Shaver - Electric Shaver cover album

(Premessa: quanto segue è da intendersi come ‘ciliegina sulla torta’ rappresentata dalla monografia dedicata a Billy Joe Shaver ed apparsa sull’ultimo numero di Country Store).
Billy Joe Shaver è sulla scena del cantautorato texano da oltre un quarto di secolo e se da un lato la sua caratura artistica lo ha reso un vero e proprio culto fra gli interpreti del cosiddetto ‘outlaw sound’ (Waylon Jennings su tutti), le soddisfazioni commerciali non sono certo state altrettanto eclatanti.
Solo in anni relativamente recenti Billy Joe è tornato a far parlare di sé in maniera prepotente e ciò in concomitanza con la nascita del duo Shaver, creato insieme al figlio Eddy, chitar­rista che lascia pochi dubbi circa la sua professionalità.
A poca distanza dall’acustico Victory, riecco i due a roccare e bluesare come matti, pur concedendosi/ci qualche riflessione acustica.

Dieci brani firmati dal solo Billy Joe, uno a firma del solo Eddy (l’acustica Heart To Heart, classica ballata country con un bel ricamo della dodici corde, che ricorda certe cose degli anni ’60) ed uno composto a quattro mani (People And Their Problems, quadro di attualità statunitense – con tanto di Bill Clinton che suona il sax e disquisizioni sulle abitudini ‘fumatorie’ di Willie Nelson – con un intro indiscutibilmente ‘wayloniano’, pur in un prosieguo elettrico che potrebbe ricordare un Neil Young particolarmente acido).
La grande e personalissima voce di Billy Joe rimane comunque il denominatore comune di tutti i brani, raccolti secondo una scaletta che si apre con un illustre ripescaggio dedicato al ricordo dei bei tempi della gioventù, quella fiammeggiante ed epica cavalcata dal titolo (When The Word Was) Thunderbird, che faceva bella mostra di sé su l’m Just An Old Chunk Of Coal… nel lontano 1981.
Quasi rispondendo a sé stesso a proposito della possibilità di lasciarsi andare alla nostalgia, ecco Try And Try Again, stoppata dalla chitarra acustica. Un graffiante esercizio di blues con un grande Mickey Raphael (fido gregario di Willie Nelson) alle armoniche per Leanin’ Toward The Blues, altro ripescaggio di un oscuro singolo del 1973, inciso per la MGM. Da segnalare il raddoppio del tempo nella seconda metà del brano; grande anche Eddy alla chitarra elettrica.

New York City si rivela invece una scanzonata ballata giocata su dobro (Ray Kennedy) ed armonica (Mickey Raphael) che narra delle attrattive della Big Apple: davvero gradevolissima.
Tuffo nel rock-blues più grintoso per You Wouldn’t Know Love, mentre Slave At The Feet Of The Queen è una dichiarazione d’amore quasi sussurrata da Billy Joe sulle note della chitarra-tremolo di Eddy.
Manuel Labor tratta del problema relativo all’immigrazione dei lavoratori stagionali messicani e ne risente piacevolmente a livello di arrangiamenti, con l’accordion di Jim Hoke che si fa ben sentire e la chitarra acustica solista del solito Eddy Shaver. Divertente la trovata del gioco di parole fra ‘manual labor’ e Manuel Labor, ma non è una novità, visto che il brano era compreso nel disco di Billy Joe del 1987 intitolato Salt Of The Earth.
Grande ballata a firma Billy Joe per I’ll Be There, tipicamente cadenzata dalla chitarra acustica ritmica, con ampi spazi liberi per i fraseggi dell’elettrica solista di Eddy.

Abbiamo poi la possibilità di ascoltare la versione originale di Way Down Texas Way, un brano che già conoscevamo nella versione degli Asleep At The Wheel dal loro LP #10 del 1987.
Billy Joe non ce lo aveva ancora proposto ‘in proprio’ e la sua versione è davvero da antologia, con quei ‘fillers’ che ricordano l’indimenticato Hank Thompson.
Chiude questo grande CD un piacevolissimo e simpatico esercizio acustico dal titolo She Can Dance, con un forte sapore di tradizione, grazie anche al mandolino ed al dobro di Ray Kennedy ed alle background vocals di Siobahn Kennedy.
In sostanza: ci troviamo di fronte ad una nuova giovinezza per il leone di Corsicana, Tx. Stiamogli vicini con le orecchie ben aperte e non ce ne pentiremo.

New West NW 6007 (Outlaws, Country Rock, Singer Songwriter, 1999)

Dino Della Casa, fonte Country Store n. 49, 1999

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