Per chi ancora non lo sapesse il Sig. Hylton è uno degli autori più registrati dagli artisti bluegrass, ha scritto decine di canzoni splendide e un centinaio sono finite nel repertorio discografico di musicisti famosi. Di lui ho ascoltato una raccolta di brani suonati e cantati in compagnia di Charlie Waller dei Country Gentlemen prodotta alla fine degli anni ’80 dalla Rebel Records, un disco la cui polvere ben distribuita sulla copertina dimostra di non avermi appassionato granché.
Ho voluto riprovarci con questo live e, per fortuna, il CD mi ha rincuorato a sufficienza tanto da potermi consigliare eventuali ulteriori acquisti evitando il timore di cattivi investimenti.
Non tutto il disco è buono, a dire il vero, Randall poteva risparmiarci le sue versioni solistiche di Dueling Banjos e Black Mountain Rag: il nostro si esibisce armato solo della sua Gibson e di finger picks e nonostante il suo arpeggio sia decisamente buono, in alcuni tratti risulta essere pasticciato e approssimativo. Il dischetto è generoso, offre infatti oltre 40 minuti di musica, perciò l’assenza dei due brani citati avrebbe alzato, a mio parere, il livello generale dell’esibizione. Randall Hylton in questa occasione si trova di fronte ad uno scarso numero di spettatori, in un locale denominato The Bluegrass Parlor, a Tampa, Florida, e la situazione gli è congeniale, infatti il suo tipo di spettacolo risulta essere adatto alle piccole situazioni, anche grazie alla sua buona comunicativa e la sua capacità di instaurare un rapporto con il pubblico.
Le canzoni più belle sono The Hair Song, il divertente blues The Legend Of Big Foot (ricordate il film?) e Gonna Be Movin’, tutte originali, ma anche le versioni di Don’t Think Twice It’s Alright (Dylan) e di Kentucky Means Paradise (Travis) sono decisamente buone.
Il disco piacerà a quanti di voi passano il tempo libero cimentandosi sulla chitarra finger picking, gli altri lo acquistino pure solo se hanno qualche dollaro in più.
Copper Creek 0133 (Piedmont Blues, Singer Songwriter, Bluegrass Tradizionale, 1994)
Maurizio Faulisi, fonte Country Store n. 28, 1995
