Rhonda Vincent - Back Home Again cover album

Finalmente ho acquistato il mio primo disco di Rhonda Vincent. A convincermi non è stato il suo musetto furbo che ammicca dalla copertina di Back Home Again, quasi a voler dire: “Ho un mandolino Gibson F-5 in mano, quindi faccio bluegrass, e sono anche una bella ragazza…”, bensì le molte nominations come miglior voce femminile per gli Award della IBMA e l’essere in testa a tutte le classifiche bluegrass in America. Debbo dire subito di non essere rimasto deluso.
Per Rhonda Vincent questo Back Home Again per la Rounder segna il ritorno alla musica bluegrass dopo due album country per la Giant Records. E’ stata una bambina molto precoce: a cinque anni canta e suona con la family band The Sally Mountain Show, esordisce sul palco, appare in televisione ed entra in sala di registrazione.
Ad otto anni suona il mandolino ed a dieci il fiddle. Dice la sua biografia che il papà ed il nonno ogni giorno aspettavano il ritorno di Rhonda da scuola per suonare e cantare fino a sera. Cresce quindi ascoltando gli Osborne Bros., Flatt & Scruggs, Loretta Lynn e Connie Smith, ed ogni venerdì e sabato sera, tutti alla Grand Ole Opry … (ottima infanzia, aggiungiamo noi con un po’ d’invidia).

Torniamo però al disco, caratterizzato dalla sua ottima voce, potente e gradevolissima in tutti i brani. I musicisti sono naturalmente tra i migliori sulla piazza, tra cui merita citare due componenti dei Kentucky Thunder di Ricky Skaggs, cioè il meraviglioso chitarrista Bryan Sutton ed il fratellino di Rhonda, Darrin Vincent questa volta al basso.
Il disco contiene un’accurata miscela di pezzi lenti e veloci (forse troppi i brani lenti, come attualmente richiede il mercato), e fra tutti vorrei segnalare l’iniziale Lonesome Wind Blues, la potente Passing Of The Train, la struggente When I Close My Eyes con il dobro del solito Jerry Douglas, e naturalmente Jolene, scritta da Dolly Parton, con relativo scambio di dichiarazioni d’affetto, baci e abbracci nelle note di copertina tra le due cantanti.
Se si vuole cercare una pecca nel disco, potrei dire che, nonostante lei compaia con il mandolino in mano in tutte le foto, questo strumento nei pezzi si sente molto poco. Comunque è uno di quei ‘bei dischi’, che più lo ascolti e più ti piace. Il giudizio è ampiamente positivo, e lo raccomando caldamente, non solo per il sorriso furbetto nella copertina…

Rounder 0460 (Bluegrass Moderno, Bluegrass Tradizionale, 2000)

Claudio Pella, fonte Country Store n. 56, 2001

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