Credevamo di aver scoperto tutto, o quasi, sul ‘red dirt movement’ quando, da Stillwater, Oklahoma, ci arriva un’altra sorpresa da un songwriter ‘okie’ che risponde al nome di Randy Pease. Questa produzione ci rivela un cantante ed un interprete di grande talento la cui scrittura ed il modo di interpretare ricorda proprio personaggi del calibro di Bob Childers e Tom Skinner. Proprio quest’ultimo e parte della sua band sono i responsabili delle belle sonorità elettro-acustiche di Call Me Ishmael. Accompagnato da Tom Skinner, percussioni, mandolino e voce, Craig Skinner, basso, Jeff Parker, chitarre, ed, in qualche occasione, da Benny Craig, che, come in altre prove del genere, si divide sapientemente tra violino e pedal-steel, Randy Pease si segnala per le incredibili doti cantautorali country-folk.
Un sound semplice ed accattivante, gradevolmente datato, sembra enfatizzare le sue sublimi ballads che paiono eccezionali anche quando sono espresse per sola voce e chitarra.
Gli arrangiamenti per strumenti a corda non solo caratterizzano ogni brano, ne enfatizzano le struggenti melodie, esaltano la calda e dolce voce del protagonista, ma le rendono straordinariamente compiute nella loro semplicità. Il quartetto di base, con le chitarre di Jeff Parker e la ritmica dei fratelli Skinner, è prezioso ed offre momenti di intensa bellezza non lontani dalla produzione di Childers, LaFave, Skinner & co.: South Of Solitude, Rock Into Rolls, e Turn The Other Cheek.
Altri brani si fanno ricordare per la presenza del violino e della slide-guitar, The Ballad Of Rosalie, di violino e banjo, Sawdust Trail, un altro ancora per la pedal-steel, On Horse Town, country rock dove brilla anche la bella voce di Monica Taylor. Il tutto sotto l’egida di una personalità da scoprire.
Binky 1019 (Singer Songwriter, 1998)
Luigi Busato, fonte Out Of Time n. 28, 1998