Due anni e mezzo senza voce. “Cantare era assolutamente fuori discussione: ci sono stati giorni”, ricorda, “durante i quali non riuscivo neppure a parlare.”
È l’estate del 1998 e Rosanne Cash (primogenita del grande Johnny Cash) ha appena iniziato a lavorare al nuovo album insieme al marito, l’acclamato producer John Leventhal. Dopo pochi giorni scopre di essere incinta. Non solo: un polipo si accanisce sulle sue corde vocali impedendole di cantare e (conseguentemente) di portare a termine il tanto desiderato progetto discografico. Le canzoni di quello che oggi si chiama Rules Of Travel (per la cronaca, il CD è uscito pochi giorni fa, il 25 marzo) erano, infatti, già pronte all’epoca. Perché, dopo la parentesi semi-confidenziale di 10 Song Demo (1996) avrebbero dovuto costituire il seguito dell’eccellente The Wheel (1993), l’album fortemente introspettivo scritto durante il travaglio emotivo seguito al divorzio tra Rosanne e Rodney Crowell. E che costituisce, insieme al bellissimo Interiors (1990) e all’ancora fresco Seven Year Ache (1981), la trilogia discografica ideale per capire l’arte raffinata di questa meravigliosa figlia d’arte che ha saputo mettere a fuoco una personalità artistica originale, ritagliandosi un posto di assoluto prestigio nel sempre più affollato panorama del songwriting di Nashville e dintorni.
Nata a Memphis il 24 maggio 1955, pochi giorni prima che il padre registrasse la sua prima canzone nei mitici studi della Sun, Rosanne è cresciuta in California insieme alla madre, Vivian Liberto, dopo la separazione dei genitori avvenuta nei primi anni 60. Da sempre attaccata alla carismatica figura paterna, Rosanne del mitico Johnny sembra aver ereditato non soltanto l’immensa classe e il naturale talento artistico ma anche lo spirito ribelle, l’attitudine trasgressiva, la sensibilità sociale, l’impegno umanitario.
Il suo esordio avviene in punta di piedi: registra il primo album in Germania (aiutata dal futuro marito Rodney Crowell) ma poco dopo incanta il pubblico con il suo debutto americano, Right Or Wrong, grazie a una visione moderna del country rock che sa fondere l’eleganza di Emmylou con la grinta della straripante Dolly. Siamo nel 1979, all’acme del pomposo Nashville Sound, e Rosanne (che non ha ancora compiuto 25 anni) non ci pensa due volte nel criticare apertamente il sistema della vecchia country music. Le sue parole, scioccanti quanto il continuo mutare del colore e della foggia dei suoi capelli, colpiscono nel centro.
E fanno presa sul pubblico femminile: Rosanne, con il suo primo hit, Couldn’t Do Nothin’ Right e soprattutto con il successivo lavoro (l’entusiasmante Seven Year Ache, in cui mescola l’estetica country con il pulsare rock e la raffinatezza del songwriting di qualità) sbanca le classifiche. Tre canzoni vanno al numero uno nelle country charts e addirittura una entra nei primi venti delle radio pop. L’album è l’unico di un’artista donna a raggiungere il primo posto delle classifiche country tra il 1981 e il 1986. In quegli anni Rosanne è sposa e mamma felice (tre figlie).
I tempi in cui faceva la guardarobiera del padre (e, successivamente, la sua corista…) sembrano lontani. La pittura e la scrittura (libri per bambini, copioni televisivi e sceneggiature cinematografiche) si affiancano al canto. Ma la serenità s’interrompe sul finire del decennio: la relazione con Crowell diventa turbolenta sino a trasformarsi in qualcosa di non più sostenibile. I due divorziano nel 1991. Nel giro di un paio d’anni, Rosanne si ricrea una famiglia. Sposa John Leventhal (chitarrista, compositore e produttore elegantissimo noto – tra l’altro – per i suoi lavori con Marc Cohn, David Crosby, Shawn Colvin, Jackson Browne) conosciuto durante le registrazioni dell’album The Wheel (1993). Oggi i due hanno un bimbo (Jake) e il loro vecchio progetto in comune, Rules Of Travel, ha finalmente visto la luce.
“I miei problemi con le corde vocali sono stati davvero preoccupanti. Non passavano mai e così era subentrata in me una vera e propria depressione psicologica: ho avuto una specie di crisi d’identità. Per fortuna, la scrittura (una forma d’espressione che coltivo sin da quando ero bambina) mi ha dato una mano.”
Durante la malattia, Rosanne non osa toccare la chitarra. Addirittura, non riesce nemmeno ad esibirsi nel bellissimo tributo al padre tenutosi a New York il 6 aprile 1999. “Temevo di non poter più far dischi e di dover lasciare la professione.” Nell’autunno del 2000 i primi segnali incoraggianti: la voce sembra sul punto di tornare. “Ho consultato parecchi specialisti. Poi, uno di questi medici, mi ha consigliato di cantare le arie di un’opera lirica italiana. È avvenuto il miracolo.”
Ascoltando oggi Rules Of Travel, mai, neppure per un secondo, uno può immaginare tutti i problemi vocali di Rosanne. Il disco (prodotto con la consueta raffinatezza da John Leventhal) contiene 11 brani deliziosi di sofisticato, elegantissimo songwriting americano cantati (e suonati) benissimo. Spiccano la track iniziale (Beautiful Pain in duetto con Sheryl Crow), l’intensa I’ll Change For You (altro duetto, questa volta con Steve Earle), la delicata title-track e l’ispiratissima Hope Against Hope, firmata da Jakob Dylan e Joe Henry.
Molto carino un altro duetto, questa volta tra figli d’arte: Three Steps Down (scritta da Leventhal e Cohn) vede Rosanne cantare insieme a Teddy Thompson, unico rampollo di Richard e Linda. Superbo, per gusto estetico e bellezza melodica, è Will You Remember Me (musica di Leventhal e liriche di Rosanne): un pezzo nella vena della miglior Mary Chapin Carpenter degno di un Grammy.
Bella anche Western Wall, canzone già sentita nell’omonimo album di un paio di anni fa interpretato da Linda Ronstadt e Emmylou Harris.
Anche se, su tutto, si staglia un fantastico, imperdibile ‘family affair’. September When It Comes mostra Rosanne e il vecchio Johnny duettare su una commovente melodia scritta da Leventhal. Il testo di Rosanne (emozionante e sincero) impreziosisce uno dei brani più belli, affascinanti e di spessore ascoltati negli ultimi tempi. E che da solo vale l’acquisto del disco. Bentornata, Rosanne!
Capitolo 37757 (Singer Songwriter, New Traditionalists, 2003)
Ezio Guaitamacchi, fonte JAM n. 92, 2003
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