Osborne Brothers picture

I due fratelli Osborne provengono dalla città mineraria di Hyden, nel sud-est del Kentucky, ed a causa della pur leggera differenza di età, cominciano la loro carriera musicale separatamente. Robert (Bobby) Van Osborne Jr, il più vecchio essendo nato il 7 dicembre 1931, inizia a 17 anni cantando Ruby (una canzone che rimarrà un marchio indelebile nella loro carriera) ad una radio dell’Ohio, dove nel frattempo si erano trasferiti. Dopo una breve esperienza alla chitarra con i Lonesome Pine Fiddlers, si unisce a Jimmy Martin per fondare i Sunny Mountain Boys ed in seguito ad un’altra manciata di gruppi, tra cui gli Stanley Bros per alcune settimane, prima di partire, nella Marina, per la Corea.

Il più giovane, Sonny Roland Osborne, nato il 29 ottobre 1937, inizia a suonare il banjo ad undici anni dimostrando ottime capacità di apprendimento. A quattordici anni, accompagnato dal fratello, conosce Bill Monroe che, entusiasta, lo vuole subito nei suoi Blue Grass Boys, con i quali rimarrà tutta un’estate fino all’inizio della scuola. Dopo un anno scolastico disastroso, Sonny convince il padre a lasciarlo tornare con Bill Monroe e questi accetta, comprendendo la vera strada del figlio. Sonny rimane con i Blue Grass Boys fino al ritorno del fratello dalla Marina e la sua figura, tozza e corposa ma infantile, ed il suo banjo già pulito e preciso compaiono nelle foto e nelle registrazioni dell’epoca.

Bobby e Sonny esordiscono insieme alla fine del 1953 con Bobby al suo strumento definitivo, il mandolino, prima con l’amico Jimmy Martin e poi nel 1956 con Red Allen, con il quale formano una affiatata squadra per un paio d’anni. L’anno seguente incidono Once More, che diventa il loro primo Top 15 nelle country charts, continuando ad esibirsi negli show radiofonici ed ottenendo sempre più ampio consenso nel panorama musicale. Nel 1960 furono il primo gruppo bluegrass ad esibirsi in un campus universitario, aprendo a questa musica un pubblico nuovo e giovane.

Dopo anni di concerti, incisioni discografiche e l’essere divenuti membri del Grand Ole Opry, nel Natale del 1967 registrano il loro più grande successo, Rocky Top. Nato come B side, in brevissimo tempo diventa una delle canzoni più conosciute e suonate in tutta la storia del bluegrass, oltre a divenire quindici anni più tardi l’inno nazionale dello stato del Tennessee. In pochi anni gli Osborne Brothers sono la band più famosa e votata nei vari award non solo bluegrass ma anche country, fino ad essere chiamati, per la prima volta in questa musica, ad esibirsi alla Casa Bianca per il presidente Nixon e per il Congresso. In questi momenti di maggior successo commerciale, vale a dire dalla seconda metà degli anni ’60 fino alla fine dei ’70, la loro musica fonde strumentazione e suoni country senza abbandonare il bluegrass: l’utilizzo della batteria, della steel guitar, del piano e di strumenti elettrici li differenzia dagli altri gruppi creando un sound particolare ed unico. Questa è stata una loro caratteristica che parzialmente non hanno voluto abbandonare anche quando, alla fine degli anni ’70, sono rientrati maggiormente nella tradizione: ricerca e innovazione tenendo in primo piano le radici.

Tra le loro canzoni più famose occorre ricordare anche Kentucky, divenuta anch’essa inno nell’omonimo stato, la già citata Ruby, Making Plans, Georgia Pinewoods, Up This Hill And Down, Bluegrass Express e molte altre. Nonostante la loro abilità strumentale, Bobby nel mandolino con uno stile descritto come bluegrass-jazz, e Sonny con suo il five-string banjo scintillante e sempre elegante, non hanno mai accentuato il virtuosismo fine a se stesso preferendo dar rilievo all’impasto vocale, l’alta voce leader di Bobby ed il baritono di Sonny.

La loro carriera è proseguita, sfruttando la fama raggiunta, con concerti ed incisioni fino alla metà degli anni ’90, quando sono entrati nella Hall Of Onor della International Bluegrass Music Association. Riconoscimento più che meritato per questi due musicisti che hanno avuto il pregio ed il merito, negli anni del mainstream country di Nashville, di portare il bluegrass verso nuove direzioni facendogli guadagnare amplissime fette di pubblico.

1956

Bluegrass Tradizionale, Bluegrass Moderno

Claudio Pella, fonte TLJ, 2003

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