Nato nel 1937 a Buffalo, New York, Paul Siebel è noto come folksinger di tutto rispetto, soprattutto fra i suoi colleghi, ma le influenze country, retaggio delle notti passate accanto alla radio ad ascoltare Hank Williams ed Hank Snow, sono più che palesi riascoltando il suo album di esordio (quel Woodsmoke And Oranges inciso nel 1969 per l’Elektra, qui accoppiato a cinque brani tratti dal follow-up dell’anno seguente, Jack-nife Gypsy).
Già l’intro di pedal steel guitar del brano di apertura, quella She Made Me Lose My Blues che anche i Flying Burrito Brothers riproposero nel loro doppio Live In Amsterdam, è profondamente rivelatore di un suono country-oriented che avrebbe poi influenzato altri songwriters quali David Bromberg – presente nei primi dieci brani del CD – e Jerry Jeff Walker.
Ma il sound è decisamente composito: valga per tutti l’apporto fortemente jazzato del batterista James Madison in Miss Cherry Lane o l’impronta delicatamente cantautorale di Then Came The Children, Long Afternoons (indimenticabile la versione live di Jerry Jeff Walker), Louise, ripresa da Linda Ronstadt e Bride 1945, per Ian Matthews.
Del secondo capitolo della discografia di Siebel sono compresi solo cinque brani (fra i quali la nota Pinto Pony) ed il credito di cui gode Paul Siebel è palesato dal cast di nomi stellari assemblati per l’occasione.
Clarence White, Russ Kunkel e Bob Warford sono personaggi cari a tutti i nostalgici del suono country-rock californiano (ne faccio orgogliosamente parte anch’io), mentre Buddy Emmons e Jim Buchanan sono da sempre abituali ed apprezzatissimi frequentatori delle sessions nashvilliane di qualità. Inutile sottolineare quindi l’opportunità di questo saggio ripescaggio da parte della Rounder: fatevi sotto!!
Philo CD PH 1161 (Singer Songwriter, Country Rock, 1995)
Dino Della Casa, fonte Out Of Time n. 14, 1996