votato da numerose riviste miglior disco otm del 1982.
Ray ha inoltre curato l’edizione di molti altri lavori di musicisti dell’area di Galax e Round Peak ed è autore di un bellissimo articolo dedicato a tali personaggi edito su SING OUT! (Nov. 1972) ed in seguito apparso su OLD TIME MUSIC (n. 19) a cui rimando tutti i lettori.
Ray è proprietario di circa 25 banjos e lo si può incontrare ancora a qualche festivai o party con la solita custodia che ospita un diverso strumento ogni volta.
Non troppo distante da Ray, a Brooktondale, NY., vivono i coniugi Jeff Claus e Judy Hyman. Chitarrista tra i più ritmici e precisi il primo, fiddler dal ritmo incalzante e dall’intonazione perfetta la seconda, costituiscono una delle coppie più affiatate della scena old-time statunitense.
Entrambi hanno vissuto a Bloomington, IN, altro importante centro dell’otm-revival e da qualche anno si sono stabiliti nello stato di New York.
Jeff ha curato anni fa l’edizione di un LP dedicato a giovani fiddlers dal titolo Old Style, Old Time Fiddling per l’etichetta Tennvale (TV-004) che contiene brani eseguiti da Molsky, Leva, Pete Sutherland e naturalmente da sua moglie Judy. Un disco imperdibile per gli amanti dell’old-time-fiddle.
Judy si distingue per il suo stile potente che ne fa forse la fiddler più ritmica del gruppo di musicisti di cui ho parlato. Anch’ella ispirata grandemente da Tommy Jarrell (inevitabile!) ha portato il ritmo del suo fiddle ad un livello insuperabile.
Insieme al marito, a Richie Stearns al banjo e John Hayward al contrabbasso, Judy ha formato The Tompkins County Horseflies che probabilmente vedremo in Italia nel prossimo autunno.
Voglio concludere questo articolo parlando di Andy Cahan, nato e cresciuto a NYC e da alcuni anni residente nel Sud, tra Galax e Mt.Airy. A soli 24 anni questo musicista è già uno dei più grandi banjoisti sulla scena e sta rapidamente diventando un espertissimo fiddler; suona inoltre molto bene la chitarra, ed è un bravo armonicista.
Attualmente vive a Galax insieme ad Alice Gerrard, già moglie di Mike Seeger, e suona ormai da tre o quattro anni nel gruppo di Ernest East, The Pine Ridge Boys; nel 1981 ha militato nella Bent Mountain Band, con l’amico Paul Brown e Mike Seeger. Il gruppo si è sciolto prima di entrare in studio e non vi sono purtroppo documenti sonori. Andy ha invece inciso un LP con Ernest East & The Pine Ridge Boys & Patsy (Heritage 29), un disco molto bello e rappresentativo dello stile delle string-bands della solita Round Peak area.
Il trascinante banjo di Andy, suonato nel suo tipico stile assai simile a quello di Cockerham (come lui Andy usa esclusivamente un fretless-banjo), contrasta con il fluido fiddling di Ernest, che non ha precedenti in quell’area geografica. Andy è stato un tempo rappresentante del ‘melodic-clawhammer’ con Bob Carlin, altro importante banjoista di cui parlerò in futuro; da alcuni anni lo stile dei due si è però modificato in direzione ritmica e lo stile melodico è stato definitivamente abbandonato.
Di questa prima vocazione è rimasto a documento un 33 giri, Melodic Clawhammer Banjo, per l’etichetta Kicking Mule (KM-209).
Da qualche anno Andy Cahan suona anche il fiddle e, come ho detto, sta acquistandosi una buona reputazione anche come fiddler. Il suo stile è molto tradizionale ed assomma elementi di tutti i suoi principali ispiratori, Tommy Jarrell, Ernest East, Benton Flippen, soprattutto il grandissimo Fred Cockerham.
Ho parlato di un piccolo gruppo di musicisti che penso possano diventare, fra qualche anno o forse decennio, punto di riferimento per altri musicisti più giovani, continuando così la tradizione di scambio, più che di insegnamento, tra anziani e giovani.
Per ovvi motivi di spazio ho dovuto tralasciare molti altri nomi altrettanto degni di nota e mi sono limitato ad un’area precisa, quella di New York, città e Stato, e del New Jersey sconfinando a volte negli Stati del Sud.
C’è una florida scena musicale anche intorno a Philadelphia, PA, a Bloomington IN, nel Vermont e Maine, ed anche sulla West Coast; ma parlerò di questo in futuro. Chiunque si rechi negli USA in estate e sia interessato alla otm incontrerà facilmente i musicisti di cui ho parlato ai numerosi festivals e fiddler’s conventions nel Sud ed altrove.
Allora d’accordo, ci vediamo tutti a Galax o Brandywine!
Raffaello Stefanini, fonte Hi, Folks! n. 1, 1983