Sono giovani e super tradizionali con nel cuore e nelle mani il bluegrass dei primi giorni (basta guardare la copertina di …In The Life, di nuovo riuniti davanti un solo microfono, Stetson bianco in testa), una strada che hanno speditamente preso a dispetto delle nuove mode che vogliono contaminazioni e inquinamenti. A loro merito hanno appunto una ricerca attenta di brani poco sfruttati del passato tra i quali contrabbandare nuove canzoni: così tra Bald Knob Arkansas a firma Louvin Bros tentato di eseguire alla maniera calda e ruspante come la faceva il grande Vern Williams e tra Mountain Laurel che ci aveva fatto conoscere Granpa Jones, troviamo un tris di pezzi a firma del chitarrista della band Bradford Lee Folk, orecchiabili e con una vena d’ironia (vedi I’m Not Perfect, ed il titolo dice tutto) ed un velocissimo strumentale del banjoista nuovo acquisto Keith Reed. Ma il pezzo originale che si fa ricordare è Mandy Jane, triste ma a suo modo dolce, la storia di un padre che perde la giovane figlia, con il dolore neutralizzato dal ritmo veloce ma con lo sconforto che lo stesso traspare.
Nella parte strumentale sono bravi e abbastanza convincenti, mentre si continua ad avere dei dubbi sulle voci che a volte fanno il verso, pardon assomigliano molto a quella di Ralph Stanley. Nel complesso questo nuovo …In The Life pare leggermente inferiore dei precedenti (soprattutto di Cold Wind, che aveva affascinato e convinto), dischi che li avevano portati a due nomination della International Bluegrass Music Association come Emerging Group. Purtroppo questo è un disco che non riesce a catturare e non si capisce bene il perché. Forse è solo che ci si attendeva molto di più, magari una nuova band tipo Johnson Mountain Boys, o forse si è troppo esigenti. In ogni modo seguitiamo, fiduciosi, ad aspettarli.
Rounder 11661-0542-2 (Bluegrass Tradizionale, 2004)
Claudio Pella, fonte TLJ, 2005
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