Fin troppo facile parlare bene di Peter Rowan. Da sempre su Hi, Folks! il buon vecchio ‘Red Roan’ ha trovato elogi e consensi. E anche stavolta, pur volendo fare gli esigenti a tutti i costi, non possiamo fare a meno di dare un altro bel voto a Peter. Accompagnato da quella che ritengo la miglior bluegrass band del momento (Nashville Bluegrass Band), Rowan ci propone un album di sue composizioni scritte nel più classico linguaggio bluegrass.
Prodotto dalla sempre più sensibile Sugar Hill, questo New Moon Rising è un album davvero ispirato e completo sotto tutti i punti di vista. Anche chi è interessato solo vagamente al bluegrass, può trovare in questo LP notevolissimi spunti di interessse. Innanzitutto, la vocalità. Persino quelli che non reggono il carattere a volte scontroso del personaggio sono infatti costretti ad ammettere che Peter Rowan è uno dei migliori cantanti dell’intera scena country.
A volte, compiacendosi troppo delle sue doti naturali, Rowan gigioneggia (sia in concerto che su disco) suscitando una spontanea antipatia che nuoce all’immagine di un musicista che, al contrario invece, ha saputo essere artisticamente molto coerente. Ma in questo disco Peter dá una dimostrazione di come sia possibile essere un cantante di classe anche nel bluegrass, senza strafare né ricorrere a virtuosismi di facile presa. A meraviglia è assecondato dallo stupendo tenor vocalist Alan O’ Bryant e, a turno, dagli altri membri della NBB.
Il gruppo che accompagna Rowan è straordinariamente compatto e regge tutti i brani con uguale forza e determinazione. Il back up strumentale della band è un altro elemento di fascino di questo LP: la NBB è maestra nel riempire con fills pertinenti ogni momento di pausa e nel conferire all’album quel drive necessario per fare entrare un gruppo interamente acustico, con la dovuta penetrazione, negli orecchi dell’ascoltatore.
E’ bellissima la track di apertura, quel That High Lonesome Sound mai inciso dal suo autore, ma portato al successo, tra gli altri, dagli stupendi New Grass Revival. Sempre sulla prima facciata è molto affascinante Trail Of Tears e particolarmente efficace il veloce e divertente brano di chiusura l’m Gonna Love You.
Il lato B si apre con un veloce One Way brano con la struttura classica del ‘gospel-grass’ con le chiamate e risposte delle voci. Gospel interamente vocale (di grande fascino, come nella tradizione della migliore Nashville Bluegrass Band) è Jesus Made The Wine, scritto dalla sempre prolifica penna di Rowan. Splendida anche la chiusura dell’album con una lenta ed ispirata ballata Meadow Green in cui spiccano il fluido suono di Jerry Douglas, special guest ormai immancabile in ogni album di bluegrass che conti e la magnifica voce di Maura O’Connell.
Nell’ambito di una produzione bluegrass che di questi tempi è abbastanza scarsa come quantità e come qualità, questo album si segnala come una delle cose migliori. Il matrimonio di Rowan con la NBB è di quelli giusti: non perdetevelo.
Sugar Hill SH-3762 (Bluegrass Tradizionale, 1988)
Ezio Guaitamacchi, fonte Hi, Folks! n.32, 1988
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