Ralph Stanley - A Distant Land To Roam Songs Of The Carter Family cover album

Fa piacere ritrovare il nome di Ralph Stanley su di un disco appena uscito e, vista l’età dell’artista (siamo vicinissimi agli ottanta), ogni suo nuovo lavoro deve essere custodito con amore. Ancor più quando questo viene a donarci nuovamente ampie sensazioni.
Amalgama del disco è la riproposta di alcuni pezzi scritti o resi popolari dalla Carter Family, A.P., Sara e Maybelle, storico gruppo dei primi anni di diffusione della musica country. Sia la Carter Family sia Ralph Stanley provengono dalla stessa zona delle Clinch Mountain della Virginia, e questa vicinanza permette che nell’interpretare la stessa musica venga fuori una cosa strana che possiamo chiamare l’anima, lo spirito, il carattere più vero di quei luoghi.
Gli arrangiamenti, molto bluegrass tra l’altro, sono semplici ma assolutamente non poveri ed il suono è pieno e rotondo quanto lo richiedono il tipo di canzoni e la loro provenienza. Un suono segnato dall’autoharp (qui nelle esperte mani di Mike Seeger) che con il suo timbro cadenzato scandisce e marca buona parte del disco.

Le storie narrate sono le solite, tra brani religiosi e più profani amori e drammi di vita quotidiana, e poi prigioni, treni e onde del mare. Risalta Motherless Children, straziante racconto che inizia con la sola voce di Ralph cui si unisce dal secondo verso il rinforzo delle note di un melanconico fiddle. Anche se a livello personale piace molto Poor Orphan Child, il valore del disco è da ricercare non nei singoli momenti, ma nel respiro globale che i musicisti, con capacità ed esperienza, hanno saputo dare a questo lavoro. Ma naturalmente su tutto ad incatenarci all’ascolto è la voce di Ralph: incredibile, sofferta, intensa e nonostante gli anni ancor ricca di vitalità e di passione, emozioni che attraverso la musica ci arrivano dirette al cuore.

Sony Columbia DMZ 93629 (Bluegrass Tradizionale, 2006)

Claudio Pella, fonte TLJ, 2008

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