Patsy Cline

5 Marzo 1963: un piccolo aereo da turismo sta sorvolando lo stato del Tennessee. Improvvisamente, forse a causa di un guasto al motore, comincia a sbandare e a perdere quota. In un attimo la tragedia: l’aereo va a schiantarsi contro una montagna nei pressi di Camden, per i tre passeggeri ed il pilota non c’è nessuna speranza di salvarsi.Un incidente aereo simile, quattro anni prima, aveva sconvolto il mondo del rock’n’roll con la perdita di Buddy Holly, Ritchie Valens e Big Popper, questa volta il lutto era toccato al mondo della country music. Le vittime, infatti, erano Hawksahaw Hawkins, Cow Boy Copas e Patsy Cline oltre al pilota, che era anche il manager della cantante: Randy Hughes. L’aereo tornava da Kansas City dove i cantanti avevano tenuto un concerto di beneficenza per la moglie di un dee jay country, morto, guarda caso, in un incidente.

Dopo più di trent’anni da quel tragico giorno pochi si ricordano di Hawkins e Copas, ma Patsy Cline rimane ancora una delle voci e delle figure più importanti della musica country, potenzialmente, forse, ne è stata la più grande interprete femminile. Sebbene al momento dell’incidente avesse appena poco più di trent’anni e solo da cinque era diventata una star, questo breve periodo di tempo sarebbe bastato a renderla eterna nella memoria di tutti i country fans.

Sono sempre piú numerosi gli artisti country e non solo quelli, che incidono o cantano dal vivo le sue canzoni. Linda Ronstand, Loretta Lynn, che le ha dedicato un tribute album, Kenny Rogers, Ray Price, Julio Iglesias, purtroppo, in una vomitevole versione di Crazy, Elvis Costello in Sweet Dreams, Emmylou Harris, K.D. Lang, che le è più volte paragonata. Questi sono i primi nomi che mi vengono in mente, ma con una piccola ricerca l’elenco potrebbe durare a lungo.

Virginia Patterson Hensley, questo era il suo nome di battesimo, nasce a Gore, un piccolo villaggio vicino a Winchester in Virginia l’otto Settembre del 1932. Fin da piccola mostra un particolare interesse per la musica: infatti, a soli 4 anni vince una gara di tip tap, poi inizia ad imparare a suonare il pianoforte da sola in casa di amici e vicini di casa, finchè a sette anni i suoi genitori gliene regalano uno.

Verso i dieci anni comincia ad interessarsi alla musica country e ascolta alla radio tutti i programmi che vengono trasmessi dalle emittenti locali. Non ha ancora 15 anni che si presenta al leader di un gruppo locale, Joltin’ Jim McCoy, per un’audizione e ottiene subito di cantare in un programma per la stazione radio di Winchester, la WINC, tutti i sabato mattina con McCoy e la sua band The Melody Playboys.

Nel 1947 suo padre se ne va da casa e Virginia deve smettere di studiare per aiutare la madre a mantenere la famiglia composta da una sorella ed un fratello.

Così va a lavorare in un negozio ma continua a cantare in diversi club durante i fine settimana.

Nel 1954 viene messa sotto contratto da una piccola etichetta locale, la Four Star Records di Bill McCall, dove incide parecchio materiale che però non la porta al successo anche per le scarse possibilità di distribuzione. Nel frattempo si sposa con Gerald Cline e un musicista del suo gruppo, Bill Peer, le consiglia di cambiare il suo nome in Patsy Cline. Anche se il matrimonio durerà molto poco e ben presto si risposerà con Charlie Dick, questo sarà il nome che manterrà per sempre e che la renderà leggendaria.

Nel 1957, finalmente, vince un concorso televisivo per nuovi talenti. Si tratta dell’Arthur Godfrey Talent Scout TV Show, Patsy Cline presenta una canzone che Donn Hacht aveva scritto per la famosa cantante pop Kay Starr: Walkin’ After Midnight. Il motivo inciso su 45 giri va quasi subito al secondo posto nella classifica country e al dodicesimo in quella pop. Nello stesso anno la cantante viene messa sotto contratto dalla Decca Records, dove il famoso produttore Owen Bradley riesce a valorizzare ancora di più la sua voce e a darle un feeling maggiore, accostandole, come supporto vocale, le Anita Kerr Singers e i Jordanaires giá famosi per le incisioni a fianco di Elvis Presley.

Di quel periodo sono canzoni come: A Stranger In My Arms, Don’t Ever Leave Me Again, Too Many Secrets, Three Cigarettes In An Ashtray, That Wonderful Someone, In Care Of The Blues, Just Out Reach.

Nel 1957 esce anche il suo primo L.P. per la Decca, intitolato semplicemente: Patsy Cline (DL 8611), che contiene molte delle canzoni citate.

Nel frattempo, Patsy ha la sua prima figlia: Julia.

Nonostante le incisioni per la Decca i dischi della Cline hanno dei problemi di distribuzione in quanto la cantante ha ancora degli impegni con la Four Star e non se ne libererà fino al 1960. In pratica, anche se incideva negli Bradley’s Studios di Nashville, per la Decca, i dischi dovevano uscire per la Four Star con la conseguente limitazione che la piccola etichetta aveva nella distribuzione.

Le ultime incisioni per la Four Star, sotto Bradley, si avvalgono di musicisti come Hank Garland e Grady Martin alle chitarre, Bob Moore al basso, Floyd Cramer al piano e i Jordanaires come supporto vocale. Ne nascono struggenti ballads nello stile, ormai caratteristico di Patsy, che verrà chiamato ‘Heartbreaker’. I’m Blue Again, Just A Closer Walker With Thee, Lovesick Blues, Crazy Dreams, sono alcune di queste. Tutte le incisioni Four Star si possono ascoltare nel bellissimo box della Magnum Music, uscito in Inghilterra nel 1990, che comprende 4 L.P. e un interessantissimo booklet.

La prima, vera, incisione per la Decca avverrà il 16 Novembre del 1960 e produce il suo secondo grande successo: I Fall To Pieces, scritto da Howard e Hank Cochran. La canzone balza subito al primo posto nelle country charts e al dodicesimo in quelle pop, rimane per ben 39 settimane in classifica.

Ma, quando la fortuna sembrava essere arrivata definitivamente, Patsy ha un terribile incidente sull’auto guidata dal fratello Samuel. Si ritrova con un’anca rotta, le braccia fratturate, contusioni multiple e alcune, gravi, ferite al viso.

Ma nell’Agosto del 1961, dopo tre mesi di ospedale, nonostante le stampelle e dolori in tutto il corpo, Patsy è in sala d’incisione per registrare il suo secondo album. Le viene proposto di cantare Crazy, una canzone scritta da un certo Willie Nelson. Ne ascolta il demo, che era quasi un recitato piú che cantato e non le sembra adatto alla sua voce. Ma Owen Bradley insiste, vuole che la canti a modo suo, come la sente.

Cosí, dopo quattro ore di prove, nasce la versione di Crazy di Patsy Cline. che è tutt’ora la più bella canzone in assoluto tra le decine di cover esistenti. In Settembre, appena uscito, il 45 giri della nuova canzone sale subito al primo posto nel country e al nono nel pop. Due mesi dopo uscirà l’album Showcase che oltre a Crazy contiene I Fall To Pieces, la stupenda The Wayward Wind, Seven Lonely Days, True Love di Cole Porter, il suo primo successo Walkin’ After Midnight e un’altra mezza dozzina di canzoni, tutte di ottimo livello.

Il 25 Novembre Patsy Cline, insieme a Jim Reeves, Marty Robbins, Bill Monroe ed altre country stars, viene invitata a cantare al prestigioso Carnegie Hall di New York ed è un grande successo per tutta la musica country.

Verso la fine di Dicembre, Patsy, registra una nuova canzone che le è piaciuta molto dal primo ascolto. Si tratta di She’s Got You di Hank Cochran, anche di questa stupenda ballad esistono molte cover, molto buona una delle più recenti, ad opera di Rick Van Shelton.

Dopo l’uscita di questa nuova canzone, che comincia a salire le classifiche, Patsy viene votata dalla famosa rivista musicale Billboard come ‘Favourite Country and Western Artist’ del 1961. Nel febbraio del 1962 è ancora negli Bradley’s Studios per incidere il suo terzo album.

Intanto il 45 giri She’s Got You, in Marzo è al primo posto nel country e al quattordicesimo nel pop.

Il 15 Giugno canta nello show di Johnny Cash all’Hollywood Bowl di Los Angeles.

In Agosto esce il suo terzo album Sentimentally Yours, che contiene She’s Got You, alcune canzoni di Hank Williams: I Can’t Help It, Your Cheatin’ Heart, Half As Much, ma anche delle canzoni espressamente pop come That’s My Desire e You Made Me Love You, oltre ad altri country standards come Anytime, portata al successo da Eddy Arnold. Sentimentally Yours sarà l’ultimo album a uscire sul mercato con Patsy Cline ancora in vita. Nello stesso anno, a Novembre, viene proclamata ‘Star Performer’ dell’anno e ottiene cinque settimane d’ingaggio al Mint di Las Vegas.

Patsy Cline, in piena ascesa, a Febbraio del 1963 è pronta a registrare il suo quarto L.P., di cui non vedrà mai l’uscita. Il titolo dell’album da principio doveva essere Faded Love, ma poi verrà cambiato in A Portrait Of Patsy Cline. L’album uscirà nel 1964 e conterrà molte cover di famosi pezzi country come I’ll Sail My Ship Alone di Moon Mullican, Faded Love di Bob Wills, Blue Moon Of Kentucky di Bill Monroe, già resa famosissima dalla versione di Elvis per la Sun Records, negli anni cinquanta.

Ma, come al solito, nell’album ci saranno dei pezzi pop al Cline style, come Someday You’ll Want Me To Want You e Always, che dimostrano come Patsy stesse cercando di avvicinarsi sempre di più a questo ben più vasto mercato, come già aveva fatto Jim Reeves, non senza effetti positivi sulla diffusione della musica country.

Dopo la tragedia del 5 Marzo 1963 usciranno altri L.P. di Patsy Cline con molti inediti, come Tribute To Patsy Cline della Brunswick, inglese nel 1963, That’s How A Heartaches Begin per la Decca nel 1964, Here’s Patsy Cline, Vocalion, 1965 e molti altri, perlopiù antologie. Sweet Dreams di Don Gibson, una delle sue ultime incisioni e grande successo del 1963, darà anche titolo ad un ottimo film biografico del 1985 dove Jessica Lange sarà un’eccellente Patsy Cline.

Nel 1980 il suo personaggio era giá apparso sullo schermo, anche questa volta interpretato molto bene, da Beverly D’Angelo nella storia di Loretta Lynn: Coal Miner’s Daughter.

Nel 1973 Patsy Cline viene eletta alla Country Music Hall Of Fame ed è la prima donna a ricevere questo alto riconoscimento. La sua leggenda continua.

Bibliografia:
Crazy Dreams – The Four Star Years (Magnum Music Group)
Honky Tonk Angel di Ellis Nassour
I Fall To Pieces di Mark Bego
Patsy – The Life And Times Of Patsy Cline di Margaret Jones
Enciclopedia Rock Anni 50’ (Arcana)

Gianni Saettone, fonte Country Store n. 35, 1996

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