Secondo disco per questo gruppo che ha come simbolo un Cupido nell’atto di scoccare una freccia e che cerca di simboleggiare, fondendo le più diverse esperienze e provenienze musicali di ogni componente, il reale spirito di New York City, città alla quale si ispirano. Tutti i membri di questo sestetto hanno alle spalle una gloriosa ma sfortunata carriera e New York rappresenta anche una specie di ultima spiaggia, di rivincita contro un passato avaro di soddisfazioni. Jeff Kent, tastiere e chitarra e Doug Lubahn, basso, fondarono un gruppo di jazz-rock, i Dreams, di ispirazione B. S. & T. ed hanno esordito su Columbia; Jeff ha suonato poi in gruppi minori mentre Doug lo ricordiamo nei Clear Light e come session-man nei primi album dei Doors.
Robin Batteau, violino, mandolino e chitarre, ha esordito giovanissimo negli Appaloosa, poi diventati Compton & Batteau, ed infine ha costituito con il fratello David i Batteaux, tre gruppi che ci hanno offerto degli albums di rara bellezza. Bobby Chouinard, batteria, ha suonato con Tom Rush e con gli Orphan di Jonathan Edwards; Werner Fritzsching, chitarra solista, ha suonato con i Cactus, Herbie Mann e con Dave Mason nei suoi primi tempi negli States. Ed infine David Buskin, tastiere, un eccellente cantautore newyorchese autore di due discreti solo-albums su Columbia e, più recentemente, la magnifica soundtrack di Welcome To Los Angeles.
Un piccolo supergruppo che è riuscito ad amalgamarsi alla perfezione creando un sound ricco e raffinato, in possesso inoltre di cinque voci soliste in grado di creare squisite armonie vocali, e quindi potenzialmente capace di offrirci qualcosa di interessante. I Pierce Arrow confermano con Pity The Rich l’ottima impressione lasciata all’esordio, concretizzandola con una prova ancor più matura e convincente che scioglie ogni possibile dubbio sulla consistenza di questa band. Non è un amore a prima vista; Cupido lancia la freccia, poi bisogna conoscere e frequentare i Pierce Arrow qualche volta e pian piano scopriamo lo splendido lavoro di Buskin e Kent alle tastiere, il magico violino di Batteau, la centrata chitarra di Fritzsching, il gusto e la misura di tutti gli strumentisti ed il fascino di cinque diverse voci che sanno alternarsi, duettare, fondersi.
I dieci brani di questo album vi faranno scoprire uno dei gruppi più interessanti ed originali tra i tanti recentemente apparsi. Raffinati ed espressivi, i Pierce Arrow non solo sono un’espressione della musica newyorchese ma riescono a mediare nei loro disegni musicali, sostenuti da arrangiamenti impeccabili, le più diverse scuole. Forse a qualcuno potrà sembrare solo della rock music ben confezionata, ma ho l’impressione che i Pierce Arrow, se potranno continuare a produrre e non subiranno sbandamenti commerciali. potranno diventare realmente un grande ed omogeneo supergruppo.
Columbia 35307 (Country Rock, 1978)
Franco Ratti, fonte Mucchio Selvaggio n. 16, 1979
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