Nella mia ‘carriera’ di fan ho avuto la fortuna di vedere le esibizioni ed anche avvicinare svariati personaggi della musica americana, diversi dei quali oggi deceduti, ma mi è rimasto il rammarico per tre occasioni mancate.
La prima fu nel giugno del 1976, durante il mio primo viaggio negli USA, che mi portò solo in California a visitare degli amici a San Diego e Los Angeles. In quel periodo Elvis Presley era in tour nell’area del Texas e magari avrei anche potuto organizzarmi per vederlo in qualche show ma non ne feci nulla in quanto pensai che avrei avuto altre occasioni, invece… chi mai poteva immaginare la sua prematura scomparsa poco più di un anno dopo?
La seconda occasione mancata avvenne nell’aprile del 1981. Ero a Zurigo all’albergo Holiday Inn che ospitava anche Jerry Lee Lewis, Carl Perkins e Johnny Cash. Dopo aver assistito al concetto di Jerry Lee pernottai anch’io nell’albergo ma il giorno dopo impegni di lavoro che mi costringevano a tornare a casa mi impedirono di assistere allo show di quella sera con Carl Perkins e Johnny Cash. A magra consolazione prima della partenza ebbi un breve incontro con Perkins nella hall dell’albergo, ma poi non ho più avuto alcuna occasione di avvicinare i due artisti, ed oramai… entrambi sono scomparsi.
Nell’ottobre 1996, durante una mia permanenza a Memphis con un amico, per varie ragioni decidemmo di rinunciare ad uno spettacolo che si sarebbe tenuto in quei giorni al teatro Orpheum. Si trattava della celebrazione del 50mo anniversario di attività della ‘Pop Tunes’, una catena di negozi di dischi di Memphis, frequentata anche dallo stesso Elvis, il cui proprietario Joe Cuoghi fu anche il fondatore dell’etichetta Hi Records. L’avvenimento prevedeva la partecipazione di numerosi artisti ed addetti ai lavori della scena musicale della città, fra i quali anche Sam Phillips in una delle sue rare apparizioni pubbliche, per me fu l’unica possibilità, mancata, di avvicinare questo mitico personaggio, scomparso il 30 luglio scorso dopo lunga malattia, alla bella età di 80 anni.
Era il 1958 quando scoprii il rock’n’roll di Elvis, Jerry Lee Lewis, Little Richard, Eddie Cochran, Gene Vincent e Buddy Holly.
I dischi di alcuni di questi artisti erano sulla mitica etichetta London, che però riportava anche le misteriose scritte ‘recorded by Liberty’, ‘recorded by Specialty’, ‘recorded by Sun’ (o anche ‘A Sun recording’, ecc.). Fu solo nel 1960 che, grazie al volumetto americano ‘Who’s Who in Rock’n Roll’ che ero riuscito a procurarmi, che si dissiparono gli interrogativi. Come tutti gli esperti sanno, i riferimenti erano relativi alle originarie case discografiche americane produttrici delle incisioni, delle quali il volumetto riportava gli indirizzi negli USA. Fin da allora ‘infiammato’ dalla musica di Jerry Lee Lewis, mi decisi a scrivere alla Sun di Memphis per avere più informazioni sul cantante e la mia richiesta fu passata a Kay Martin, presidentessa del fan club internazionale di Jerry Lee.
Così dall’inizio del 1961 iniziai a corrispondere con questa ragazza, cercando di dare corpo ad una sezione italiana del club, che aveva ‘filiali’ sparse in tutto il mondo. In qualità di rappresentante ricevevo automaticamente ogni nuovo 45 giri pubblicato in America da Jerry Lee e, se da un lato la qualità tecnica di queste stampe lasciava molto a desiderare, quella curiosa etichetta gialla con i raggi del sole aveva un fascino del tutto particolare. In quegli anni 1962/63, mentre per me era tutto nuovo, l’interesse ‘storico’ per questa etichetta non era ancora scoppiato e, anzi, per la Sun era già iniziato il periodo di irreversibile decadenza. Phillips trascurava sempre più la produzione discografica per occuparsi di affari immobiliari (fu uno dei soci fondatori della catena alberghiera Holiday Inn) e per gestire alcune stazioni radio. A parte nuove incisioni di Jerry Lee Lewis, la principale produzione discografica dell’etichetta si basava principalmente sull’utilizzo di vecchie registrazioni, soprattutto di Johnny Cash, in quel momento in auge con la sua produzione Columbia, ma il peggio accadde nel settembre 1963 quando Jerry Lee Lewis abbandonò per legarsi all’etichetta Smash. Da una media di 20/22 singoli pubblicati ogni anno fra il 1955 e il 1960, la produzione era scesa a 16 nel 1961 e a 10 nel 1962, e dal 1963 al 1967 l’etichetta sopravvisse stancamente con una media di 4 singoli all’anno.
Tentativi di differenziarsi sul mercato, con la pubblicazione di album a 33 giri, sia su Sun che sulla consorella Phillips International, sortirono pochi effetti e, comunque, i tempi stavano cambiando e non era più possibile restare a galla con la naturale semplicità evocata dalle registrazioni Sun dei ‘50.
Nell’estate del 1969 Phillips cedette il marchio, con tutto il suo archivio sonoro, a Shelby Singleton, produttore discografico e già proprietario dell’etichetta Plantation. Diventata Sun International, l’etichetta iniziò a ripubblicare vecchio materiale già conosciuto ma, a sorpresa, anche numerosi e notevoli inediti, soprattutto del prolifico Jerry Lee Lewis. Nel corso degli anni ‘70/’80 sarà poi l’inglese Charly a ‘raschiare fino al fondo del barile’ per portare alla luce una grandissima quantità di eccellente materiale sconosciuto e realizzare innumerevoli produzioni discografiche che daranno dimostrazione dell’importante ruolo ricoperto dalla piccola Sun di Memphis nel volgere di solo quattro/cinque anni, fra il 1954 e il 1958.
Nato a Florence, Alabama, il 5 gennaio 1923, Samuel C. Phillips cresce appassionandosi al blues che sente cantare dai lavoranti neri nella fattoria del padre. Sopravvenute difficoltà finanziarie della famiglia lo costringono ad abbandonare gli studi per avvocato e all’inizio dei ‘40 si impegna in svariati lavori per approdare poi alla stazione radio WLAY di Muscle Shoals come annunciatore. Qui si risveglia il suo amore per la musica popolare, il blues e il country e, resosi conto di non essere granché come musicista, scopre invece di avere il dono di capire e saper giudicare chi ha del vero talento e chi no.
Formata una famiglia nel 1942, cerca migliori possibilità economiche e lavora presso altre stazioni radio di Decatur e Nashville. Come molti altri prima di lui e dopo di lui, nel 1945 Phillips tenta la fortuna a Memphis, centro di aggregazione e di transito del flusso migratorio fra New Orleans a sud e Chicago a nord. Grazie ai passati splendori della sua Beale Street, che fra il 1880 e il 1916 fu il punto focale dell’attività musicale, di spettacolo e di divertimento di tutta quell’area, e alla sua atmosfera relativamente tollerante che sembrava mitigare il segregazionismo imperante nel Sud, Memphis era il più importante punto di riferimento per gli artisti neri, sia locali che di transito.
Phillips, che nel frattempo aveva frequentato un corso per corrispondenza per tecnico radiofonico, si fa le ossa per diversi anni alla stazione radio WREC e nel 1949 decide di mettere a frutto l’esperienza maturata per aprire un proprio studio di registrazione.
La tecnologia della registrazione su nastro magnetico, realizzata in Germania negli anni ‘30, era giunta in America al termine della Seconda Guerra Mondiale ed iniziava a diffondersi in quegli anni.
Fornitosi di una ‘console’ e di diversi registratori, nel gennaio 1950 Phillips apre il suo piccolo studio denominato ‘Memphis Recording Service’, precisando che “Registriamo qualunque cosa – dappertutto – in qualunque momento!”.
Le sue attrezzature sono portatili e ciò gli permette, appunto, di andare a registrare qualunque evento, una conferenza, un matrimonio, un funerale, ecc., ma ancora incerto della qualità e della affidabilità del nastro magnetico, le registrazioni più importanti le effettua sui più sperimentati dischi ‘acetati’ a 78 giri.
Le sue intenzioni sono anche di registrare cantanti e musicisti locali sia blues e gospel che country per far giungere queste registrazioni ad un pubblico più vasto, cosa che realizza per il tramite di alcune etichette discografiche del nord e dell’ovest. Alla 4-Star/Gilt Edge di Los Angeles cede incisioni del bluesman Lost John Hunter e della country band Slim Rhodes’ Mountaineers.
Alla RPM/Modern di Los Angeles fornisce registrazioni blues di Joe Hill Lewis e di un certo Riley King, poi più noto come B.B.King. Per la Chess di Chicago registra Rocket 88 (1951) di Jackie Brenston e Ike Turner, un brano che viene generalmente considerato come il ‘primo R&R’, e poi altro materiale di Rosco Gordon, Bobby Bland, Rufus Thomas e Chester ‘Howlin’ Wolf’ Burnett (1952).
Nell’agosto del 1950 aveva già tentato la carta della propria etichetta discografica (‘The Phillips’) con un solitario e sfortunato singolo di Joe Hill Lewis, e nella primavera del 1952 ci riprova con la nuova ‘Sun Records’. Già dai primi due dischi che escono ad aprile sono presenti quelle caratteristiche di suono semplice e ruvido e di particolare ambientazione con l’eco, che poi saranno un marchio tipico dell’etichetta, ma l’attività si ferma quasi subito per vari problemi organizzativi. All’inizio del 1953 la Sun riprende a pubblicare dischi e Bear Cat, ‘canzone risposta’ a Hound Dog di Big Mama Thornton, è il primo grande successo della Sun e del suo cantante Rufus Thomas, anche se procurerà a Phillips guai giudiziari per violazione del copyright di Hound Dog, della quale è copia esatta.
Nel corso del 1953 altre classiche incisioni blues prodotte da Phillips sono Feelin’ Good e Mystery Train di Little Junior Parker, Just Walkin’ In The Rain cantata dal gruppo vocale di carcerati The Prisonaires, e poi nel 1956 grandissimo successo del bianco Johnnie Ray, e diverso materiale di Doctor Ross.
Nel 1954 Phillips continua ad occuparsi di artisti neri, James Cotton, Little Milton e Billy Emerson ma si intensificano anche le uscite di artisti country, Hardrock Gunther, Doug Poindexter e Harmonica Frank, ed è a questo punto che entra in scena il giovane Elvis Presley.
La storia è oramai conosciuta, sebbene ne esistano diverse versioni a seconda di chi la racconta, come quella dell’impiegata Marion Keisker o l’altra di Sam Phillips. Comunque, in sintesi, il primo approccio alla Sun di un timido Elvis Presley, diplomato e già abbastanza esperto di canto, è del l’estate del 1953, quando registra un acetato a pagamento con due canzoni. Il suo scopo è quello di farsi notare nella speranza di ulteriori sviluppi ma ci vorrà ancora quasi un anno, un secondo acetato registrato nel gennaio 1954 e frequenti visite informali allo studio, prima che Phillips gli dia la possibilità di dimostrare le proprie doti. Dopo alcune prove col chitarrista Scotty Moore ed il bassista Bill Black, dalla prima session del 5 luglio 1954, finalmente scaturisce quel That’s All Right che segna l’inizio di un’era e la nascita del rockabilly. Sam Phillips aveva infine trovato quel ‘cantante bianco col feeling di un nero’ che andava cercando da tempo.
Il successo locale di Elvis è immediato e in breve tempo si diffonde in tutto lo stato e poi in buona parte del Sud, grazie alla programmazione radiofonica, ai frequenti tour effettuati dal cantante ed anche ai nuovi dischi pubblicati dalla Sun, solo cinque singoli nell’arco di 13 mesi.
Con l’intervento del Colonnello Tom Parker, poi suo manager, Elvis passa alla RCA Victor nel novembre 1955 e Phillips incassa ben 35.000 dollari per la cessione del contratto, una cifra allora mai vista per un cantante ancora sconosciuto in tutto il Nord.
Negli anni a venire, col senno di poi, Phillips verrà molto criticato per questo passo ma lui non se ne è mai pentito.
La popolarità riscossa da Elvis aveva reso Phillips e la sua Sun meta di un grande numero di aspiranti cantanti e fra questi, nel corso del 1955, il produttore aveva scelto e legato a sè Johnny Cash e Carl Perkins. Nel contempo, però, lui non era in grado di poter gestire al meglio l’esplosiva carriera di Elvis e pertanto, complice anche un problema di mancanza di denaro liquido, Phillips accettò l’offerta della RCA Victor che gli metteva a disposizione denaro ‘fresco’ da investire nei promettenti Cash e Perkins. Entrambi gli artisti avevano stabilito rapporti con la Sun fin dalla fine del 1954 ma Cash ottiene il suo primo successo un anno dopo con Folsom Prison Blues mentre all’inizio del 1956 la grandissima Blue Suede Shoes di Perkins è il primo ‘crossover hit’ presente contemporaneamente nelle tre classifiche, pop, country e r&b. A marzo del 1956 le conseguenze di un incidente d’auto tengono Perkins lontano dalle scene per un paio di mesi e ciò gli impedisce di sfruttare il momento propizio. Al contrario Cash, con nuovi successi di classifica, viene nominato ‘nuovo artista più promettente del 1956’ e ‘miglior cantante del 1957’.
Nel frattempo altri artisti registrano per la Sun con poco successo, le poche canzoni di Harold Jenkins (poi Conway Twitty) restano addirittura inedite mentre il diverso materiale di Roy Orbison serve solo ad aprirgli la strada per i futuri successi degli anni ‘60. Ma nell’autunno del 1956 si mette in luce un cantante che invece della consueta chitarra suona il piano. Per Phillips è l’occasione di un grande cambiamento e il primo singolo di Jerry Lee Lewis, Crazy Arms/End Of The Road, esce il 1° dicembre 1956.
Ora vale la pena di ricordare un evento particolare che ha luogo il 4 dicembre 1956 nello studio della Sun. Carl Perkins e il suo gruppo, incrementato da Jerry Lee Lewis al piano, sta finendo una session quando arriva Elvis Presley, oramai lanciatissimo anche a livello internazionale, per un saluto agli amici. Poco dopo si presenta anche Johnny Cash e, fra una chiacchera l’altra, tutti si mettono a suonare.
Colpito da questo evento inaspettato e conscio del suo aspetto pubblicitario, Phillips manda subito a chiamare il giornalista Robert Johnson del Memphis Scimitar il quale arriva in breve tempo con un fotografo. Scattate alcune foto e ascoltate alcune canzoni i due se ne vanno ed il giorno dopo un trafiletto sul quotidiano parla di questo ‘quartetto da un milione di dollari’. Ma, mentre Cash se n’era andato subito dopo le foto, gli altri tre avevano continuato e Philips, colto da un’ispirazione, aveva fatto partire il registratore. Grazie a ciò il nastro che ne risulta rimane un’unica e preziosa testimonianza dell’Elvis del 1956, in un momento particolarmente rilassato ed ‘indifeso’, a fianco di amici ed alle prese con le sue canzoni più amate.
Per problemi di contratto, Elvis poteva registrare solo per la RCA, questa registrazione resterà negli archivi per 25 anni è vedrà la luce per la prima volta solo nel 1981.
Whole Lot Of Shakin’ Goin’ On è il secondo singolo di Jerry Lee Lewis che, uscito nella primavera del 1957, diventa un grande hit e primo million seller del cantante. Per circa un anno il ‘pianista folle’ è l’artista più importante ed eclatante della Sun con diversi altri dischi million seller, salvo poi cadere in disgrazia non per demeriti musicali ma per stupidi pregiudizi bigotti provocati dal suo matrimonio con la cugina tredicenne. All’inizio del 1958 Perkins aveva lasciato l’etichetta per passare alla Columbia, a giugno inizia il boicottaggio di Jerry Lee Lewis da parte dei media e a luglio anche Cash abbandona per legarsi alla Columbia. Improvvisamente Sam Phillips si trova a dover affrontare diverse crisi che coinvolgono i suoi artisti migliori e che segnano l’inizio della decadenza della Sun.
Nel 1957 il produttore aveva formato l’etichetta consorella Phillips International, con la quale potersi introdurre in un diverso mercato, e lo strumentale Raunchy era diventato un million seller per il sassofonista Bill Justis. Ora, in questo momento di crisi, Phillips si dedica agli artisti di questa etichetta, realizzando buoni hits con Carl Mann (Mona Lisa) e Charlie Rich (Lonely Weekends).
Nel febbraio del 1961, con l’intenzione di inserirsi sempre più nel filone country, Phillips apre uno studio di registrazione a Nashville, al 317 Seventh Avenue North, ma poi problemi organizzativi di vario tipo lo spingeranno a disfarsene nel febbraio 1964.
Sia per la Sun che per la Phillips International sono numerosi gli artisti che registrano ottimo materiale, Sonny Burgess, Billy Lee Riley, Warren Smith, Ray Smith, Barbara Pittman e molti altri, ma nessuno sembra avere il potenziale dei vari Cash, Perkins e Lewis e nei primi anni ‘60 i punti di forza della Sun restano Lewis e le numerose registrazioni realizzate da Cash prima dell’abbandono, che Phillips pubblica in concomitanza con quelle nuove di Cash che appaiono su Columbia. L’abbandono di Lewis nel settembre 1963 è la goccia finale che spinge Phillips a disinteressarsi sempre più dell’attività dell’etichetta, cosa che comunque aveva già in parte iniziato a fare.
I tempi stanno cambiando e nuove etichette, Stax, Hi e Goldwax vanno creando un nuovo e diverso ‘Memphis Sound’, mentre l’ambiente musicale della città non è più quello amato dal produttore. Come già detto in precedenza la Sun sopravvive ancora per alcuni anni con pochissima produzione finche, nel luglio 1969, Phillips giunge a cedere tutto a Shelby Singleton.
Dopo di ciò Sam Phillips concentra le proprie attività in investimenti immobiliari e nella gestione di alcune stazioni radio, mentre lo studio di Madison Avenue continua una sua attività con clientela occasionale, sotto il controllo dei figli di Phillips, Knox e Jerry.
La grande messe di registrazioni Sun inedite che vede la luce negli anni ‘70/’80 eleva agli altari la figura di Phillips e la sua benemerita attività che seppe ‘ricavare’ il meglio da alcuni dei più importanti artisti della musica americana moderna.
Nel 1986, alla prima elezione dei grandi pionieri alla ‘Rock And Roll Hall of Fame’ Phillips è il primo ‘non artista’ ad esservi annoverato e nel 2000 il film biografico Sam Phillips: The Man Who Invented Rock And Roll, realizzato con la collaborazione del miglior biografo di Elvis, Peter Guralnick, celebra l’insostituibile apporto di questo personaggio alla ‘nascita’ e all’affermazione del rock and roll.
706 Union, un piccolo indirizzo che identifica il luogo dal quale è scaturito uno dei più grandi sconvolgimenti della musica popolare moderna. E’ curioso notare come l’edificio con tre numeri civici sia situato sull’angolo fra Union e Marshall Avenue e pertanto il numero 710, oggi col suo ‘Sun Studio Cafè’, sorge effettivamente su Union mentre il 706, con la piccola entrata e le due vetrine laterali, e il 708, l’attuale entrata al museo situato al primo piano, fronteggiano in realtà Marshall Avenue.
Sam Phillips inaugura lo studio nel gennaio del 1950, in un ex negozio di radiatori, un piccolo spazio che ha la forma di un parallelepipedo di cui uno dei lati corti dà sulla strada. L’unica identificazione del luogo è data, anche durante il periodo di maggior successo, dall’insegna luminosa ‘Memphis Recording Service’ appesa all’interno delle vetrine.
Dalla strada si entra in una specie di vestibolo-ufficio di forse 6 metri per 4, che contiene due scrivanie e nel quale fin dall’inizio Marion Keisker, collega di lavoro di Phillips anche alla radio WREC, sbriga tutti i lavori amministrativi.
Con l’aumento dell’attività si aggiungeranno poi altre tre ragazze ed un uomo.
Da lì si passa direttamente nella sala di registrazione, uno spazio di circa 6 metri per 10, mitico luogo di nascita di tanta grande musica. In fondo dall’altro lato, una lunga vetrata ed una porta immettono nella sala, o meglio ‘saletta’, di controllo dove sono ‘stipate’ la ‘console’ e le apparecchiature di registrazione in uno spazio più o meno equivalente a quello del vestibolo. Dopo di essa alcuni piccoli spazi contengono i servizi igienici, un’altra scrivania per chi si occupa del lavoro promozionale ed un magazzino. Philips stesso non aveva un proprio posto di lavoro in quanto per lui il vero lavoro era quello da svolgere alla ‘console’.
Come ebbe poi a dire Phillips, l’estrema semplicità del luogo e la sua atmosfera ‘creativa’ serviva anche a rassicurare e a far sentire a proprio agio chi vi si recava per registrare. V’è inoltre da notare che, contrariamente alle consuetudini commerciali che prevedevano l’utilizzo dello studio per dei tempi predeterminati, Phillips non se ne curava e lasciava suonare i musicisti finché non riteneva che il risultato fosse quello giusto. Nei primi anni ‘50 il nastro magnetico non era ancora molto diffuso ed il suo costo era ancora alto, pertanto una volta raggiunto il risultato voluto Phillips conservava l’unico ‘master’ buono ed il resto veniva cancellato riutilizzando il nastro. Fu così che tanto prezioso materiale realizzato da Elvis durante le prove in studio andò definitivamente perduto mentre, al contrario, nella seconda metà dei ‘50 il più basso costo del nastro magnetico e, ovviamente, la maggiore disponibilità di denaro derivante dai successi di vendite permise a Phillips la conservazione di centinaia di nastri con innumerevoli inediti ed altrettante takes, poi ‘riscoperti’ nei decenni successivi.
L’adiacente 710 di Union era occupato dal ristorante ‘Taylor’s’. Data la mancanza di spazio al 706 era qui, nel suo box ‘riservato’ davanti ad una tazza di caffè, che il più delle volte Phillips discuteva di affari, dove i musicisti scrivevano canzoni e dove si decideva cosa poi fare in sala di registrazione. Per coloro che non abitavano in città, o che erano troppo stanchi per andare via dopo una session, v’era anche la possibilità di restare a dormire nelle stanze situate al primo piano, sopra il ristorante.
Nel 1958 necessità di spazio per nuove apparecchiature e le cattive condizioni dell’edificio convincono Phillips a cercare una nuova sede, che viene trovata nello stabile situato al 639 di Madison Avenue. Qui all’inizio del 1960 entra in funzione il ‘Sam Phillips Recording Service’ e qui d’ora in avanti verranno effettuate le session di registrazione, a parte un periodo fra il 1961 ed il 1964 che vede anche il funzionamento di un altro studio a Nashville.
Nel corso degli anni ‘60 il vecchio edificio di 706 Union, che Phillips aveva solo in affitto, diventerà di volta in volta un negozio di barbiere, di generi alimentari, di idraulica e poi un’officina di autoriparazioni.
Nel 1978, con un restauro guidato da Sam Phillips, e la vistosa insegna ‘The Legendary Sun Recording Studio’, il vecchio studio entra a far parte del tour turistico connesso ad Elvis Presley organizzato dalla Grayline Tours. Occasionalmente viene nuovamente utilizzato per sessioni di registrazioni e Jerry Lee Lewis, Johnny Cash, Carl Perkins e Roy Orbison vi registrano nel settembre 1985 parte dell’album Class Of ’55.
Nel 1987 la proprietà passa di mano e lo studio, attrezzato con molti dei pezzi originali degli anni ‘50 ed un nuovo aspetto esterno più simile a quello originale, a parte la semplice insegna luminosa ‘SUN’ al disopra della porta, diventa un luogo sempre più visitato dal pubblico di giorno, ma sempre mitico studio di registrazione di notte: tra gli altri, gli U2 vi realizzano alcuni brani per il loro album Rattle And Hum del 1988, ancora Jerry Lee Lewis vi registra la sua partecipazione alla colonna sonora del film di Madonna Dick Tracy (1990), mentre Johnny Rivers vi registra il suo album The Memphis Sun Recordings (1991) e Billy Swan l’album Like Elvis Used To Do (1999). Il vecchio Taylors, chiuso da anni, è ora il Sun Studio Cafè, con la vendita di vistosi souvenirs ma anche con gli stessi soffitto e pavimento a scacchi originali dei ‘50. Al piano superiore vi è un interessante piccolo museo che comprende, tra l’altro, il cancelletto originariamente applicato alla porta dei 706 Union. Ovunque tutto è personalizzato con un nuovo marchio tondo con un galletto chitarrista che richiama, in versione moderna, quello originario dell’etichetta, come ad esempio sul ‘menù’ del Cafè.
Il 31 luglio 2003, il giorno dopo la scomparsa di Phillips, da semplice ‘punto storico locale’ lo studio viene promosso, unico nel suo genere, a ‘National Historic Landmark’, monumento storico nazionale.
DISCOGRAFIA ORIGINARIA SUN (USA)
Singoli (78/45 giri)
1952
175 – Johnny London, Drivin’ slow/Flat tire
176 – Walter Bradford, Dreary nights/Nothin but the blues
1953
177 – Gay Garth/Handy Jackson, Got my application baby/Trouble
178 – Joe Hill Louis, We all gotta go sometime/She may be yours
179 – Willie Nix, Baker shop boogie/Seems like a million years
180 – Jimmy and Walter, Easy/Before long
181 – Rufus Thomas jr., Bear cat/Walkin’ in the rain
182 – Dusty Brooks, Heaven on fìre/Tears and wine
183 – D.A.Hunt, Lonesome ol’ jail/Greyhound blues
184 – Big Memphis Marainey, Call me anything but call me/Baby no no
185 – Jimmy DeBerry, Take a little chance/Time has made a change
186 – The Prisonaires, Baby please/Just walkin’ in the rain
187 – Little Junior, Feelin’ good/Fussin’ and fightin’
188 – Rufus Thomas jr., Tiger man/Save that money
189 – The Prisonaires, My God is real/Softly and tenderly
190 – Ripley Cotton Choppers, Blues waltz/Silver bells
191 – The Prisonaires, A prisoner’s prayer/I know
192 – Little Junior, Mystery Train/Love my baby
193 – Doctor Ross, Come back baby/Chicago breakdown
194 – Little Milton, Beggin’ my baby/Somebody told me
1954
195 – Billy Emerson, No teasing around/lf lovin’ is believing
196 – Hot Shot Love, Wolf call boogie/Harmonica jam
197 – Earl Peterson, Boogie blues/In the dark
198 – Howard Seratt, Troublesome waters/I must be saved
199 – James Cotton, My baby/Straighten up baby
200 – Little Milton, If you love me/Alone and blue
201 – Hardrock Gunter, Gonna dance all night/Fallen angel
202 – Doug Poindexter, No she cares no more for me/My kind o fearryin’ on
203 – Billy Emerson, I’m not going home/The woodchuck
204 – Raymond Hill, Bourbon Street jump/The snuggle
205 – Harmonica Frank, The great medicai menagerist/Rockin chair daddy
206 – James Cotton, Cotton crop blues/Hold me in your hands
207 – The Prisonaires, There is love in you/What’ll you do next
208 – Buddy Cunningham, Right or wrong/Why do I cry
209 – Elvis Presley, That’s all right/Blue moon of Kentucky
210 – Elvis Presley, Good rockin tonight/I don’t care if the sun don’t shine
211 – Malcolm Yelvington, Drinkin’ wine spo-dee-o-dee/Just rollin’ along
212 – Doctor Ross,The boogie disease/Jukebox boogie
1955
213 – The Jones Brothers, Look to Jesus/Every night
214 – Billy Emerson, Move baby love/When it rains it pours
215 – Elvis Presley, Milkcow blues boogie/You’re a heartbreaker
216 – Slim Rhodes, Don’t believe/Uncertain love
217 – Elvis Presley, I’m left you’re right she’s gone/Baby let’s play house
218 – Sammy Lewis/Willie Johnson, I feel so worried/So long baby goodbye
219 – Billy Emerson, Red hot/No greater love
220 – Little Milton, Homesick for my baby/Lookin’ for my baby
221 – Johnny Cash, Cry cry cry/Hey porter
222 – Five Tinos, Don’t do that/Sittin’ by the window
223 – Elvis Presley, Mystery train/l forgot to remember to forget
224 – Carl Perkins, Let the jukebox keep on playing/Gone gone gone
225 – Slim Rhodes, The house of sin/Are you ashamed of me?
226 – Eddie Snow, Ain’t that right/Bring your love back home to me
227 – Rosco Gordon, Just love me baby/Weeping blues
228 – Smokey Joe, The signifying monkey/Listen to me baby
229 – Maggie Sue Wimberley, Daydreams come true/How long
230 – The Miller Sisters, There’s is no right way to do me wrong/You can tell me
231 – Charlie Feathers, Defrost your heart/Wedding gown of white
232 – Johnny Cash, So doggone lonesome/Folsom Prison blues
233 – Billy Emerson, Little fine healthy thing/Something for nothing
234 – Carl Perkins, Blue suede shoes/Honey don’t
236 – Jimmy Haggett, No more/They call our love a sin
237 – Rosco Gordon, The chicken/Love for you baby
1956
238 – Slim Rhodes, Gonna romp and stomp/Bad girl
239 – Warren Smith, Rock and roll Ruby/I’d rather be safe than sorry
240 – Jack Earls, Slow clown!A fool for loving you
241 – Johnny Cash, Get rhythm/I walk the line
242 – Roy Orbison, Ooby dooby/Go go go
243 – Carl Perkins, Boppin’ the blues/All mama’s children
244 – Jean Chapel, Welcome to the club/I won’t be rockin’ tonight
245 – Billy Riley, Trouble bound/Rock with me baby
246 – Malcolm Yelvington, Rockin with my baby/It’s me baby
247 – Sonny Burgess, Red headed woman/We wanna boogie
248 – The Rhythm Rockers, Fiddle bop/Jukebox help me find my baby
249 – Carl Perkins, I’m sorry I’m not sorry/Dixie fried
250 – Warren Smith, Black Jack David/Ubangi stomp
251 – Roy Orbison, You’re my baby/Rockhouse
253 – Barbara Pitman, I need a man/No matter who’s to blame
254 – Ray Harris, Where’d you stay last night/Come on Little Mama
255 – The Miller Sisters, Ten cats down/Finders keepers
256 – Slim Rhodes, Take and give/Do what I do
257 – Roseo Gordon, Chees and crackers/Shoobie Oobie
258 – Johnny Cash, Train of love/There you go
259 – Jerry Lee Lewis, Crazy Arms/End of the road
1957
260 – Billy Riley, Flying saucers rock and roll/I want you baby
261 – Carl Perkins, Matchbox/Your true love
262 – Ernie Chaffin, Feelin’ low/Lonesome for my baby
263 – Sonny Burgess, Ain’t got a thing/Restless
264 – Glenn Honeycutt, I’ll be around/I’ll wait forever
265 – Roy Orbison, Sweet and easy to love/Devil doll
266 – Johnny Cash, Don’t make me go/Next in line
267 – Jerry Lee Lewis, It’ll be me/Whole lot of shakin’ going on
268 – Warren Smith, So long I’m gone/Miss Froggie
269 – Wade and Dick, Bop bop baby/Don’t need your lovin’ baby
270 – Jimmy Williams, Please don’t cry over me/That depends on you
271 – Rudi Richardson, Fools hall of fame/Why should I cry
272 – Ray Harris, Greenback dollar watch and chain/Foolish heart
273 – Mack Self, Every day/Easy to love
274 – Carl Perkins, Forever yours/That’s right
275 – Ernie Chaffin, I’m lonesome/Laughin’ and jokin’
276 – Edwin Bruce, Rock boppin’ baby/More than yesterday
277 – Billy Riley, Red hot/Pearly Lee
278 – Tommy Blake, Lordy Hoody/Flat Foot Sam
279 – Johnny Cash, Home of the blues/Give my love to Rose
280 – Dickey Lee, Memories never grow old/Good lovin’
281 – Jerry Lee Lewis, Great balls of fire/You win again
282 – Dick Penner, Your honey love/Cindy Lou
283 – Johnny Cash, Ballad of a teenage queen/Big river
284 – Roy Orbison, Chicken hearted/I like love
285 – Sonny Burgess, My bucket’s got a hole in it/Sweet misery
286 – Warren Smith, Got love if you want it/I fell in love
287 – Carl Perkins, Glad all over/Lend me your comb
1958
288 – Jerry Lee Lewis, Down the line/Breathless
289 – Billy Riley, Baby please don’t go/Wouldn’t you know
290 – Rudy Grayzell, Judy/I think of you
291 – Jack Clement, Ten years/Your lover boy
292 – Edwin Bruce, Sweet woman/Part of my love
293 – The Sun Rays, Love is a stranger/The lonely hours
294 – Magel Priesman, I feel so blue/Memories of you
295 – Johnny Cash, Guess things happen that way/Come in stranger
296 – Jerry Lee Lewis, High school confidential/Fools like me
297 – Dickey Lee, Fool fool fool/Dreamy nights
298 – Ray Smith, So young/Right behind you baby
299 – Gene Simmons, Drinkin’ wine/I done told you
300 – Tommy Blake, Sweetie pie/I dig you baby
301 – George and Louis/Jerry Lee Lewis, The return of Jerry Lee/Lewis Boogie
302 – Johnny Cash, The ways of a woman in love/You’re the nearest thing to heaven
303 – Jerry Lee Lewis, Break up/I’ll make it all up to you
304 – Sonny Burgess, Itchy/Thunderbird
305 – Rosco Gordon, Sally Jo/Torro
306 – Jimmy Isle, I’ve been waiting/Diamond ring
307 – Ernie Chaffin, My love for you/Born to lose
308 – Ray Smith, Why why why/You make a hit
309 – Johnny Cash, I just thought you’d like to know/It’s just about time
310 – Vernon Taylor, Breeze/Today is a blue day
311 – Jack Clement, The black haired man/Wrong
312 – Jerry Lee Lewis, It hurt me so/I’ll sail my ship alone
1959
313 – Billy Riley, No name girl/Down by the riverside
314 – Warren Smith, Goodbye Mr. Love/Sweet sweet girl
315 – Onie Wheeler, Jump right out of this jukebox/Tell ‘em off
316 – Johnny Cash, Thanks a lot/Luther played the boogie
317 – Jerry Lee Lewis, Lovin’ up a storm/Big blon’ baby
318 – Jimmy Isle, Time will tell/Without a love
319 – Ray Smith, Sail away/Rockin’ bandit
320 – Ernie Chaffin, Don’t ever leave me/Miracle of you
321 – Johnny Cash, Katy too/I forgot to remember to forget
322 – Billy Riley, One more time/Got the water boilin’ baby
323 – Alton and Jimmy, Have faith in my love/No more cryin’ the blues
324 – Jerry Lee Lewis, Let’s talk about us/The ballad of Billy Jo
325 – Vernon Taylor, Sweet and easy love/Mystery train
326 – Jerry McGill, I wanna make sweet love/Lovestruck
327 – Johnny Powers, Wish your love with your kiss/Be mine all mine
328 – Sherry Crane, Willie Willie/Winnie the Parakeet
329 – Will Mercer, You’re just my kind/The ballad of St.Marks
330 – Jerry Lee Lewis, Little Queenie/I could never be ashamed of you
331 – Johnny Cash, You tell me/Goodbye little darlin’
332 – Jimmy Isle, What a life/Together
333 – Ray B.Anthony, Alice Blue Gown/St.Louis Blues
334 – Johnny Cash, Straight as in love/I love you because
1960
335 -Tracy Pendarvis, A thousand guitars/Is it too late?
336 – Mack Owen, Walkin’ and talkin’/Somebody just like you
337 – Jerry Lee Lewis, Old Black Joe/Baby baby bye bye
338 – Paul Richy, The legend of the Big Steeple/Broken hearted Willie
339 – Rayburn Anthony, Whose gonna shoe your pretty little feet/There’s no tomorrow
340 – Bill Johnson, Bobaloo/Bad times ahead
341 – Sonny Wilson, The great pretender/I’m gonna take a walk
342 – Bobbie Jean, Cheaters never win/You burned the bridges
343 – Johnny Cash, The story of a broken heart/Down the Street to 301
344 – Jerry Lee Lewis, John Henry/Hang up my rock and roll shoes
345 – Tracy Pendarvis, Southbound Line/Is it me
346 – Bill Strength, Senorita/Guess I’d better go
347 – Johnny Cash, Port of lonely hearts/Mean eyed cat
348 – Lance Roberts, The good guys always win/The time is right
349 – Tony Rossini, I gotta know/Is it too late
350 – The Rockin’ Stockings, Yulesville USA/Rockin’ Old Lang Syne
351 – Ira Yay II, You don’t love me/More than anything
352 – Jerry Lee Lewis, When I get paid/Love’s made a fool of me
353 – Roy Orbison, Sweet and easy to love/Devil doll
354 – Bobby Sheridan, Sad news/Red man
355 – Johnny Cash, Oh lonesome me/Life goes on
1961
356 – Jerry Lee Lewis, What’d I say/Livin’ lovin’ wreck
358 – George Klein, U.T. party, part I/U.T. party, part II
359 – Tracy Pendarvis, Belle of the Suwanee/Eternally
360 – Wade Cagle, Groovey train/Highland rock
361 – Anita Wood, I’ll wait forever/l can’t show how I feel
362 – Harold Dorman, I’ll stick by you/There they go
363 – Johnny Cash, Sugartime/My treasure
364 – Jerry Lee Lewis, Cold cold heart/It won’t happen with me
365 – Shirley Sisk, I forgot to remember to forget/Other side
366 – Tony Rossini, Well I ask ya/Darlena
367 – Jerry Lee Lewis, Save the last dance for me/As long as I live
368 – Don Hosea, Since I met you/U Huh Unh
370 – Harold Dorman, Uncle Jonah’s place/Just one step
371 – Jerry Lee Lewis, Bonnie B/Money
372 – Ray Smith, Travelin’ salesman/I won’t miss you
1962
373 – Rayburn Anthony, How well I know/Big dream
374 – Jerry Lee Lewis, I’ve been twistin’/Ramblin’ Rose
374 – Ray Smith, Candy doll/Hey boss man
376 – Johnny Cash, Blue train/Born to lose
377 – Harold Dorman, In the beginning/Wait ‘til saturday night
378 – Tony Rossini, After school/Just around the corner
379 – Jerry Lee Lewis, Sweet little sixteen/How’s my ex treating you
380 – Toni Rossini, You make it sound so easy/New girl in town
381 – The Four Upsetters, Midnight soiree/Crazy arms
382 – Jerry Lee Lewis, Good golly miss Molly/I can’t trust me
1963
384 – Jerry Lee Lewis, Teenage letter/Seasons of my heart
386 – The Four Upsetters, Surfin’ Calliope/Wabash cannonball
387 – Tony Rossini, Nobody/Moved to Kansas City
388 – The Teenangels, Ain’t gonna let you/Tell me my love
1964
389 – Billy Adams, Betty and Dupree/Got my mojo workin’
390 – Bill Yates, Don’t stop on my dog/Stop wait and listen’
391 – Billy Adams, Trouble in mind/Lookin for Mary Ann
392 – Johnny Cash, Wide open road/Belshazar
393 – Smokey Joe, The signifying money/Listen to me baby
394 – Billy Adams, Reconsider baby/Ruby Jane
1965
395 – Randy and the Radiants, Peek-a-boo/Mountain high
396 – Jerry Lee Lewis, Carry me back to old Virginia/I know what it means
397 – Gorgeous Bill, Carleen/Too late to right my wrong
398 – Randy and the Radiants, My way of thinking/Truth from my eyes
1966
399 – Bill Yates, Big big world/I dropped my M&M’s
400 – The Jesters, Cadillac man/My babe
401 – Billy Adams, Open the door Richard/Rock me baby
402 – Dane Stinit, Don’t knock what you don’t understand/Always on the go
403 – David Houston, Sherry’s lips/Miss Brown
1967
404 – The Climates, No you for me/Breakin’ up again
405 – Dane Stinit, That muddy ole river/Sweet country girl
406 – Brother James Anderson, I’m gonna move in the room with the Lord/I’m tired my soul needs resting
1968
407- Load Of Mischief, Back in my arms again/I’m a lover
N.B. – I numeri intermedi mancanti non sono stati pubblicati.
45 giri Extended Play
N.B. – I numeri dal 101 al 106 non sono stati pubblicati
107 – Jerry Lee Lewis, The Great Balls Of Fire
108 – Jerry Lee Lewis, Jerry Lee Lewis
109 – Jerry Lee Lewis, Jerry Lee Lewis
110 – Jerry Lee Lewis, Jerry Lee Lewis
111 – Johnny Cash, Sings Hank Williams
112 – Johnny Cash, Johnny Cash
113 – Johnny Cash, I Walk The Line
114 – Johnny Cash, His Top Hits
115 – Carl Perkins, Blue Suede Shoes
116 – Johnny Cash, Home Of The Blues
117- Johnny Cash, So Doggone Lonesome
33 giri
1220 – Johnny Cash, With His Hot And Blue Guitar
1225 – Carl Perkins, Dance Album (riedito col titolo ‘Teenbeat’ e diversa copertina)
1230 – Jerry Lee Lewis, Jerry Lee Lewis
1235 – Johnny Cash, Sings The Songs That Made Him Famous
1240 – Johnny Cash, Greatest
1245 – Johnny Cash, Sings Hank Williams And Other Favorite Tunes
1250 – Artisti vari, Million Sellers
1255 – Johnny Cash, Now Here’s
1260 – Roy Orbison, At The Rockhouse
1265 – Jerry Lee Lewis, Jerry Lee’s Greatest
1270 – Johnny Cash, All Aboard The Blue Train
1275 – Johnny Cash, Original Sun Sound
P.S. – Molto altro materiale è stato pubblicato da Sam Phillips su due etichette minori, Flip (1955/1956) e Phillips International (1957/1966).
Augusto Morini, fonte Jamboree n. 40, 2003