Red Dirt Rangers - Rangers' Command cover album

Relativamente al gruppo, diciamo subito, senza grandi sorprese, che i nostri rientrano ovviamente fra gli esponenti di maggior spicco del movimento ‘Red Dirt’, filone-misto di country/rock/folk ed altro, che trova la sua collocazione geografica a cavallo del confine fra Oklahoma e Texas, supportato da nomi quali Jimmy LaFave, Bob Childers ed appunto i Red Dirt Rangers.
L’album trae il proprio titolo da un noto brano scritto da Woody Guthrie e qui riproposto in una trascinante versione rock, che già aveva allietato le nostre orecchie all’ascolto del CD-tributo a Woody Guthrie, Pastures Of Plenty, registrato dal vivo da molti artisti del ‘giro’ di Austin nel 1993 e distribuito dalla – ora defunta – indie Dejadisc.
Registrato in quel di Austin da Dave Sanger, boss dell’etichetta Lazy S.O.B. e da Lloyd ‘Prezzemolo’ Maines (che aveva già prodotto il loro al­bum precedente), il CD evidenzia il notevole talento compositivo della band e quella caratteristica ed unica miscela di country, folk, rock ed un pizzico di tutto (ascoltate Cadillac Eight) che finisce per creare quel suono roots adatto ad un ascolto stando seduti sul dondolo del portico posteriore (il famoso ‘back-porch’).
La line-up non è cambiata dal disco precedente, solo Benny Craig (voce, steel, fiddle, chitarra acustica ed armonica) è stato degradato al rango di ‘collaboratore’, gli altri cinque (John Cooper alla voce, mandolino e percussioni, Kenny Earley alla batteria e percussioni, Ben Han alla voce e chitarre, Bradley Piccolo alla voce e chitarra acustica e Bob Wiles alla voce e basso) restano titolari.
Definire ‘curiose’ le reinterpretazioni qui contenute è un sottile eufemismo: si passa dalla rivisitazione in chiave bluegrass di 1999 (di Prince!), alla succitata Cadillac Eight, al boogie trascinante del title-track Rangers’ Command, ancora a firma di Woody Guthrie.
Non sono certo da meno i brani originali o scritti in collaborazione, per lo più con il grande Bob Childers: le delicate ballate acustiche Cold December Wind e Times Have Changed (mi piacerebbe interpretata dalla Nitty Gritty Dirt Band…), il country-swing di Hey Whattaya Mean, il rock nostalgico di Rainbow Rocker, dedicato ai nuovi e vecchi hip­pies, la train-song Steel Rail Blues, che rammenta una versione impazzita di Folsom Prison Blues, senza dimenticare la sognante story-song di Arizona State Line, quasi come se i Neil Young ed i Crazy Horse suonassero acustico. E’ tutto racchiuso in questo dischetto; cosa volete di più da un CD?

Lazy S.O.B. CD-0006 (Alternative Country, Country Rock, 1999)

Dino Della Casa, fonte Country Store n. 49, 1999

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