Quinto disco per i Shoebox Letters, band che ha base a Portland, Oregon, una delle città americane che in questi ultimi anni si è maggiormente messa in luce per la sua scena musicale ricca e brillante. Già il loro precedente Raise A Ruckus aveva ricevuto plauso e apprezzamento da parte della critica e You Or Someone Like You ha tutte le carte in regola per porre i Shoebox Letters tra le più valide realtà del panorama alt-country e roots rock.
A guidare il gruppo c’è il chitarrista e cantante Dennis Winslow, autore principale e personaggio dalla grande esperienza, dotato di una visione limpida e chiara a livello compositivo. Ad affiancarlo c’è un nuovo membro, subito entrato a caratterizzare la loro musicalità, quello di Ashley Kaiser, notevole cantante e fresca interprete, mentre la sezione ritmica è nelle mani di David Stricker al basso e Miguel Lyons-Cavazos alla batteria.
Belle armonie vocali e arrangiamenti sempre azzeccati, nel solco della tradizione di gente come Tom Petty e John Fogerty, senza dubbio ispiratori del quartetto, canzoni dal forte appeal melodico, un livello sempre alto per quanto riguarda la media dei brani, questi sono i punti di forza di un disco sicuramente derivativo ma pulsante e godibilissimo. La forte personalità della band emerge con chiarezza già nell’iniziale One Minute More, brano scelto per rappresentare il disco assieme alla title-track, nella intensa Free To Fly, nella chitarristica Beaten Path, in Nothing To See, nella pregevole ballata Ain’t Enough Tears che mi ricorda un po’ i Lone Justice, in Tell Me dal refrain contagioso, nel duetto evocativo di Feel That Way e nella melodia più country di Learn To Pray.
In definitiva un disco da ascoltare d’un fiato, meglio se in macchina, a buon volume, rievocando con gusto e attenzione le grandi band roots del passato.
Autoprodotto (Alternative Country, Roots Rock, 2011)
Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2012
Ascolta l’album ora