Otis Taylor è una personalità artistica complessa e che travalica qualsiasi definizione stilistica. E’ un moderno griot che viaggia oltre qualunque genere e assorbe come una spugna le radici della musica americana a trecentosessanta gradi. La cupa enunciazione della sua voce baritonale esprime tutta la sua comunicativa nel lanciare messaggi. Infatti Taylor è uno degli artisti più prolifici del momento e uno dei più impegnati nella denuncia sociale. Questa volta, con amarezza e lucido realismo, ricorda gli indigeni d’America, i pellerossa trucidati e rinchiusi nelle riserve in nome del progresso e della democrazia. Ad aiutarlo, affiancandolo alla chitarra e alla voce, c’è l’indiano Mato Nanji. «Stavamo parlando di storia nel backstage di un concerto di Mato» – dice Taylor sulla gestazione dell’album -; «e riferendosi al suo popolo, Mato ha detto: il mio mondo non c’è più. La semplicità e l’onesta di quelle poche parole era così pesante: da quel momento sapevo di che cosa dovevo scrivere». E Taylor si cala totalmente in quel mondo non suo ricreandone con eloquenza i contorni e le storie. Col suo banjo che fa da guida (mai invadente) al colorismo dei brani (un’ottima band con Anne Harris al violino; Shawn Starski alla chitarra; Ron Miles alla tromba e al sax, Brian Juan all’organo, Todd Edmunds e Larry Thompson alla sezione ritmica), propone un ampio catalogo di suoni lavorando sulle sfumature emotive della voce, degli strumenti e del testo. Nasce così quello che lui definisce trance blues e che, spaziando tra il folk, il blues, il jazz e la ballad (e altri mille generi) racconta stragi e persecuzioni di indiani (Sand Creek Massacre Mourning, Coming With Crosses), storie di vita vissuta (Girl Friend’s House, Gangster And Iztatoz Chauffeur), storie ricche di coerenza narrativa (Huckleberry Blues, Sit Across Your Table). Forse non piacerà ai puristi, ma è uno degli artisti più creativi e autarchici del nuovo universo afroamericano.
My World Is Gone / Lost My Horse / Huckleberry Blues / Sand Creek Massacre Mourning / The Wind Comes In / Blue Rain In Africa / Never Been To The Reservation / Girl Friend’s House / Jae Jae Waltz / Gangster And Iztatoz Chauffeur / Coming WIth Crosses / Green Apples / Sit Across Your Table.
Telarc 34028 (USA) (Blues, Roots Rock, 2013)
Antonio Lodetti, fonte Il Blues n. 123, 2013