Wilson Pickett picture

Grandissima voce e, con James Brown e Otis Redding, uno degli interpreti più rappresentativi del rhythm’n’blues/soul degli anni ’60, Wilson Pickett è morto il 19 gennaio scorso nella sua abitazione di Reston, Virginia, in seguito a un attacco di cuore.
Nato il 18 marzo 1941 a Prattville, Alabama, ultimo di dieci fratelli e sorelle, cresce nel Sud rurale iniziando fin da ragazzo a cantare gospel nelle funzioni religiose. Per sfuggire ad una madre dal comportamento violento e ad un nonno rigido predicatore, nel 1955 va ad abitare col padre, che vive a Detroit, Michigan.
Nella grande città del Nord ha modo di avvicinarsi alla musica di artisti locali quali Jackie Wilson e Little Willie John e inizia ad esibirsi col gruppo gospel dei Violinaires.
Effettuando esibizioni nel circuito religioso Pickett entra in contatto anche con formazioni allora famose quali i Swan Silvertones e i Soul Stirrers, questi ultimi con la voce leader del grande Sam Cooke.

Incoraggiato dall’esempio di Cooke che, lasciata la musica religiosa per dedicarsi a quella secolare, all’inizio del 1958 ottiene un grande successo Pop con You Send Me, anche Pickett tenta la stessa strada e nel 1960 si unisce alla formazione dei Falcons.
Da non confondersi con altri gruppi vocali con lo stesso nome, attivi fra il 1951 ed il 1955, questi Falcons nascono nel 1956 con una formazione mista di due bianchi e tre neri che già comprende il poi famoso Eddie Floyd.
Successivi cambiamenti vedono l’arrivo di Joe Stubbs, fratello del Levi Stubbs dei Four Tops, e Bonny `Mack’ Rice, poi conosciuto come Sir Mack Rice.
Dopo alcuni singoli su diverse etichette, il loro primo successo è You’re So Fine su etichetta Unart, n.2 R&B nella primavera del 1959, con la voce leader di Stubbs. Nel 1960 l’arrivo di Pickett non è eclatante ma, dopo un paio d’anni di ‘stanca’, nella primavera del 1962 è proprio la sua composizione I Found A Love su etichetta LuPine, dove canta come voce leader in sostituzione di Stubbs, a riportare il gruppo in classifica, n.6 R&B e n.75 Pop.
Dopo una breve permanenza all’Atlantic, che produce tre singoli, nel 1963 il gruppo si scioglie e mentre il marchio Falcons continua con altri cantanti, alcuni dei vecchi componenti proseguono con carriere solistiche.
Mack Rice, dapprima manager dei nuovi Falcons, otterrà un n.15 R&B nel 1965 con la sua composizione Mustang Sally mentre Eddie Floyd avrà il miglior risultato col suo classico Knock On Wood, n.1 R&B nel 1966.
La carriera più strepitosa però sarà quella di Pickett il quale, fra il 1963 ed il 1987 otterrà ben 49 presenze nella classifica R&B, delle quali 5 al n.1, e 38 in quella popular.

Dopo un singolo senza storia pubblicato su due etichette diverse, Correc-Tone e Cub, nel 1963 Pickett si lega alla Double L, un’etichetta da poco avviata da un altro cantante di qualità, Lloyd Price. Nel corso dell’anno i tre singoli realizzati per l’etichetta di Price mettono in luce il cantante, salendo tutti nella classifica R&B: If You Need Me al n.30, It’s Too Late al n.7 e I’m Down To My Last Heartbreak al n.95. Ma di If You Need Me Pickett aveva mandato un demo all’Atlantic, dove il produttore Jerry Wexler si era affrettato a farne incidere una cover da Solomon Burke. Restando al n.2 R&B per cinque settimane durante l’estate, la versione di Burke praticamente taglia le gambe a quella originale di Pickett, pubblicata contemporaneamente.
La carriera del cantante langue fino alla fine del 1964 quando l’Atlantic, quasi a riparazione dello ‘sgarbo’ fattogli, lo ingaggia nella propria scuderia. I primi due singoli realizzati cadono nel vuoto ma Wexler, convinto delle grandi qualità vocali ed interpretative di Pickett, decide di mandarlo a registrare negli studi della Stax di Memphis.

L’origine di questo passo nasce dal fatto che la Stax, distribuita a livello nazionale dall’Atlantic, è in quel momento nel pieno della sua espansione con eccezionali produzioni di artisti quali Otis Redding, Rufus Thomas, William Bell, Sam & Dave e gli strumentali Booker T & The MG’s. Questi ultimi fungono anche da band di studio ed è con loro e con i fiati dei Memphis Horns che Pickett effettua delle sessions nel corso del 1965.
Con eccellenti coautori quali il vecchio collega Eddie Floyd e Steve Cropper, chitarrista di Booker T., Pickett scrive ed interpreta i suoi primi classici soul, In The Midnight Hour, Don’t Fight It e 634-5789. Pubblicati su singolo nella seconda metà del 1965 e all’inizio del 1966, i tre titoli salgono nella classifica R&B, rispettivamente al n.1 (disco million seller), al n.4 e ancora al n.1. Con essi nasce una grande stella della ‘soul music’ che col suo canto urlato, quasi isterico ed estremamente emotivo e una presenza scenica ritmicamente scatenata e trascinante, sarà secondo solo a Otis Redding e contribuirà a definire i confini dello stile denominato `Southern soul’. Il suo carattere alquanto ombroso e litigioso gli procurerà non pochi guai e gli varrà anche il soprannome di ‘wicked’, anche per una certa assonanza con Pickett. Sebbene traducibile con ‘malvagio’ o ‘cattivo’, il termine è più una definizione positiva, sul tipo di ‘grande’, che trova la sua origine in uno strano ‘slang’ rovesciato nel quale, ad esempio, ‘bad’ (cattivo) viene usato col significato di `good’ (buono).

In seguito a dissidi nati fra l’Atlantic e la Stax, sembra anche dovuti ad una certa dose d’invidia da parte del proprietario di quest’ultima, Jim Stewart, per i successi riscossi dall’Atlantic, Pickett effettua le sessions successive agli studi Fame di Muscle Shoals, Alabama. Qui nascono altri grandi classici con delle strepitose covers di Land Of 1.000 Dances di Chris Kenner e Mustang Sally di Sir Mack Rice, la prima al n.1 R&B nel settembre 1966, la seconda al n.6 R&B nel gennaio 1967, ed entrambi dischi million sellers.
Questi anni sono il grande periodo della carriera del cantante, che si esibisce ovunque, dai night club di New York ai grandi alberghi di Las Vegas, appare in tutti i più importanti show TV del periodo e continua a sfornare successi di classifica. Ancora del 1967 sono I Found A Love, Part 1, Soul Dance Number Three, Funky Broadway (n.1 R&B e disco million seller) e I’m In Love, quest’ultima registrata negli studi American di Memphis, con l’autore Bobby Womack e il rinomato sassofonista King Curtis. Del 1968 sono She’s Looking Good’ e I’m A Midnight Mover, mentre dell’anno successivo sono le eccellenti covers di Hey Jude dei Beatles, Born To Be Wild degli Steppenwolf ed Hey Joe di Jimi Hendrix.
La fama guadagnata anche in Europa e nel nostro paese porta il cantante a partecipare al Festival di Sanremo negli anni 1968 e 1969, dove canta in coppia, rispettivamente, con Fausto Leali (Deborah) e Lucio Battisti (Un’avventura).

Dopo un certo calo nelle presenze in classifica, nella primavera del 1970 Pickett pubblica una sua personale versione di un classico della cosiddetta ‘bubblegum music’ Sugar Sugar degli Archies, che lo riporta nei Top Ten della classifica R&B. Sul lato B del singolo figura Cole, Cooke & Redding, un singolare tributo del cantante agli scomparsi Nat King Cole, Sam Cooke e Otis Redding.
Una grande ripresa avviene verso la fine del 1970 con l’innovativo e sofisticato album In Philadelphia che, come dice il titolo, è registrato in quella città con la produzione di Kenny Gamble e Leon Huff, originatori di un particolare         ‘Philadelphia sound’. Dall’album scaturiscono due grandi successi, Engine Number 9 (n.3 R&B) e Don’t Let The Green Grass Fool You, n.2 R&B e disco million seller.
Nel 1971 seguono ancora Don’t Knock My Love, Part 1 n.1 R&B e ancora million seller, e Call My Name I’ll Be There, ma all’inizio del 1972 Fire And Water, col suo n.2 R&B, è l’ultima presenza del cantante nei Top Ten.
Mentre nel 1973 passa alla RCA Victor, la produzione rimane ancora consistente, con diversi album ben accolti dalla critica ma con presenze poco rilevanti nelle classifiche, anche perché i tempi stanno cambiando e il grande periodo della soul-music sta’ per essere soppiantato dall’era della disco-music.
Nel 1975 forma la propria etichetta, opportunamente chiamata Wicked, con la quale pubblica un paio di sparuti singoli che, comunque, ottengono dei ragionevoli riscontri di vendite. Successive sparse realizzazioni su Erva (1977), Big Tree (1978) e EMI America (1979/1981) lo vedono, con risultati poco validi, sconfinare sempre più verso il genere pop/disco in voga all’epoca.

Nel 1987/1988 pubblica diverso materiale su Motown con risultati ancora deludenti, tranne forse una nuova versione del classico In The Midnight Hour.
Nel 1991 il film The Commitment è un vero e proprio omaggio alla musica soul e a Pickett in particolare, che lo stesso anno viene eletto alla Rock’n’Roll Hall of Fame e due anni dopo riceve il Pioneer Award della Rhythm and Blues Foundation.
Grande bevitore, Pickett aveva iniziato ad avere guai con la legge fin dal 1974, quando venne arrestato a New York per aver minacciato con una pistola degli avventori di un bar. Nel 1986 venne nuovamente arrestato per comportamento minaccioso con una pistola e nei primi `90 ebbe nuovi guai provocati dall’alcol e dall’uso di droghe, come minacce di morte e distruzione del giardino di un suo vicino di casa, sindaco di Englewood Cliffs, New Jersey, e l’investimento di un anziano a causa di guida in stato di ebbrezza, cosa che nel 1993 lo porta ad una condanna di un anno di reclusione.
Pur tra alti e bassi Pickett continua ad essere un animale da palcoscenico e nel 1995 è anche di nuovo in Italia dove si esibisce con grande successo al Festival Soul di Porretta Terme.
A dodici anni dall’ultimo LP, un Motown del 1987, nel 1999 pubblica l’album It’s Harder Now su etichetta Bullseye che, ottimamente accolto, ottiene la nomination per un Grammy e tre W.C. Handy Awards dedicati al blues.

Le rare presenze cinematografiche di Pickett si possono contare sulle dita di una mano. Fra i film documentari figurano Soul To Soul, cronaca dello show effettuato nel 1971 ad Accra, capitale del Ghana, presenti anche Ike & Tina Turner, Roberta Flack, Staple Singers ed altri, e Only The Strong Survive del 2003, un tributo alla musica soul con, tra gli altri, Isaac Hayes, Rufus Thomas, Jerry Butler e Ann Peebles. Fra i film a soggetto si contano solo il già citato The Commitments, dove in realtà Pickett è presente solo in forma di ‘spirito guida’ e Blues Brothers 2000, del 1998, dove si esibisce con l’amico di una vita Eddie Floyd.
Tornato sulle scene con il Soul Clan Touring Show, assieme a Solomon Burke, Ben E. King ed altri, nel 2004 è costretto a ritirarsi per problemi di salute che, poi, lo condurranno alla morte nel gennaio di quest’anno.

DISCOGRAFIA ITALIANA
45 giri
Land of 1000 dances/You’re so fine – Atlantic/Saar 90176×45 (9.1966)
Mustang Sally/Three times loser – Atlantic/Saar 90193×45 (2.1967)
Something you got/In the midnight hour – Atlantic/RiFi ATL-NP 03002 (7.1967)
I’m sorry about that/Funky Broadway – Atlantic/RiFi ATL-NP 03010 (11.1967)
Mustang Sally/Land of 1000 dances – Atlantic/RiFi ATL-NP 03020 (2.1968)
Stag-O-Lee/I’m in love – Atlantic/RiFi ATL-NP 03023 (2.1968)
Deborah/Down by the sea – Atlantic/RiFi ATL-NP 03027 (1.1968)
Jealous love/I’ve come a long way – Atlantic/RiFi ATI NP03031 (3.1968)
She’s looking good/We’ve got to have love – Atlantic/RiFi ATL-NP 03040 (6.1968)
I’m a midnight mover/Don’t cry no more – Atlantic/RiFi ATL-NP 03082 (11.1968)
I found a true love/A man and a half – Atlantic/RiFi ATL-NP 03088 (1.1969)
Hey Jude/People make the world (what it is) – Atlantic/RiFi ATL-HP 03095 (1.1969) Un’avventura/Amo te – Atlantic/RiFi ATL-HP 03097 (1.1969)
Mini-skirt Minnie/ Back in your arms – Atlantic/RiFi ATL-NP 03110 (5.1969)
Born to be wild/Toe hold – Atlantic/RiFi ATL-NP 03119 (6.1969)
Hey Joe/Night owl – Atlantic/RiFi ATL-NP 03126 (9.1969)
Knock on wood/Don’t fight it – Atlantic/RiFi Disco Strip STP-NP 92007/2 (9.1969)
Cole, Cooke and Redding/Sugar sugar – Atlantic/RiFi ATL-NP 03141 (7.1970)
You keep me hanging on/Now you see me, now you don’t – Atlantic/RiFi ATL-NP 03146 (2.1970) She said yes/It’s still good – Atlantic/RiFi ATL-NP 03171 (9.1970)
If you need me/I’ll never be the same RRC RN 09 (9.1970)
International playboy/Engine number 9 – Atlantic/RiFi ATL-NP 03173 (10.1970)
Don’t let the green grass fool you/Ain’t no doubt about it – Atlantic/Ricordi 2781 (2.1971)

Long Play
The Exciting Wilson Pickett  – Atlantic/Saar SD 8129 (9.1966)
Special For Teenagers n.1 (A.V., 2 p.) – Jolly/Saar LPA 33-300 (1.1967)
The Wicked Pickett – Atlantic/Saar SD 8138 (4.1967)
Il Re Del Rhythm And Blues  – Scepter-Smeraldo/CGD Pop 8 (6.1967)
The Wicked Pickett –
Atlantic/RiFi ATL-LP 08001 (7.1967)
The Sound Of Wilson Pickett – Atlantic/RiFi ATL-LP 08013 (1.1968)
This Is Rhythm & Blues (A.V, 2 p.) – Atlantic/RiFi ATI LP 09501 (3.1968)
In The Midnight Hour – Atlantic/RiFi ATL-LP 09504 (2.1968)
The Exciting Wilson Pickett – Atlantic/RiFi ATL-LP 09507 (2.1968)
Solid Gold Soul Vol.1 (A.V, 2 p.) – Atlantic/RiFi ATS-ST 06002 (9.1968)
I’m In Love – Atlantic/RiFi ATL-ST 08021 (10.1968)
Solid Gold Soul Vol.2 (A.V., 2 p.) – Atlantic/RiFi ATS-ST 06003 (12.1968)
The Midnight Mover – Atlantic/RiFi ATS-ST  06007 (11.1968)
Hey Jude – Atlantic/RiFi ATS-ST 06025 (4.1969)
The Fabulous Atlantic Sound: The Rhythm And Blues (A.V, 2 p.) – Atlantic/RiFi ATS-ST 06027 (5.1969)
RiFi Around The World (A.V., 1 p.) – RiFi RFS-ST 14035 (5.1969)
Hit Parade! (A.V., 1 p.) – Atlantic/RiFi ATS-ST 06050 (1.1970)
The Fabulous Atlantic Sound Vol.2 – Soul Music (A.V., 1 p.) – Atlantic/RiFi ATS-ST 06051 (2.1970)
Gli Idoli del Rhythm & Blues Vol.3 (A.V., 2p.) – Atlantic/RiFi ATS-ST 06054 (1.1970)
Right On – Atlantic/RiFi ATS-ST 06070 (4.1970)
In Philadelphia – Atlantic/Ricordi SD 8270 (2.1971)
Heavenly Stars (A.V., 2 p.) – Atlantic/Ricordi SD 052 (6.1971)
The Best Of Wilson Pickett, Vol.2 – Atlantic/Ricordi SD 8290 (12.1971)
Sanremo Graffiti (A.V., 2 p.) – CGD COM 20749 (1988)

Augusto Morini, fonte Jamboree n, 52, 2006

Link amici

Comfort Festival 2024